Capitolo 28: LINK

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Feci un profondo respiro e mi scagliai subito verso Rose prima che potesse poggiare il braccio a terra per immobilizzarmi come la prima volta. Durante la fase aerea feci roteare vorticosamente l'ascia nella mia per sfruttare la forza delle fiamme che dicampavano sempre più per crearmi una sorta di scudo di fuoco.
Non appena mi ritrovai davanti a Rose non cercai di prenderla con lascia bensì un pugno, volevo provare a provocarla e limitarle il tempo che le serviva per creare il clone soporifero.
Però Rose schivò il pugno all'ultimo girandosi verso destra per poi rispondere con un montante che mi colpi in pieno mento facendo volare in aria.
Non dovevo abbassare la guardia, in fin dei conti me l'aspettavo una sua schivata, sennò non sarebbe potuta essere la migliore combattente del campo, quindi cercai di attutire l'impatto ed evitare di finire a terra utilizzando le ali.
In quell'istante notai l'enorme cumulo di polvere che aveva scatenato il battito delle mie ali e li mi venne un'intuizione.
Dopo essermi ripreso sputai sangue e portai la mano alla bocca per pulirmi quando percepii un pizzicorio sotto al mento, proprio dove mi aveva colpiti. C'era una spina. No no, non poteva essere una spina, era troppo grande per esserlo. Dal mento entrassi un sottile e lungo stecco dal colore che sembrava danzare dal nero al viola scuro.
Guardai Rose e notai che aveva alla mano destra una sorta di guantone fatto di corteccia dal colore blu notte e ricoperto da spuntoni che riportavano lo stesso motivo dello stecco che avevo appena estratto dal mento.

"Allora novellino. Perso la grinta? Non parti più all'attacco?" Mi disse Rose per cercare di provocarmi. "Va bene. Se non vuoi attaccare tu allora vengo io" continuò iniziando a correre verso di me ad una velocità disumana, fare un balzo verso di me e sferrarmi un pugno sulla bocca dello stomaco seguito da un altro pugno a due mani sulla schiena per scaraventarmi a terra.

Mi sentivo strano, i movimenti del corpo rispondevano in ritardo e vidi che le vene del mio corpo erano diventate molto più evidenti tingengosi di nero.

H: "Veleno"

R: "Din Din Din! Abbiamo un vincitore! Quella spina che ti sei estratto dal mento era carica di veleno molto particolare. Infatti non senti quando entra in circolo perché elude i nervi sensoriali del dolore drogando all'istante il cervello facendogli credere che sia tutto nella norma quando in realtà entra in azione la sua seconda proprietà. Come avrai notato, agisce sul sangue rendendolo molto più denso e meno reattivo andando ad eliminate l'ossigeno presente in esso. Più il tempo passa e più il sangue si addensa. Se non fosse per l'effetto anestetizzante ora ti staresti contorcendo dal dolore"

H: "Ma quanto parli?! Beh, per lo meno ho la certezza che non sei un clone"

"Ad ogni modo, abbiamo uno scontro da portare a termine" dissi cercando di sollevarmi da terra.
"Non so se sei stupido o idiota. Però ammiro la tua tenacia, o forse è semplice ignoranza. Ma come vuoi, vediamo quanto riuscirai a restare una volta terminato l'effetto dell'anestesia" rispose Rose.

"Pensa Haxel, pensa. Cosa posso fare?" Bisbigliai tra me e me quando all'improvviso mi tornò alla mente una cosa che aveva detto Jin a Grace riguardo il nostro contratto ed il fatto di essere legati come se fossimo un unica entità.

Iniziai a far roteare l'ascia cercando di disegnare un 8 ad ogni rotazione. Le fiamme divamparono prepotentemente fino a rivestirmi completamente iniziando ad assumere un colore che tendeva dal lime al verde intenso.
Più le fiamme ardevano e meglio li sentivo.
Quella sensazione di torpore andava via via sempre meno fino a sparire del tutto.

Quando smisi di roteare l'ascia la vidi cambiata. Ora era leggermente più grande, con il manico di un verde talmente scuro da sembrare quasi nero e dagli occhi fuiriscivano delle fiamme verdi dai riflessi lime che sposavano perfettamente le lame che era diventate dello stesso colore.

H: "Rose. Potresti smettere di chiamarmi 'novellino'? Ho un none, vedi di ficcartelo bene in testa. Non ci faresti una bella figura se si sorgesse voce che sei stata battuta da un 'novellino'"

R: "Uuh! Parole grosse per un novellino. Ma non dovresti fare promesse che non puoi mantenere"

H: "Infatti non l'ho promesso. È un consiglio che sei libera di seguire o meno."

Mi alzai in volo ancora ricoperto dalle fiamme e puntai la mia nuova  ascia verso Rose dicendole "Ma ora basta parlare. Riprendiamo"

Haxel, demone per scelta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora