CAPITOLO 48: LA VASCA TEMPORALE

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Sei mesi. Furono sei mesi intensi e senza la minima tregua.
Durante quel lasso di tempo che sembrava inesorabile appresi molte cose e forgiai corpo e mente oltre ogni mia aspettativa.
Mi sentivo pronto.

La bocca del camino comparve nuovamente su un lato delle mura. Stavolta tesi semplicemente la mano verso di esso ed in un batter d'occhio divampò una vigorosa fiammata che lo fece diventare grande come un portone a doppia anta.
Salutai mia madre con un forte abbraccio godendomi ogni singolo istante fino al momento dell'ultimo saluto.
Mi allontanati senza voltarmi, sarebbe stato troppo straziante per entrambi.
Camminai a passo deciso e costante verso il camino con il cuore che mi martellava in petto con talmente tanta foga da sembrare voler schizzare fuori. Ero triste e sentivo chiaramente che lo era anche Eleonor.
Nonostante avessimo passato gli ultimi sei mesi insieme senza mollarci per un secondo, una volta varcata la soglia di quel camino, sentivamo già la mancanza l'uno dell'altro e mentre le fiamme si rimpicciolivano a grandezza naturale l'unico cavillo che mi donava forza e speranza era la promessa che eravamo fatti. Rivederci.

Stavolta il camino non mi riportò in salone, bensì in una stanza adiacente avente pareti che risplendevano di una luce che danzava elegantemente tra il turchese ed il blu notte.
Quella luce donava all'ambiente un'atmosfera di pura quiete ed armonia che andavano a sposarmi perfettamente con l'enorme vasca circolare posta al centro di esso.
La vasca era ricolma di una sostanza liquida dalla strana densità, sembrava sia vaporosa che densa allo stesso tempo.

Avanzai verso la vasca guardandomi intorno con aria curiosa ed affascinata fino a quando non vidi qualcosa uscire da essa.
Dalla vasca uscì Thifa, vestita solo dalla quella sostanza liquida che andava via via scivolando lungo il suo corpo.
"Mi passeresti l'asciugamano?" disse Thifa a voce bassa e restando di spalle.
"Certo!", risposi prontamente distogliendo lo sguardo dalla sua figura e cercando di non far notare il mio imbarazzo, prima di realizzare che non avevo la minima idea di dove potesse essere.
La stanza era completamente spoglia, se non per quell'unica vasca posta al centro di essa, ed un asciugamano non sarebbe passato di certo inosservato.
Mi voltai dietro di me e ripresi a guardarmi intorno alla ricerca del fantomatico asciugamano quando si aprii dla nulla una porta comoelatemnete bianca dalla quale uscii John.

"E tu che ci fai qui?" mi chiese quasi con aria stupita. "E perché sei tutto ross.." continuò per poi fermarsi notando Thifa dietro di me ed accennando un sorriso beffardo.

J:"Guarda, non importa, meglio. Questo mi velocizza le cose." 

H: "Non farti strane idee. Non so nemmeno io come ci sono finito qua dentro e poi stavo solo cercando un asciugamano!"

J: "Un asciugamano? E per cosa?"

"Gliel'ho detto io" disse Thifa dirigendosi verso di noi. "Non potevo mica uscire dalla vasca temporale e farmi vedere completamente nuda..." aggiunse.

J: "E perché? Ti sarebbe bastato usare subito il flusso temporale per creare gli abiti che hai indosso proprio adesso haha"

T: "E che divertimento ci sarebbe stato? Era già rosso come un peperone, vederlo cercare un fantomatico asciugamano in preda all'imbarazzo è stato impagabile hahahaha"

H: "Come?! Aspetta... COSA!?!"

J: "Ma che hai fatto in questi 6 mesi? Sicuro di esserti allenato con Eleonora? Hahaha"

H: "Ha.. Ha.. Ha. Molto divertente."

"Sopratutto entrambi molto maturi" aggiunsi lanciando un'occhiataccia prima John  per poi passare farla a Thifa. Occhiataccia che ha lasciato il tempo che ha trovato dato che si è spenta nel notare i suoi abiti.

Indossava un lungo abito blu che lasciava scoperte braccia e schiena, con delle sfumature azzurre in fondo alla gonna ed un cinturino azzurro legato in vita.
Calzava dei tacchi arruzzi aperti sul collo del piede e le dita non troppo alti. Ed un fiocco, sempre azzurro. Tra i capelli.

"Chiudi la bocca Romeo e vatti a dare sistemata. Abbiamo ospiti." disse John.
"Hey! Non sono a bocca aperta! Idiota!" risposi prontamente. "E poi che ospiti?" continuai per cercare di cambiare discorso.
"Ospiti." rispose john in maniera schietta.
"Hahahaha! È bello vedere che non siete cambiati di una virgola voi due hahaha" disse Lucilla entrando anch'essa dalla porta bianca dalla quale era uscito prima John.

Non appena vidi Lucilla mi venne l'istinto di correre da lei per abbracciarla, ma la situazione era già fin troppo imbarazzante per me, e farlo sarebbe stato come commettere un suicidio in pubblica piazza, quindi mi limitati a sorriderle e dirle "Già. È bello rivedervi".
"Ookay, ora però vatti a preparare che che con tutta questa dolcezza va a finire che ci fai fuori col diabete ancor prima dellinizio della settima grande guerra" disse Constantine uscendo dalla porta bainca e facendoci cenno di seguirlo.
"Haxel, ti ho lasciati i vestiti di ricambio in bagno" disse Lucilla ricambiando il mio sorriso per poi seguire a sua volta Constantine.
"Allora a dopo Haxel" continuò Thifa seguendo Lucilla a ruota.
E nonostante i battibecchi, era davvero bello essere tornato a casa dopo 6 mesi.

Finito di lavarmi e prepararmi scesi in salone saltando le scale due a due per poi ritrovarmi paralizzato ed a sfoderare distinto l'ascia e puntarla difronte a lui. Jack.

JACK:
"Oh, alla buon ora Haxel. Ti fai attendere"


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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 26, 2019 ⏰

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