19. Lost In The Storm

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Why can't you see what we had

Let the fire burn the ice

Where's the love we once had

Is it all a lie?

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La tempesta li aveva colti alla sprovvista, del tutto impreparati al suo improvviso e rabbioso scatenarsi, come se il cielo fosse furioso perché il mondo non stava girando nel verso che avrebbe dovuto.

Il gruppo corse a ripararsi dentro il grosso pullmino bianco, abbandonando i tavoli e i viveri, che ormai erano irrecuperabilmente rovesciati al suolo e in balia del vento, che li faceva roteare come se non fossero altro che fragili fogli di carta straccia.

«Ma che diavolo succede?!» esclamò Julieta terrorizzata, stringendosi a Vittoria, che aveva avvolto entrambe con un asciugamano che erano riuscite a salvare dalla tempesta.

Jorge Lorenzo guardò fuori dal finestrino della portiera che si era appena chiuso alle spalle, le gocce di pioggia infuriavano contro il vetro, lampi lontani illuminavano a giorno il cielo violaceo. «Succede, ogni tanto. Temporale estivo, di solito non durano più di dieci minuti».

«Nessuno ha pensato di controllare il meteo, prima di organizzare questo falò?» si lamentò Giorgia con tono isterico, mentre cercava di strizzare i capelli umidi nel cappuccio della felpa che indossava.

«Aspettate un attimo.» Andrea Iannone si guardò intorno, mentre la consapevolezza lo schiaffeggiava in volto, rendendolo improvvisamente sobrio. «Dove cazzo è mia sorella?!».

Jorge si girò di scatto e scrutò il gruppo stipato all'interno del pullmino.

Anna non era tra loro.

Prima che chiunque potesse dire o fare qualcosa, Andrea era saltato al collo di Alex, che sembrava altrettanto spaesato. Lo aveva afferrato per la collottola della maglietta, strattonandolo. «Era con te fino a due secondi fa! L'ho vista lasciare la spiaggia in tua compagnia! Dove cazzo sta?!» gridò agitato.

Alex sgranò gli occhi, ma Marc intervenne in sua difesa, costringendo Andrea a mollare la presa. Si parò di fronte al fratello, con una durezza negli occhi in procinto di trasformarsi in altrettanta rabbia. «Non c'è alcun bisogno di aggredirlo.» sibilò.

«Mia sorella era con lui! E ora non è qui!» gridò Andrea, puntando un minaccioso dito contro Alex. «Che diavolo di fine ha fatto?!».

«Io non lo so!» esclamò Alex, accalorandosi a sua volta. «Ci siamo lasciati! E lei è scesa di corsa per andare da lui!» sbottò, indicando Jorge con un cenno repentino della mano.

«Che significa che vi siete lasciati?!» esclamò Giorgia incredula. Poi seguì la traiettoria indicata dalla sua mano, come tutti.

Ma Jorge non c'era.

Mentre loro litigavano, lui si era già precipitato fuori dal pullmino e sotto la pioggia.

«Ma che cazzo...?!» esclamò Andrea, sempre più agitato. «Dobbiamo andare a cercarla! SUBITO!» ruggì, rendendosi conto di quanto tempo prezioso avesse perso.

Prima che potesse spalancare di nuovo la portiera, una mano gli si posò sul polso, fermandolo. «E' andato Jorge.» disse Noemi, con una voce calma e guardinga. «Se usciamo tutti, rischiamo solo di perderci nella tempesta».

«MA E' MIA SORELLA!».

«Ma non conosci la baia bene come la conosce Lorenzo!» protestò Noemi, alzando la voce. «Se vai lì fuori, non sarai di alcun aiuto! Lui ci è cresciuto qui, vedrai che riuscirà a trovarla».

𝐂𝐑𝐀𝐒𝐇² - 𝐢𝐧𝐭𝐨 𝐲𝐨𝐮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora