14. Can't Rule The Heart

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If I'm not the one for you

Why have we been through

What we have been through

*

Gli esami erano finalmente finiti e l'estate si apriva di fronte a lei, entusiasmante, libera e piena di divertimento.

Sì, nelle sue fantasie.

Anna aveva ancora l'umore così incasinato che la prospettiva di passare un mese lontana dallo studio non le era mai sembrata meno allettante di così.

Sdraiata su un lettino da mare, vicino all'enorme piscina nel terrazzo con giardino sintetico di Andrea, una mano a sventolarsi per quella calura estiva che non credeva potesse raggiungere anche una città svizzera come lo era Lugano, Anna non si sentiva affatto entusiasta o carica di energia per affrontare quel lungo mese estivo.

Non vedeva i suoi amici dalla festa di Fabio, un po' perché Giorgia continuava a tormentarla con quella storia infinita di Alex e onestamente non la sopportava più, un po' perché ogni volta che li sentiva il discorso sembrava incredibilmente vertere sempre sulla fatidica scelta di Anna, neanche stessero leggendo un'appassionante fanfiction dove lei era la protagonista sfigata e indecisa.

Quella era la sua vita sentimentale, che cavolo!

Non ci avevano ancora pensato i giornalini di gossip a far uscire notizie improbabili su di lei e Lorenzo o su di lei e Marquez (cosa per la quale ringraziava il cielo ogni giorno, perché non avrebbe proprio sopportato di essere al cento dell'attenzione mediatica, lasciava quell'onere ad Andrea), quindi non capiva proprio perché avrebbe dovuto accettare quell'atteggiamento da parte dei suoi amici.

Anna alzò gli occhi da Harry Potter e la pietra filosofale (la rilettura dell'intera saga era quasi un obbligo ogni estate) per rivolgere uno sguardo incuriosito a suo fratello, che ancora bagnato dalle gocce di acqua e cloro della sua piscina, stava gettando un'ombra scura su di lei, togliendole il sole pigro di quel primo pomeriggio di quasi metà Luglio.

«E' deciso.» stabilì, come se avessero intrattenuto una lunga conversazione, di cui lei però era all'oscuro. «Tu, domani, parti con me per il Sachsenring».

«Cooooosa?!».

*

A niente erano servite le proteste e le scuse accampate di Anna, perché quando Andrea Iannone si metteva in testa qualcosa era veramente difficile fargli cambiare idea. Era per questo motivo che si trovava ora seduta al tavolino della zona giorno dell'enorme motorhome di Andrea, in direzione del circuito tedesco che avrebbe ospitato la nona gara del campionato di MotoGP.

«Dai, Nina, non farmi quella faccia da funerale, ora. Sembra quasi che ti stia portando al patibolo!» esclamò Andrea, gettandosi sulla panchina di fronte a lei, un asciugamano a frizionare i capelli ancora bagnati dalla doccia.

Anna gli rivolse un broncio contrariato e adorabile da sopra Harry Potter e la camera dei segreti.

«Avanti, fammi un bel sorriso!» Andrea si sporse verso di lei, strappandole il libro di mano mentre con l'altra le afferrava la mascella e forzava un sorriso sulle labbra della sorella, che somigliava più alla smorfia di un clown triste e disperato.

Ci rinunciò e si tirò indietro, stravaccandosi meglio sulla panchina. «Se non volevi stare con me, bastava dirlo.» protestò, corrucciando le labbra a sua volta in un broncio che lo fece somigliare a lei.

Anna sospirò. «Sai che non è quello il problema, Andre.» mormorò, scuotendo il capo e riappropriandosi del suo libro.

«Ancora Marquez e Lorenzo?» Andrea sbuffò rumorosamente. «Ma basta, dai! Meriti di meglio di quei due pilotini da strapazzo, sorellina, te l'ho già detto! Lasciali perdere e pensa a goderti il weekend di gara come quando eravamo più piccoli: che fine ha fatto la mia fan numero uno?».

𝐂𝐑𝐀𝐒𝐇² - 𝐢𝐧𝐭𝐨 𝐲𝐨𝐮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora