Capitolo 1: INIZIO

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È iniziato tutti circa 4 mesi fa.....

"Haxel svegliati, è ora di andare a scuola!".

"Haxel se non ti sbrighi farai tardi anche oggi, scendi subito dal letto e corri a scuola!!".

"HAXEEL!!!", gridò spalancando la porta della camera.
"Oh no.. è vuota... NON DI NUOVO!"

Quella che avete appena sentito urlare è la mia matrigna, mentre chi sono io? Beh, l'avrete già capito.
Oggi non mi andava proprio di andare a scuola per via dei compiti di fisica, chimica e matematica nello stesso giorno. Chiunque al mio posto avrebbe fatto lo stesso, e poi avevo già altro in programma per oggi.
Ho scoperto di recente una vecchia casa abbandonata, ed oggi ho intenzione di esplorarla.
Così, scivolo giù dalla parte di tetto che sporge davanti la finestra di camera mia, salto in cortile e corro verso casa di Jin, il mio migliore amico. Lui è un tipo davvero strano, ma non 'strano' inteso come 'stano', ma 'strano' inteso come 'davvero molto strano'; tipo quelli che mettono il parmigiano sulla pasta col tonno. Adesso vi suonerà difficile da capire, ma è normale, dopo vi sarà tutto più chiaro. Spero...
Jin abita a due chilometri da casa mia in una enorme villa dall'aria mezza futuristica e mezza steampunk posta al centro di un giardino pieno di piante esotiche e cespugli perfettamente simmetrici tra loro spezzati solo da un sentiero in pietra che porta dritti alla porta di casa, un  portone a doppia anta color acciaio che sembrava portarti verso un'altra dimensione. E l'interno è ancora meglio. Adoro quella villa.
Non faccio in tempo a suonare il campanello che Jin mi precede aprendo la porta con un'enorme zaino alle spalle e dicendomi entusiasta, "Andiamo, sono pronto per la SPETTROLAZIONE!". Incuriosito e stranito gli ho chiesto il significato di quella parola, e lui con nonchalance mi risponde "È l'unione delle parole 'spettrale' e 'esplorazione', visto dove andremo ho deciso di trovargli un nome in grado di calzargli come un calzino cucito su misura".
Jin era solito ad inventarsi nomi strani da dare alle sue creazioni o alle cose che gli piaceva fare, ricordate quando vi ho detto che è davvero molto strano? Questa è solo la punta dell'iceberg, un iceberg moooolto grande.
Dopo quella assurda, ma sensata, spiegazione siamo scoppiati a ridere mentre iniziavano ad incamminarci verso il bosco. Diretti alla casa abbandonata.

Haxel, demone per scelta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora