| DISCLAIMER |
Non sono una scrittrice, né pretendo di esserlo, scrivo per pura e genuina passione. Tutto ciò che ho qui riportato è solo frutto della mia immaginazione, quindi si presenteranno anche scene probabilmente surreali.
La storia presenta degli errori, appena finirò di scriverla ci sarà una totale revisione di ciò.
Vi chiedo quindi di non criticare in maniera aggressiva, grazie e buona lettura.Atena.
I raggi di un tiepido sole invernale, che filtrano dalla finestra, mi destano dal mio sonno.
Ma porca pera, perché mi scordo ogni dannata sera, prima di andare a dormire, di tirare giù completamente la serranda?
Perché devi iniziare ogni benedetta giornata in questo modo, come dire, animalesco?
In fondo seguo la mia natura, mettiamola così dai.
Questo poco ma sicuro.
Tiro un lungo sospiro, infastidita dal sole e dai pensieri che mi vorticano intesta già di prima mattina. Cerco poi di girarmi sul fianco sinistro per poter almeno continuare a dormire un po', anche solo una manciata di minuti, basta che ritorno nelle braccia di Morfeo per qualche attimo.
Un fastidioso squillo di telefono mi distrugge le orecchie, costringendomi, nuovamente durante questa mattina, ad aprire gli occhi.
Ti prego, Dio, Budda o qualunque divinità tu sia o voi siate, fa o fate che questo tormento, che mi sta annientando i timpani, smetta di squillare, ti o vi supplico con tutta me stessa
Se lo farete, o farai, inizierò a credere e a praticare, lo prometto, lo prometto su Molly.Nonostante le mie preghiere, parecchio dubbie, quell'aggeggio infernale continua ad emettere il suo irrefrenabile suono.
Arresa, scosto le coperte per alzare il culo e spegnere quello strumento meritevole di odio profondo.
Mi sento come bloccata, fermata da qualcosa, a dirla tutta non ne ho la più pallida idea, al livello dei fianchi.Dopo aver sbadigliato, abbasso lo sguardo sul mio bacino e noto delle braccia circondarmi, oserei dire arpionarmi, i fianchi, come a non voler lasciarmi scappare.
Tanto dal letto non fuggirò mai, puoi starne certo.
Cristo! Ma ci sei o ci fai?
Guarda in che situazione sei e fai pure battute?In che situazione?
Guardati i fianchi, cretina.
Riabbasso lo sguardo, come ad essermi scordata di ciò che ho appena visto.
Due braccia mi circondano la vita.
Aspetta, cosa?
Sbatto gli occhi un paio di volte continuando a guardare la situazione piuttosto ambigua in cui, sia io che lui, ci troviamo.
Faccio mente locale, okay, allora: come siamo finiti in queste condizioni? La nostra barriera di cuscini che fine ha fatto? Perché proprio questo posizione?
Ma sopratutto, perché ti sta piacendo stare fra le sue braccia?
Assolutamente no! Ma cosa stai insinuando?
E allora perché ancora non ti sei tolta da lì?
È ancora mattina e sai che sono tutto fuorché mattutina, fammi prima accendere il cervello, poi potrò farlo.
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Dal primo istante.
RomanceJonas Richardson, un arrogante e prepotente imprenditore, capo di un'importante multinazionali statunitense è nei guai: contemporaneamente il suo assistente e il suo traduttore lo hanno abbandonato dando le dimissioni, esattamente pochi giorni prima...