Capitolo 19: LEZIONE N°1

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La risposta di Jin mi lasciò di sasso. Ma ebbi poco tempo per poter metabolizzare il tutto che ci ritrovammo già al di fuori delle mura.
"Forza Haxel. Fammi vedere come tiri fiori le tue ali", mi disse Jin tutto gasato e come se le parole di prima non le avesse mai dette. Sam, sentendolo, si avvicinò subito al suo orecchio e gli bisbigliò qualcosa.

J: "PHUAHAHA! Prima tu stavi... haha Ancora non sai... HAHA!"

H: "OH CHE PRETENDI!? Sono un mezzo demone da nemmeno tre giorni. Mica esiste un manuale delle istruzioni?!"

"Speravo che l'unione del DNA di Grace con il tuo poteva aiutarti ad essere meno polemico. Ma a quanto pare sei rimasto il buon vecchio Haxel" disse Jin facendosi una grassa risata ed incamminandosi verso uno strapiombo posto sul versante destro della montagna dove era situato il castello. Si fermò esattamente sul bordo, davanti a lui c'era solo un'immensa e maestosa vallata che si disperdeva per chilometri da sotto il monte, dopodiché si voltò verso di me e lasciandosi cadere disse "Lezione numero uno. Ali".

Non potevo credere che quell'idiota stava rischiando ancora una volta la sua vita dopo essersi salvato per un pelo. Sembrava lo facesse apposta!
So che è un pazzo amante del pericolo come me, ma almeno io mi so dare un contegno. È poi li per li mi ero dimenticato di cosa era successo prima con sam. Ma andiamo avanti.
Jin si era appena lasciato cadere di spalle giù per il burrone....

Senza pensarci due volte corsi verso lui per cercare di perderlo prima che cadesse, ma arrivai tardi.
Lo vedevo cadere tranquillo e con le braccia dietro la resta fino a quando non sparì in mezzo agli alberi. O almeno così credevo.
Mi voltai di scatto verso Sam e Grace che al contrario mio sembravano fin troppi tranquilli, come se glielo avessero già visto fare più volte.
Udii un boato provenire dal burrone alle mie spalle e notai che lo sguardo di Grace e Sam cambiò diventando simile a quello di un bambino che sta per vedere il proprio idolo dei cartoni animati.
Il vento si alzò di colpo e nell'aria iniziarono a librarsi delle piume dorate seguite da Jin che atterrava davanti a me sfoggiando delle enormi ali dorate.
Una volta messi i piedi a terra disse con tono serio "Lezione n°1. Fammi vedere le tue ali Haxel".

Si si, bella entrata in scena. Penso che ormai abbiate capito che a Jin piacciono le entrate ad effetto e stare al centro dell'attenzione. Lui sostiene sempre che non è vero, ma ho i miei forti dubbi.
Comunque, lezione numero uno....

H: "Sarebbe più facile se ti limitassi a spiegarmi come si fa invece di dare spettacolo inutilmente."

S: "Ma siamo sicuri che sia il ragazzo delle scritture?"

G: "Mi stupisce che proprio tu faccia una domanda così stupida Sam. Non è da te. Comunque si, siamo sicuri. Anche perché sennò sarebbe morto a contatto con il sigillo degli inferi."

H: "Sigillo degli inferi?"

G: "Si, quel lucchetto a forma di testa di capretto. Ad ogni modo non hai tutti i torti, dovremmo spiegarti prima come si fa"

J: "Io avevo dato per scontato che ci riuscisse dato aveva dimostrato una discreta capacità nel padroneggiare l'ascia del dannato, seppur al minimo della sua potenza originale."

S: "Evidentemente ti sei sbagliato"

G: "Beh, è anche vero che ora non è scosso o motivato come lo era prima. Probabilmente, se glielo chiedi, non sarà nemmeno più in grado di evocare l'ascia del dannato"

Sentirli parlare liberamente di me in quel modo mi stava iniziando ad innervosire. Dovevo fare qualcosa e dimostrare loro quanto si stessero sbagliando.
Mi concentrai cercando di isolare le voci esterne per focalizzarmi solo sul pensare e capire come riuscirci.
Iniziai a correre verso il burrone e mi gettai di sotto senza alcuna esitazione incurante delle urla che mi stavano rivolgendo contro Sam, Grace e Jin.
Dovevo riuscirci o morire provandoci.

Ero in piena caduta libera e quelle dannate ali non volevano uscire fuori. Il tempo sembrò dilatarsi nonostante vedevo il suolo avvicinarsi sempre più. Mi stavo per schiantare.
Non poteva andare a finire così. Non potevo darla vinta a quelli la su, sarebbe come dimostrare che loro avevano ragione ed io torto. E questo non lo potevo digerire.
Chiusi gli occhi e trattenni il respiro fino a quando non mi sentii smettere di cadere, così aprii un occhio per sbirciare e notai che stavo volando.
Sulle mia schiena erano spuntate due grandi ali color grigio scuro.
Una volta liberate le ali mi sentii strano, come se quella non fosse stata la mia prima volta, come se le ci avessi già volato prima. Ma non avevo tempo per pensare a quella strana senzasione. Avevo cose più importanti da fare, cose come tornare su e sbattere in faccia agli alti che si sbagliavano.
Senza perdere ulteriore tempo, volai nuovamente ai piedi del burrone e, davanti alle facce sbalordite di tutti, dissi "Passiamo alla lezione numero due?"

Haxel, demone per scelta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora