11. Birthday Party

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Un'altra settimana se ne va

Senza sapere che sarà di noi.

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Avevano dimesso Anna dall'ospedale il giorno stesso, dopo che tutte le analisi avevano accertato che lo svenimento non fosse stato causato da qualcosa legato alla Sindrome di Plummer-Vinson e che, anzi, tutti i valori fossero abbastanza nella norma.

Jorge Lorenzo, Marc e Alex Marquez se ne erano andati ben prima che Andrea avesse finito di firmare i fogli necessari al rilascio, mentre Belén aiutava Anna a rindossare i suoi vestiti. Erano passati tutti a salutarla molto velocemente. Nessuno aveva fatto menzione dei discorsi che si erano tenuti in quella stanza, ma certi sguardi strani che si erano intercettati nel silenzio ora teso nascondevano attese e speranze che Anna sperava di non lasciare disilluse.

La settimana successiva si consumò velocemente, senza eventi particolari che fossero degni di nota.

Tornata alla sua piatta e tranquilla vita a Vasto, Anna non era mai stata così contenta della sua calma routine fatta di studio, letture, telefilm e uscite col suo gruppo di sempre.

Non aveva scritto ad Alex né ad Jorge e, quasi avessero siglato un tacito accordo, entrambi rispettarono il suo silenzio e non le mandarono alcun messaggio. Per quanto le mancassero, Anna era abbastanza forte e risoluta, nell'impegno preso di far chiarezza prima in se stessa e nel suo cuore, dal riuscire a non cedere alla tentazione di scrivere a nessuno dei due, neanche una volta in quei lunghi cinque giorni.

In compenso, l'assenza totale di distrazioni (e la sua incapacità di riflettere troppo a lungo su quella situazione, dalla quale non riusciva a trovare né un capo né una coda, ma che era ora una matassa aggrovigliata di pensieri ed emozioni, che non riusciva ancora a sbrogliare) l'aveva aiutata a finire di preparare i due esami importanti (Patologia Generale e Anatomia Patologica) che aveva dato mercoledì e venerdì, ottenendo due voti brillanti, un trenta e un ventotto. Era sempre stata una secchiona ed era bello tornare ad avere le vecchie abitudini.

Per festeggiare il risultato (e avere un'altra buona scusa per non rimanere in camera sua con i troppi pensieri che si accomodavano accanto a lei sul letto, per quanto cercasse di scacciarli con la presenza ingombrante dei personaggi dei libri che si stava impegnando a divorare) aveva mandato un messaggio sul gruppo di WhatsApp, invitando i suoi amici a bere una birra al solito Old Scottish Station Pub.

«Allora, domani ci siete tutte al mio super compleanno, vero? Nessuna defezione dell'ultimo momento mi auguro.» disse Fabio, sondando le ragazze con occhi indagatori, che si fermarono con più sospetto di tutti su Anna.

Lei gli rivolse un grosso sorriso innocente. «Ci sarò, garantito!».

«Solo perché non deve andare a qualche gara dai suoi pilotini.» la prese in giro Julieta, dandole una leggera gomitata d'intesa. «Anche se... domani non viene anche il tuo bel principe?».

Anna arrossì e abbassò lo sguardo sul cocktail analcolico che aveva consumato solo per metà, senza rispondere. Non aveva raccontato a nessuno di loro degli ultimi avvenimenti, tranne a Giorgia, alla quale era bastata una singola occhiata martedì mattina, dopo l'esame di Patologia Generale (lei lo aveva passato con venti stiracchiato), per capire che ci fosse qualcosa che non andava.

«Non glielo hai detto ancora, vero?» fece infatti la sua migliore amica, allungando un braccio per posarle una mano sulla spalla.

Si fecero tutti improvvisamente più interessati.

𝐂𝐑𝐀𝐒𝐇² - 𝐢𝐧𝐭𝐨 𝐲𝐨𝐮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora