Capitolo 2: LA BETTOLA

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Durante il viaggio ho chiesto a Jin cosa avesse messo dentro quello zaino, ma lui mi rispose con un semplice "Ooh, lo scoprirai amico mio". Quindi ho preferito evitare ulteriori domande e mi sono limitato a continuare la strada lungo il sentiero nel bosco.
Poco dopo il fiumiciattolo che divideva la parte nord da quella sud del bosco, nascosta da cespugli e alberi, c'era la casa. Una vecchia bettola di legno con travi spezzate, muschio e muffa dappertutto che sembrava tenersi in piedi per grazia divina.
Superato il fiume e arrivati davanti la casa, ci siamo guardati intorno ed abbiamo provato ad aprire la porta in vano. Era chiusa.
Jin tirò fuori dal suo zaino un'accetta e disse "se trovi chiusa una porta, ti apri un portone!". Dopodiché si è messo a finire di rompere una finestra, stando attento a togliere perfettamente tutti i vetri, e siamo entrati. Dentro la bettola c'erano montagne di polvere e ragnatele sparse ovunque con dei piccoli raggi di luce sparsi qua e la, dovuti dal sole che filtrava attraverso crepe e spaccature, che aiutavano a spezzare il buio totale che albergava in casa.
Jin prese di nuovo lo zaino e mi passò una torcia, mentre per lui aveva tenuto un paio di occhiali alla moda che aveva modificato e reso anche per visione notturna. Quel fottuto genio si tiene sempre le cose più fighe per se.
Così, una volta equipaggiati di torcia e occhiali da visione notturna, abbiamo iniziato la spettrolazione.
Nel pian terreno c'era ben poco da vedere, era tutto rotto o bruciato, l'unica cosa rimasta vagamente intatta era un vecchio ritratto di una ragazza dai capelli rossi e gli occhi color ambra con alle spalle una sagoma nera dagli occhi rosso sangue. Incuriosito, ho fatto vedere il quadro a Jin e gli ho chiesto cosa rappresentasse per lui quella sagoma scura, ma lui mi rispose "Quale sagoma scura? Mi sa che la puzza di muffa ti sta dando alla testa amico", cercando di trattenere le risate, "Non è che in realtà 'il grande Haxel' ha semplicemente paura?" Continuò prendendomi in giro e finendo con una grassa risata.

H: "Jin, smetti di fare il coglione e passiamo al piano di sopra, qui non c'è nulla di interessante da vedere".

J: "Ai suoi ordini capitan fifa, o dovrei dire capififa?! Hahaha"

H: "Detto da uno che si veste come te ed ha pura dei numeri che si ripetono per tre volte è un complimento"

J: "Questo è un colpo basso amico. Il mio stile non si tocca e sappi che un giorno andrà di moda. Ma sopratutto, quei numeri sono il male."

H: "Uuh, certo certo, sono l'incarnazione del male. Saliamo che è meglio haha"

Ah già, non vi ho detto che Jin crede di avere un gran gusto in fatto di abbigliamenti. Quel giorno si era vestito con una camicia a quadri verde e nera infilati dentro un paio di jeans lunghi con dei risvoltini alla fine, tanto quanto bastava per mostrare i calzini a righe multicolor che indossava sotto le vans rosse.
Ma torniamo a noi, stavamo salendo le scale per arrivare al piano superiore...

Haxel, demone per scelta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora