Capitolo 9: LA LANTERNA

122 12 3
                                    

*Hem Hem*
Scusate, mi schiarisco la voce e ad assumo un tono più serio e drammatico.
Adesso parte il mio primo scontro da mezzo demone.
Dunque. Jack si era appena strappato via l'orecchino....

Jack strappò via l'orecchino e lo strinse. In un attimo la sua mano fu divorata da una fiammata di rosso vivo con sfumature arancioni.
Rimasi sorpreso ma non vacillai, non potevo mostrare alcun segno di debolezza difronte a quel tale.
"Fiuto la tua paura e la tua rabbia Haxel. E sono proprio loro ad alimentare queste fiamme" disse lanciandomi un ghigno soddisfatto, aprendo la mano e facendo penzolare sotto di essa una lanterna a forma di teschio con la mandibola aperta congiunta sulla sommità del cranio ad un anello da una catenella lunga circa venti centimetri.
Le fiamme che fuoriuscuvano dagli occhi e la bocca del teschio sposavano perfettamente con il suo color cromo donandogli dei riflessi scarlatti in meraviglioso connubio con l'ambiente.

Jk: "Ti presento la lanterna di Jack. Sentiti onorato di morire per mano sua. Per mano nostra"

H: "Bla bla bla. Muori qui, ti uccido di la. Ma falla finita. Scommetto che sei solo un borioso pallone gonfiato"

"Stolto mezzo sangue. Rimpiangerai le tue paro..." Jack non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò la lama della mia ascia ad un centimetro dalla faccia.
Riuscì ad evitarmi per un soffio facendo uno scatto verso il basso ed assestandomi un calcio sul fianco facendomi volare addosso alla parete.

Jk: "Quindi il tuo familio, come avevo previsto, è l'ascia del dannato. Ma non pensavo saresti riuscito a maneggiarla. Anche se ora è solo al minimo della sua vera potenza"

H: "Mentre il tuo è una stupida lanterna. La usi perché la notte hai paura del buio, vero? Povero stelluccio"

Jk: "la tua arroganza è direttamente proporzionale alla tua stupidità. È ora di farti chiudere quella boccaccia una volta per tutte."

"Uuuurca quanto chiacchieri! Ma dobbiamo combattere o hai intenzione di continuare borbottare tutto il tempo?!" Dissi spostando i detriti di muro che mi erano finiti addosso e rialzanfomi in piedi.
Il un attimo le fiamme divamparono prepotentemente, Jack infilò una mano nella bocca del teschio e ne estrasse un'ascia simile alla mia.

Jk: "Ti vedo sorpeso Haxel. Le fiamme mi dicono che il terrore ti sta inghiottendo sempre di più. Ma purtroppo, questa fiammata non viene da te. Ma da quella nullità del tuo demone contraente."

"STAAII ZIITTOOO!!" gli gridai contro in un impeto di rabbia e scagliandomi nuovamente verso di lui con un balzo. Gli sferrai diversi colpi, ma furono tutti intercettati, respinti e vanificati.
"Haxel... devi tornare in te. Di questo passo ci ucciderà. Non voglio morire. Non di nuovo per mano sua." Nel sentire Grace dirmi quelle parole, con un tono quasi strozzato e tremolante, riuscii a dirgli solo "Non moriremo. Te lo prometto" per poi cadere in uno stato di trance.

Haxel, demone per scelta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora