18. Shattering In The Stars

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I could kiss you like he did

Bet you wish I had his lips

And I could hold you quite the same

Guess my arms don't seem as safe

-*-

Quale diavolo era il suo problema?

Ormai le sembravano mesi che aveva solo quella domanda in testa. Avrebbe tanto voluto avere anche una risposta ma, per quanto ci si sforzasse, non riusciva proprio a trovarla.

Forse, semplicemente, non c'era una risposta logica al mondo in cui continuava a sentirsi.

Era così stanca di essere sempre così confusa e volubile; così incapace di comprendere i suoi sentimenti e le sue emozioni; così fragile da non riuscire a prendere le redini della sua vita e controllarla come si conveniva.

Certe cose non si possono controllare, ma questo non significava che non potesse provarci.

E ci aveva provato, solo lei sapeva quanto diavolo si fosse impegnata a controllare se stessa, la sua vita e le sue sensazioni. Eppure questo non sembrava essere servito a nulla, perché bastava una singola goccia nell'oceano infinito dei suoi sentimenti per scatenare una marea sulla quale non aveva, di nuovo, alcun controllo.

Anna sospirò e chiuse gli occhi, sentendosi stanca e debilitata da tutti quei pensieri che le stavano strappando l'anima. Non poteva nemmeno dare colpa al drink che stava bevendo, perché era totalmente analcolico: aveva provato l'ebbrezza di ubriacarsi una volta e non lo avrebbe più fatto. La lezione di quella notte, le scenate patetiche in cui si era prodigata, le figuracce colossali che aveva fatto e la sfuriata di Andrea, le erano bastate per una vita intera di trasgressione.

Non valeva la pena rischiare la sua salute solo per dimenticarsi della sua confusione per qualche ora. Il risultato, la mattina seguente, sarebbe stato solo più patetico e orribile... non riusciva proprio a capire la gente che affondava i propri dispiaceri nell'alcool: il giorno dopo i pensieri che avevano cercato di annegare erano ancora lì, solo in compagnia di un grosso mal di testa e di qualche cazzata in più compiuta in un momento di completa follia.

La musica che invadeva adesso la baia era allegra e gran parte del gruppo assortito aveva improvvisato una pista da ballo accanto al falò, ondeggiando al ritmo della melodia quasi da discoteca, ridendo a crepapelle e versando litri di alcool dai bicchieri che tenevano in mano e dai quali tutti bevevano fin troppo spesso.

Chissà... se non avesse avuto problemi di salute, magari sarebbe stata più festaiola. Magari con un po' di alcool nel sangue sarebbe stata più disinibita e libera di divertirsi anche lei.

Ancora seduta sul masso a forma di panchina, con il giacchetto di Alex a coprirle le spalle dalla prima frescura notturna, Anna si portò di nuovo la cannuccia alle labbra e prese un sorso di tè alla pesca, che ormai era più che altro ghiaccio sciolto che conservava qualche lontano ricordo del tè. Era tutta la sera che, senza controllo (quello che invece avrebbe tanto voluto avere), i suoi occhi andavano alla ricerca di Jorge Lorenzo, che ora era accanto a Noemi, con un sorriso ebbro sulle labbra, le guance chiazzate e una risata che scintillava nei suoi occhi verdi. La ragazza era altrettanto allegra, mentre lo coinvolgeva in un ballo buffissimo, che non aveva nulla di sensuale.

Erano così belli e naturali, insieme.

Di nuovo quella strana sensazione allo stomaco. La annegò con un altro lungo sorso di ghiaccio sciolto.

𝐂𝐑𝐀𝐒𝐇² - 𝐢𝐧𝐭𝐨 𝐲𝐨𝐮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora