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| DISCLAIMER |
Non sono una scrittrice, né pretendo di esserlo, scrivo per pura e genuina passione. Tutto ciò che ho qui riportato è solo frutto della mia immaginazione, quindi si presenteranno anche scene probabilmente surreali.
La storia presenta degli errori, appena finirò di scriverla ci sarà una totale revisione di ciò.
Vi chiedo quindi di non criticare in maniera aggressiva, grazie e buona lettura.

Atena.

I tiepidi raggi del sole mi scaldano leggermente le gote, arrossate per il freddo.

Sono le 12:34 PM e abbiamo appena concluso due riunioni abbastanza importanti e lunghe.
Sento la testa andarmi a fuoco talmente è forte il mal di testa, tutti i rumori vengono amplificati in maniera esponenziale facendomi venire spesso dei capogiri assurdi, che mi obbligano ogni volta a fermarmi per riprendermi.

"Tutto bene? La vedo piuttosto pallida." Mi chiede, quando mi fermo per l'ennesima volta.

"Sì, certo. Prendo un attimo un aspirina e starò meglio di prima." Rispondo, cercando nella borsa la scatola del moment.

Prendo la borraccia e tramite l'acqua all'interno butto giù la pillola rossa.

Subito mi sento rigenerata, decisamente molto meglio.

"Bene, ora andiamo." Mi dice riprendendo a camminare.

Io e il mio capo stiamo andando a pranzo in un ristorante che, a detta sua, è uno dei più belli della città, anche se, in realtà non è proprio a LA ma a Long Beach, che dista più o meno 20 miglia dalla metropoli ma pur sempre nella stessa contea.

"Perché stiamo andando a Long Beach, piuttosto che girare un po' Los Angeles?"
Chiedo, sfregandomi le mani per il freddo. Nonostante siano 14º oggi io sto sentendo freddo peggio che a Providence, che ha parecchi gradi in meno d'inverno.
Appena arrivata stavo molto meglio, forse mi sto solo per prendere una bella influenza.

"Los Angeles è fin troppo affollata per i miei gusti, ormai la so a memoria. Non si riesce nemmeno a camminare, soprattutto in questo periodo. E poi, qui a Long Beach, c'è il mare e il ristorante dove andremo si affaccia proprio su quella distesa di acqua salata."
Dice guardandomi negli occhi, sono molto più chiari rispetto a questa mattina, non so se sia solo grazie ai raggi di luce che le sue iridi abbiani cambiato drasticamente colore o anche per altro.

Noto lo  sguardo più addolcito rispetto a prima, come se, una volta portate a termine questo due riunioni, si fosse levato un peso dalle spalle, si fosse liberato.
È decisamente meno stressato e rigido rispetto a prima, sono impressionanti i suoi sbalzi d'umore.

Quasi quanto i tuoi quando hai il ciclo.

Non è assolutamente vero.

Ti devo ricordare quando tuo cugino ti ha fatto un disegno e, prima ti sei arrabbiata perché secondo te doveva farlo ai genitori e non a te, poi ti sei messa a piangere esattamente come un infante dell'asilo chiedendogli scusa, tutto questo in meno di un quarto d'ora.

Ero solo presa male quel giorno.

Certo, ci crediamo.

Sento squillare un cellulare, non controllo nemmeno che sia il mio visto che quello che squilla ha una suoneria normale, mentre il mio come suoneria ha delle rane che gracchiano, decisamente diversa da comuni e classiche suonerie.

Ti sembra normale, sulla soglia dei trent'anni, avere la suoneria con rane che gracchiano?

Non sono sulla soglia dei trent'anni! Ho solo venticinque anni. E poi, le rane, sono l'unica suoneria che riesco a sentire!

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