20. Stormy End

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Kiss me hard before you go.

Il silenzio dopo la tempesta era assordante.

Il vento era ora soltanto una leggera brezza che spirava tra le fronde degli alberi; il fruscio delicato che si confondeva con quello dei loro passi che calpestavano la via del ritorno, facendo scricchiolare foglie secche e sollevando piccoli cumuli di sabbia umida.

Anna davanti, Jorge dietro, che la fissava con insistenza, sperando quasi di vederla voltarsi e sorridergli come solo lei era in grado di fare. Desiderava solo che lei si fermasse, facesse dietro front e corresse tra le sue braccia. Allora l'avrebbe stretta a sé, l'avrebbe sollevata e l'avrebbe baciata ancora e ancora e ancora, fino a dimenticarsi di nuovo di dove fossero e di cosa fossero.

Ma lei non si voltò mai e lui sentì lo stomaco corrodersi nell'indecisione di fare un altro passo ancora, di provare ad afferrarla e trascinarla a sé, una volta per tutte.

Una volta per sempre.

«Anna...» cominciò, ma fu il suono di un'altra voce a sovrastare il proprio, chiamando con un urlo disperato e liberatorio quello stesso, maledetto, nome.

«ANNA!».

«Andrea!» esclamò lei, vedendolo comparire all'orizzonte.

Gli corse incontro, gettandosi tra le sue braccia, che l'accolsero prontamente a sé, stringendosela contro il proprio petto ancora umido.

Lasciando nuovamente Jorge a mani vuote.

Andrea strinse sua sorella così forte da toglierle il respiro, ma a nessuno dei due sembrava importare. Il resto del gruppo veniva subito dietro Iannone e si fermò poco distante, senza intervenire. Solo Jorge e Alex si scambiarono un'occhiata e il primo fece un semplice cenno col capo, come a comunicare al più piccolo dei Marquez che stavano bene.

Che Anna stava bene.

«Sei qui... sei qui e stai bene. Sei salva.» mormorò Andrea, le labbra premute contro la fronte della sorella.

«Mi dispiace, Andre... io non volevo...» sussurrò Anna, mentre le prime lacrime cominciavano ad affacciarsi agli angoli dei suoi occhi.

Andrea la distanziò e le prese il viso tra le mani, asciugandole le palpebre con i pollici, prima che potesse piangere. «Mi hai fatto prendere un colpo. Non farlo mai più».

Anna annuì, con un nodo alla gola che le impediva di parlare.

Andrea la strinse di nuovo a sé, rivolgendo lo sguardo ad Jorge, che si fermò poco distante. «Grazie.» disse semplicemente, in un sussurro.

Lorenzo scrollò le spalle. «Dovere.» rispose asciutto, rivolgendo un'ultima occhiata alla ragazza.

Lei, ancora, non si voltò e rimase col viso nascosto contro il petto di Andrea.

*

Erano passate due settimane, dalla vacanza di Maiorca, e la gara di Brno era giusto dietro l'angolo.

Anna non aveva più parlato né con Lorenzo né con Alex da quella nottata funesta.

Nessuno dei due l'aveva più cercata e lei non aveva cercato loro.

Ora, mentre passeggiava per le vie del Paddock nella pista di Brno, Anna si domandò perché, ancora una volta, si fosse lasciata convincere da Andrea a seguirlo. Non che fosse dell'umore per rimanersene a casa, dato che, da quando aveva appreso della rottura del suo fidanzamento con Alex, Giorgia le avesse messo un broncio infinito e tutti gli altri non facevano che chiederle i dettagli succosi di una storia alla quale Anna non voleva nemmeno pensare, figuriamoci ricordarla e raccontarla ad alta voce.

𝐂𝐑𝐀𝐒𝐇² - 𝐢𝐧𝐭𝐨 𝐲𝐨𝐮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora