2. Your Name On My Wrist

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Didn't they tell us don't rush into things

Didn't you flash your green eyes at me

Didn't it all seem new and exciting

I felt your arms twisting around me

It's all fun and games

Still somebody loses their mind.

-*-

«E così... sei uscita con Lorenzo».

Alex era ingiustamente bello mentre la fissava dallo schermo del suo cellulare, la sua espressione un po' confusa, un po' da cucciolo. Con i capelli arruffati e gli occhi un po' sgranati, Anna lo guardava e non poteva impedire al suo cuore di fare un party privato.

Annuì timidamente, mordendosi il labbro inferiore.

«Immagino sia successo quando eri a Lugano».

Di nuovo, Anna fece un cenno d'assenso col capo, scrutandolo ora da sotto le folte ciglia scure. «Sei arrabbiato...?».

Alex corrugò la fronte, preso in contropiede da quella domanda. «No... perché dovrei?».

«Perché sono uscita con un altro».

«Hasta que lo hai fatto mentre non eravamo insieme, non hai fatto niente per cui possa estar enojado.» la rassicurò lui, piuttosto diplomatico, scrollando le spalle. «Sono solo un po'... confuso, ecco.» ammise poi, passandosi una mano dietro al collo in un gesto un po' impacciato.

Anna sospirò. «Sì, beh... non sei l'unico».

«Andrea?» fece Alex, con l'ombra di un sorriso sulle labbra perfette.

«Andrea.» confermò Anna esasperata, roteando gli occhi.

Dopo averle fatto una paternale lunga da Vasto a Lugano, non solo per essere uscita con Jorge Lorenzo (che già di per sé, nella sua visione del mondo, era abbastanza grave) ma per averlo fatto alle sue spalle, tradendo la sua fiducia (Andrea era il solito melodrammatico), suo fratello si era chiuso ora in un silenzio offeso, mandandole messaggi solo per ricordarle di tanto in tanto il suo disappunto.

Anna si passò una mano tra i capelli, ai quali aveva dato una parvenza di ordine prima di accettare la videochiamata di Alex: per fortuna, la qualità della fotocamera anteriore del suo cellulare non era delle migliori, quindi il suo ragazzo, che nello schermo era invece ingiustamente perfetto, per lo meno non poteva vedere con chiarezza lo stato pietoso in cui versava, con gli occhi lucidi dalla febbre, le guance arrossate e le labbra screpolate. In quel momento era quasi una grazia l'averlo a millecinquecento chilometri di distanza, perché Anna si sentiva abbastanza uno schifo e abbastanza orribile da non sentire proprio il bisogno che Alex la vedesse in quelle condizioni pietose.

«Entonces... me lo dici come ci sei finita in quella foto con Lorenzo?».

Ad Anna non era sfuggito che Alex non lo avesse mai chiamato per nome.

Si umettò le labbra e prese un profondo respiro. «Io e Jorge siamo amici. Non chiedermi come sia successo, perché non lo so.» ammise, arricciando il naso in una smorfia adorabile. Alex sollevò un sopracciglio, ma non aggiunse nulla, così lei lo prese come un invito a proseguire. «Quando sono andata su da Andre, l'ho incontrato per caso e mi ha invitata a uscire, per mostrarmi un po' Lugano, sai? Tutto qui, davvero».

𝐂𝐑𝐀𝐒𝐇² - 𝐢𝐧𝐭𝐨 𝐲𝐨𝐮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora