Capitolo 24: MADRE TERRA

83 7 0
                                    

Rose si inginocchiò poggiando la mano con il bracciale a terra che tutto d'un tratto prese le sembianze di una grossa radice color verde scuro che si conficcò nel terreno.
Sapevo di non poter abbassare la guardai ma dovevo almeno cercare di analizzare il suo stile di combattimento per riuscire a trovare il modo di fronteggiarla e batterla.
Rimasi fermo, in mobile, con i nervi saldi e pronto a reagire in caso di una mossa da parte di Rose, ma così non accadde. Non fu lei a muoversi, bensì la radice che aveva conficcato nel terrono poco prima ed ora si stava attorcigliando lungo le mie gambe rendendomi impossibile ogni movimento o tentativo di spostamento. Preso alla sprovvista cercai di divincolarmi e di spezzate le radici a mani nude, ma nulla, sembravano essere fatte d'acciaio.
La situazione stava peggiorando, le radici stavano salando sempre più lungo le gambe ed iniziavano a stringere come in una morsa sempre più soffocante e stritolante simile a quella di un boa quando prepara l'agguato per la sua preda iniziando a girargli intorno fino a chiuderlo in un cerchio sempre di più piccolo finché non lo afferra. Dopodiché inizia a stringere facendolo spiare in un abbraccio soffocante e stritolante.
Le radici si stavano facendo sempre più strette ed iniziavo a sentire le ossa arrivare ad un punto limite, sembrano pronte ad esplodere in un momento o l'altro, dovevo assolutamente fare qualcosa.

Evocai subito la mia ascia per fendere quelle maledette radici, in quel momento avevo perso di vista Rose, così prima di dare il primo colpo guardai davanti a me e vidi che era rimasta ferma, con la solita mano nel terreno. "Forse durante l'attacco non può muoversi.." pensai.

Feci roteare sulle mia mano l'ascia per alimentare le fiamme per poi dare un colpo netto, con la precisione di un chirurgo, alla radice e liberarmi.
Una volta libero di muovermi mi gettai subito verso Rose, ancora in mobile.
A due passi da lei feci una doppia rotazione su me stesso per aumentare la potenza d'impatto dell'ascia e guadagnare velocità. Le fiamme divamparono subito in un azzurro vivo con riflessi celesti che non appena entrarono in collisione con Rose la fecero diventare una torcia umana. Ma anche in quel momento non si mosse, non ebbe reazione.
Dal corpo in fiamme iniziarono a staccarsi lembi di pelle sotto le quali si nascondeva qualcosa di strano. In men che non si dica il corpo mi esplose in faccia rilasciando nell'aria del fumo, della polvere ed un profumo pungente che non saprei ben definire.
Dopo quell'esplosione vidi l'ambiente iniziare a storcersi e deformarsi. Nelle orecchie si insinuò un fischio che diventava sempre più forte che mi portò a capogiri e mal di testa che facevo da contorno all sensazione di impotenza e mncmento che stava per sopraggiungere.
Ricordo solo il suono della risata di Rose provenire dalle mie spalle e l'immagine dei suoi passi che diventavano sempre più sfocati man mano che si avvicinva a me.
Poi persi i sensi.

Haxel, demone per scelta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora