.Epilogo.

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Può nascere dovunque anche dove non ti aspetti

Dove non lo avresti detto, dove non lo cercheresti

Può crescere dal nulla, sbocciare in un secondo

Può bastare un solo sguardo per capirti fino in fondo.

-*-

«Ma dove diavolo è sparita, questa volta? Io giuro che la ammazzo. Giuro che la ammazzo».

Andrea Iannone sbuffò rumorosamente, come un piccolo drago imbestialito, ma ancora non in grado di sputare fuoco. Fissò la chat della sorella e i sette messaggi di seguito che le aveva inviato a distanza ravvicinata di un minuto uno dall'altro, chiedendole prima dove fosse, poi dove diavolo fosse finita, poi di rispondere a quel maledetto telefono, ancora qualche minaccia e infine un quando ti trovo sei finita, Anna Iannone. E lui non utilizzava mai il suo nome e cognome completo, quindi sperava il messaggio arrivasse forte e chiaro.

Posò il cellulare accanto a sé, sul divano nella zona giorno del suo motorhome, e scosse il capo. «Un giorno dovrò capire perché diavolo continuo ad assecondare le sue richieste di venire con me, se tanto poi lei sparisce sempre.» borbottò contrariato.

Non riusciva proprio a concepire, e men che meno ad accettare, il fatto che Nina, per quanto sarebbe per sempre stata la sua sorellina, fosse anche cresciuta e avesse bisogno dei suoi spazi. Non poteva star sempre appiccata a lui, ma questo non lo rendeva meno corrucciato e geloso.

Lui doveva essere l'unico uomo della sua vita, tsè.

«Veramente sei tu a volertela portare dietro, non è lei che te lo chiede.» puntualizzò Belén con un sorriso esasperato mentre, seduta al tavolino, si ritoccava la manicure.

Andrea le lanciò uno sguardo di traverso. «Ah, no. Non questa volta.» replicò, indicandola biecamente. Belén ridacchiò, perché quegli atteggiamenti un po' infantili di Andrea erano una delle cose che la avevano fatta innamorare di lui. «Questa volta è stata lei a venire da me, con quel suo faccino dolce e i suoi occhioni irresistibili, a chiedermi di portarla con me in Austria. Con me! Non con qualche altro pilota da strapazzo! E lei che fa? Sparisce! Come ogni dannata volta! E io qua, a preoccuparmi come un cretino!» Lanciò le braccia in alto e poi sullo schienale del divano, in un gesto che denotava perfettamente la sua frustrazione. «Ah, ma quando torna mi sente. Eccome se mi sente, vedrai».

«Ma lasciala respirare, povera piccola.» sospirò Belén. «Che pazienza ad avere un fratello come te».

«Pensa che lei non ha potuto scegliere se avermi come parte della sua vita o meno... tu sì.» ribatté Andrea, con un sorriso sarcastico.

«Ay, ay, ay... che cosa mai avrò avuto in mente, allora!» rispose Belén, col tono melodrammatico di una donna disperata.

Andrea mise il broncio. «Attenta a te, donna.» la minacciò.

Belén scoppiò a ridere e questo, alla fine, fece sorridere anche lui.

*

Il cellulare abbandonato sul tavolino basso della zona giorno vibrava a intervalli regolari, quasi avesse una sveglia impostata.

«Non dovresti rispondere?» domandò Jorge Lorenzo, con un sorriso divertito nella voce.

«Nah, tanto sono sicura che è Andrea... non vorrai fermarti proprio ora?» rispose Anna, il tono malizioso che così poco le si addiceva.

𝐂𝐑𝐀𝐒𝐇² - 𝐢𝐧𝐭𝐨 𝐲𝐨𝐮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora