Capitolo 35~Tutto~

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Hailey Collins
Sono quasi due settimane che lo evito,non dovrei farlo ma non credo di riuscire a reggere una conversazione con lui,sopratutto se so quale sarà il nostro primo argomento. Vorrei chiedergli molte cose ma non vorrei sapere le risposte,perché peggiorerebbero ogni cosa. Mancano due settimane e ci sono gli esami di fine anno e la settimana dopo ancora ci sarà il diploma e due giorni dopo il matrimonio dei miei. Devono succedere così tante cose importanti in così poco tempo chissà se andrà tutto bene.
Quando entrai in camera posai il borsone vicino alla porta. Mentre sistemavo i vestiti nella mia cabina armadio,vidi un foglio sul letto.
'Dobbiamo parlare,alle sei sul tetto'
Istintivamente guardai l'ora,sono quasi le nove,non credo proprio che sia ancora lì,anche se ci andassi,non saprei cosa dirgli è molto probabilmente rimarrei lì a fissarlo e vedere l'immagine del bambino nel mio cervello.
Dopo essermi fatta la doccia erano già le nove e mezza,pensai che l'acqua gelida della doccia e il profumo al melograno del mio bagnoschiuma forse avrei potuto alleviare il mio stress ma quel biglietto che lasciai nel mio letto non fece altro che aumentarlo.
Decisi di andare sul tetto. Prima di aprire la finestra feci un respiro profondo mentre il cuore nel mio petto cominciò a battere forte e per un momento ebbi la sensazione che si fosse fermato del tutto.
Non vidi assolutamente niente all'inizio finché notai una figura muoversi nell'ombra.
<<rimani lì>>,dissi uscendo  dalla finestra.
Mi sedetti a distanza da lui,per tenermi al sicuro da non so esattamente cosa ma quella piccola distanza che creai mi fece sentire leggermente al sicuro. Chissà, sarà per le cose che mi dirà oppure per come agirà ma quella distanza mi faceva sentire come se avessi il controllo anche se non è affatto così.
Sentii il suo stomaco brontolare.
<<da quant'è che sei qui?>>.
Non mi rispose.
<<perché sei ancora qui,è buio ormai,se non fossi uscita da quella finestra entro 'sta notte? Cosa avresti fatto?>>,lo sentii sospirare e avvicinarsi a me. Ovviamente se ne sarebbe andato non è stupido.
<<ero qui dalle cinque,si,se fossi arrivata in anticipo. Dopo le sette cominciai a pensare,'dai se canto la sua canzone preferita lei arriverà',così iniziai a cantare la stessa canzone per un paio di volte,poi sei arrivata>>,disse,sono sicura che stia sorridendo e mentendo,lui odia ily , pensa che sia troppo ripetitivo.
<<e quante volte hai cantato?>>,dissi curiosa.
<<più di venticinque volte,poi ho smesso. Ho cominciato a pensare>>,mi prese la mano.
La sua mano fredda che stringe la mia.
<<sai,mi sei mancata così tanto. Ma per rispetto nei tuoi confronti non ti ho rotto le scatole. Volevo dirti che c'è la possibilità che il bambino non sia mio. Infatti papà ha chiesto di fare il test del DNA>>,disse stringendomi di più la mano.
Se fosse suo figlio,abbandonerà tutti i suoi sogni,penso che dovrà trovarsi un lavoro che andare alla Brown,anzi questo non è un'opzione ma è un obbligo deve badare a quella donna e al bambino.
<<ti va se torniamo come prima?>>,chiese lasciando la mia mano.
<<come prima?>>,dissi alzandomi per andare via,ma lui bloccò l'unica via d'uscita.
<<si,rivoglio quell'allegria in casa. Sai,quando ci prendevamo in giro,quando tutto era un po' più bello>>,disse con una voce spezzata.
Sta piangendo.
Piano piano mi avvicinai a lui e feci il modo che mi guardi.Gli accarezzai la guancia,ebbi la conferma del suo pianto. Non potevamo tornare indietro non prima di sapere quale sia l'esito del test,non posso uscire con lui se ha un figlio,è impegnato,non posso farlo.
<<merda>>, imprecò di nuovo e questa volta si voltò e rientrò in casa senza dire nient'altro. Che ragazzo strano mi chiedo che cosa gli giri per la testa. Dovrà avere molta paura.
Gli corsi dietro,prima mi invita,mi chiedi di tornare come prima e se ne va. No. Non va bene.
Quando tornai in casa,vidi mamma e il mio futuro papà,abbracciati sul divano. Sono in questi casi,penso che l'amore vero esiste davvero. Non si dicono parole dolci,non si regalo sempre delle cose ma si amano e basta,parlano,passano del tempo insieme e questo vale più di un semplice regalo.
Spensi la televisione e la luce,li lasciai lì,non mi andava di svegliarli erano troppo carini.
Corsi al piano di sopra e decisi di continuare la conversazione con Patrick,ma in camera sua non c'era.
Quando entrai in camera,lo vidi seduto davanti alla finestra con una foto in mano.
<<che fai?>>,chiesi sedendomi accanto a lui.
Sta guardando la nostra foto al mare dell'anno scorso,quando ero appena arrivata.
C'è lui che mi stringe la faccia mentre ride.
Gli tolsi la foto dalle mani.
<<okay guardami>>,dissi mettendomi davanti a lui.
<<se quel bambino non fosse tuo,la tua vita andrebbe avanti normalmente. Ma se lo fosse,allora,tu ce la farai,noi siamo qui per te. Sono sicura che preferiresti stare al suo fianco non credo che vorrai allontanarti da lui,non mi sembri proprio il tipo . Quindi smettiamola di deprimerci e ricominciamo a divertirci con il tempo che ci rimane,per poter stare insieme>>,dissi sorridendogli,ci misi tutto l'impegno possibile per dirgli quello che voleva sentirsi dire. Sembra così facile da dire ma non lo è affatto,se fosse suo allora dovrei lasciarlo andare ma se non lo fosse sarebbe un'altra cosa ma se fosse suo,sarebbe non lo ancora come mi sentirei è la prima volta che mi succede. Gli dissi ciò che volete va sentirsi dire per tranquillizzarlo,ora come ora è l'unica cosa che posso fare per lui,devo solo ingoiare il rospo e andrà tutto bene.
<<sei davvero incredibile>>,disse alzandosi dal pavimento.Improvvisamente mi prese la mano e il collo e mi baciò. All'inizio fu un bacio lento,finché non trovò la mia lingua. Fu un bacio pieno di disperazione e entrambi stavamo sperando che quel bambino non fosse suo,siamo così egoisti e per questo mi sento uno schifo.
Sorrisi e lui mi parve sorpreso.
<<andiamo a cucinare>>,dissi correndo al piano di sotto.
Accessi la luce in cucina e mi misi il grembiule.
<<bene cosa vuoi?>>,chiesi mentre mi legavo i capelli.
<<vediamo,voglio una torta al cioccolato>>,disse serio.
<<ma hai fame,sarà pronto per le prossime due ore>>,dissi aprendo il frigo.
<<allora prima voglio due panini giganti>>,disse abbracciandomi da dietro.
Così gli feci i due panini. Mentre preparavo l'impasto,abbiamo cominciato a parlare,a ridere e a prenderci in giro.
Mi è mancata questa atmosfera.
<<aspetta me ne sono dimenticato>>,disse correndo al piano di sopra,in pochi secondi era già tornato.
<<è per te>>,disse consegnando un biglietto.
Quando lessi cosa c'era scritto mi tremarono le mani.
<<Ho deciso di andarci quando i nostri genitori partiranno per la luna di miele,così ci facevamo anche noi un viaggetto>>.
<<quindi,li hai già pagati?>>,chiesi.
<<si,ho fatto tutto,ero così elettrizzato>>.
<<andremo in Italia!>>,dissi urlando e corsi ad abbracciarlo.
<<cosa succede?>>,chiese mia madre un po' agitata ma quando vide la mia espressione felice fece un respiro profondo e poi sorrise ad entrambi,stringendo a lei la coperta che avevo lasciato. Corsi da lei per farle vedere il biglietto.
<<mamma guarda,Patrick mi porterà a Roma>>,dissi senza smettere di ridere.
Mamma lanciò uno sguardo a Paul.
<<tesoro andiamo a riposarci>>,disse Paul portandosi mia madre con se.
Mentre aspettiamo che il forno suonò,ci sedemmo sul tavolo.Se ci fossimo seduti sul divano,ci addormenteremo di sicuro è per essere sicuri di rimanere svegli e di parlare,di tutto o di niente ma è come se fosse la cosa più importante al momento forse perché lo era veramente.
<<come stanno andando le partite?>>,mi chiese.
<<Bene ce ne mancano solo cinque per arrivare in finale,è stato molto soddisfacente battere la N.U. e la CITY>>,dopotutto dopo molta fatica,dopo molte ore in palestra qualche risultato l'abbiamo ottenuto.
<<hai notato che la tua matricola ha avuto un infortunio? Intendo la schiacciatrice>>.
<<come fai a saperlo? Solo io lo sapevo questa cosa,perché nessuno l'ha notato durante la partita,a me no che tu non fossi lì...>>,lo vidi sorride.
<<tu sei andato a guardare le mie partite nonostante ti abbia detto di no>>,dissi alzandomi dalla sedia.
<<certo. Mi piace vederti giocare,poi cosa faresti senza il tuo porta fortuna>>,disse fiero e mi prese la mano. Mi strinse così tanto a lui che sentì la mia anima e la sua toccarsi e questo fece tremare il mio corpo e il mio cuore. Gli presi il viso e gli lasciai un bacio sulla punta del naso,sperando che questo momento duri per sempre ma ahimè niente dura per sempre e piano piano cominciai a considerare che fosse davvero lui il padre del bambino per potermi preparare alla grande notizia che sia buona o coattiva.
<<cosa farei senza di te>>,lui mi abbracciò e mi diede un bacio sulla testa,che abbia provato il brivido che provai io.

Before i met youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora