| DISCLAIMER |
Non sono una scrittrice, né pretendo di esserlo, scrivo per pura e genuina passione. Tutto ciò che ho qui riportato è solo frutto della mia immaginazione, quindi si presenteranno anche scene probabilmente surreali.
La storia presenta degli errori, appena finirò di scriverla ci sarà una totale revisione di ciò.
Vi chiedo quindi di non criticare in maniera aggressiva, grazie e buona lettura.Atena.
Scendo le scale che portano al garage, sistemandomi il cappello che non vuole trovare una posizione sulla mia testa a causa dei modi capelli e la borsa che mi sta scivolando dalla spalla, come sempre.
Clicco il bottoncino che si trova nel telecomandi del garage, che permette di farlo aprire automaticamente.
Vengo accolta dalla mia bellissima Molly, mio bolide che mi fu regalato al mio sedicesimo compleanno e che nonostante l'età non mi ha mai abbandonato.
Okay alcune volte forse sì, ma vabbè, nonostante ciò mi è proprio difficile staccarmi da lei.Cerco le chiavi nella borsa, come sempre, un'impresa ardua.
Sono sicura che certe volte mi nasconde la cose che cerco, giusto per farmi perdere tempo.
Okay che l'ansia gioca brutti scherzi, ma a te sta proprio dando al cervello. Cioè stai veramente dicendo che la tua borsa, essendo animata, ti nasconde degli oggetti?
Va bene, non ha senso, ma è pur sempre mattina e per me rimarrà sempre la parte della città più traumatica, vista la mia passione per il dormire.
Scuoto la testa come a volere mandare via questi stupidi pensieri, con la mano ancora immersa nella mia borsa alla ricerca del mazzo di chiami.
Eppure ci ho attaccato un portachiavi a forma di tartaruga, più grande di me, in modo da poterle trovare più rapidamente, ma nulla, le perderò sempre dei meandri di questa borsa infernale.Dovrei assolutamente iniziare a svuotare questa borsa di tutte le cose inutili che ci tengo dentro e lasciarci solo le cose essenziali.
Fortunatamente le chiavi del garage le tengo sempre nella solita tasca, almeno lì vado sul sicuro e non perdo tempo.
Quando finalmente le trovo, apro la macchina e salgo.
Mi posiziono nel posto del guidatore, mi metto la cintura e poggio la borsa e il basco nel sedile del passeggero.
Mi do un'occhiata nello specchietto, mi tolgo il capello rivelando i loro capelli in pieno disordine a causa di quest'ultimo; sbuffo e dalla borsa prendo una spazzola che passo rapidamente sui capelli, non posso sembrare un mostro già il primo giorno di lavoro.
Finita di sistemarmi cerco di accendere , girando la chiave, la mia vecchia ma amatissima mini.
Non si accende.
Ritenta Atena dai, magari il motore è semplicemente freddo.
Riprovo e ricevo ancora una non risposta dalla macchina, Gesù aiutami tu.
Provo a togliere le chiavi e rinfilarle, ma ricevo lo stesso risultato degli svariati tentavi che ho fatto il precedenza.
Noto che le mie mani stanno iniziando a tremare, mi sta salendo il panico.
Chiudo gli occhi e tiro un lungo sospiro, giusto per cercare di calmare i nervi.
Dai mio bolide, spendi le tue ultime forze, ti giuro che ti farò riposare domani.
Continuo a provare ad accenderla, ma sembra che non ne voglia proprio sapere di partire.
Dai bomber, io confido in te.
Non mi abbandonare proprio ora.Guardo l'orario.
7:40
Okay, se non parto ora finirò per infilarmi nel traffico della mattina di Providence e addio puntualità d'obbligo del primo giorno lavorativo.
Provo altre tre volte, ma la mia vecchia e cara molly non ne vuole proprio sapere di svegliarsi e partire questa mattina, proprio questo, ottimo.
Faccio un monito mente locale sul da farsi e sento già l'ansia farmi stringere lo stomaco.
Calma, adesso chiami qualcuno e ti verranno a prendere.
Chiamo mia madre e tutto si risolverà.
No?
Lo spero vivamente o sono nella totale merda.
Provo a rientrare in casa, ma non c'è: è già andata a lavoro e io neppure me ne sono accorta.
Da dove diavolo è uscita, si può sapere?
La sua macchina era attaccata alla mia.Decido allora di comporre il suo numero, magari alla fine è solo sul retro, e dopo nemmeno due squilli mi risponde.
"Mamma" Dico.
"Sì, perché?" Mi chiede lei perplessa, già me la immagino con il suo solito cipiglio in volto.
Non sentendo una mia risposta, parla lei.
"Dimmi tesoro." Mi dice.
"Sono nella merda." Affermo.
"Oddio, cos'è successo?"
"Molly non ne vuole sapere di accendersi, mi puoi portare a lavoro tu? Non ho visto la tua macchina e tu non eri in casa, quindi deduco tu sia già uscita. Ma ti prego, torna dieci minuti, il tempo di portarmi in ufficio. Non posso permettermi di fare ritardo il mio primo giorno, sarò già licenziata sennò."
Le chiedo con il fiatone, sì insomma, sto facendo le scale e ormai la mia veneranda età si fa sentire e, lo ammetto, anche perché sto un po' morendo di preoccupazione."Amore, tra meno di venti minuti devo operare. Non posso proprio muovermi, prova a chiamare papà, forse ha finito di sbrigare quelle pratiche che ti dicevo questa mattina." Dice, rendendosi forse anche lei conto della mia situazione un po' drammatica, visto che aumenta il tono di voce, cosa che fa quando è in ansia o preoccupata.
"Va bene, non ti preoccupare. Buona fortuna mami." Rispondo e sento già l'agitazione scorrermi nelle vene.
"Calmati Atena, sento da qui la tua preoccupazione." Continua e percepisco dell'inquietudine nella sua voce.
"Ci provo." Rispondo.
"E se pure papà non può?" Le chiedo.
"Chiami Cara o prendi i mezzi."
"A che ora hai l'appuntamento con il signor Richardson?" Continua.
"Alle 9:30 ho la conferenza, ma alle 9:00 devo essere nel suo ufficio." Dico.
"Sei ancora in tempo tesoro, non ti preoccupare."
"Lo spero, insomma arrivare tardi il primo giorno di lavoro non è la mia aspirazione più grande."
"E non ci arriverai!" Esclama contraddicendomi, come se averlo detto mi potesse portare, ancora di più, sfortuna.
"Ora devo andare urgentemente tesoro, ci vediamo questa sera, tienimi aggiornata via messaggio su come procede."
"Va bene, a dopo mamma e buona fortuna anche a te." Dico io, per poi attaccare dopo aver sentito una sua risposta.
Hei, sono tornata!
Scusate per la poca lunghezza del capitolo, una volta finita la storia e durante la revisione cercherò di provvedere anche a questo☘️
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Dal primo istante.
RomanceJonas Richardson, un arrogante e prepotente imprenditore, capo di un'importante multinazionali statunitense è nei guai: contemporaneamente il suo assistente e il suo traduttore lo hanno abbandonato dando le dimissioni, esattamente pochi giorni prima...