Capitolo 22: un angelo caduto

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POV YOU

Click clack... clack click

Il suono di queste catene riempiono la stanza buia ormai da giorni e l'angoscia che provo cresce ad ogni rumore sospetto che sento.

Tengo gli occhi chiusi, in modo da non vedere quello che c'è davanti a me, ho troppa paura di quello che ci possa essere.

"Su apri gli occhi, non ho portato questa cosa qui per niente sgualdrina" e subito dopo, un colpo di frusta schiocca sul mio fianco, il quale brucia fortemente per poi far estendere la sensazione su tutto il mio corpo.

Lentamente, apro gli occhi e quello che trovo davanti a me mi spiazza: è un quadro che ritrae una ragazza incatenata ad una parete, con la pelle bianca come il latte ricoperta da tagli ed ematome, le occhiaie profonde, gli occhi spenti e i capelli bianchi.

È magrissima, sembra che non mangi da molto e sotto di lei c'è del sangue incrostato ormai vecchio e scuro.

"Ti piaci? Sei tu quella." Mi dice Lilith guardandomi con disprezzo.

"Sono... io?" Chiedo incerta, come se non sapessi la mia lingua.

"Si, questa è la conseguenza del fatto che tu non voglia soccombere alla tua parte demoniaca, a me! INGRATA DI UNA FIGLIA!!" Urla furiosa la donna, alla quale però non ascolto, troppo concentrata sullo specchio.

Disgustosa, ecco come mi trovo.
Sono ripugnante, una sgualdrina incapace di vivere la sua vita.

"PERCHÈ TU SEI SOLO UNA SPETTATRICE"

Sento Lilith urlare in lontananza, troppo presa dal riflesso dello specchio.

Mi avvicino ad esso lentamente, lasciando che le catene facciano un rumore assordante, c'è qualcosa in più dietro a questo specchio, lo sento.

È come se quella non fossi io, anche se il riflesso che si muove insieme a me prova il contrario.

Tocco quel pezzo di vetro con la punta delle dita e ad un certo punto tutto ti ferma, o almeno il rumore cessa: Lilith urla ancora, ma la sua voce non raggiunge i miei timpani.

Sento solo un rumore monotono, che mi bombarda la testa accompagnato da una voce maschile

Beep...beep... beep.... beep

E la voce era dolce, profonda e accogliente, solo a sentirla un caldo tepore avvolgeva il mio petto, facendo battere velocemente il mio debole cuore.

" "SEI SOLO UNA BUONA A NULLA" urlava la donna alla più piccola delle 7 sorelle, che aveva appena rovesciato tutto il the sulle scartoffie che ricoprivano la scrivania " dice la voce.

Cose senza senso, ma che dette così possono sembrare delle parole di conforto e dolcezza, come se le stesse raccontando ad una bambina di 5 anni per metterla a letto

Sorrido amareggiata e poggio la schiena sul vetro freddo, lasciandomi cullare da quella dolce voce, mentre Lilith urla a più non posso e distrugge ogni singolo oggetto rimasto in quella piccola stanza.

Chiudo gli occhi, cercando di ascoltare al meglio quella voce, ma appena sento che mi sto lasciando andare, il suono monotono aumenta d'intensità.

Beep beep beep beep beep beep

La voce si ferma e una sensazione di panico attraversa la mia spina dorsale, portandomi ad aprire gli occhi e a infilarmi le mani nei capelli.

La voglia di urlare e di uscire di qui diventa estremamente forte, e così tento di fare: un urlo esce dalla mia bocca e una forza disumana mi permette di liberarmi da quelle pesanti catene e di fiondarmi sulla donna di fronte a me, prendendola per il collo.

Come potrei scordarmi di te? | Jeff The Killer ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora