Capitolo 7 ~Non pesavo fossi così ~

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Non  cercare di dimenticare il passato perché è esso che ti ha formato e trasformato chi sei adesso.

Hailey Collins
Mi infastidisce il fatto che sia scoppiata a piangere proprio davanti a lui.
Cominciai ad urlare e tirai i cuscini contro l'armadio.
<<hey terremoto una die tuoi attacchi isterici?>>,chiesi lui entrando in camera mia senza bussare.
<<ti ho già detto di bussare prima di entrare. Se fossi stata nuda eh?>>,lui mi fa il suo solito sorrisino da stronzo.
<<esci,mi fai venire voglia di schiaffeggiarti>>,dissi indicando la porta.
<<i ragazzi arriveranno fra mezz'ora fatti trovare pronta o uscirai così. Poi se vieni fissata in continuazione non lamentarti con me terremoto>>,disse mandandomi un bacio.
In cambio gli feci il dito medio e lui uscì. Non si comporta mai seriamente,avvolte non riesco proprio a capirlo.
Quando i ragazzi arrivano mi trascinano con loro in giro.
Prima siamo stati da BukerKing e loro mi hanno chiesto quale sia il mio segreto,del fatto che mangi tanto ma rimango piccola.
Poi li ho accompagnati a fare shopping.
È stata una tragedia.
Perché quando siamo passati in un negozio di giocattoli Isaac mi ha trascinata dentro e mi ha chiesto di scegliere un giocattolo carino.
Ma ogni cosa che scegliessi non andava bene.
Poi Daniel e la sua fissa per i capelli.
Mi ha chiesto di scegliere un nuovo tipo di gel per i capelli,abbiamo discusso per mezz'ora e alla fine siamo usciti a mani vuote.
Alla fine,la cosa più traumatizzante è stato Patrick...
Lui e i suoi pantaloni.
Visto che i ragazzi non davano sei buon consigli ha chiesto a me.
Mi ha chiesto cosa ne pensassi,ho sempre risposto 'bene',ma a lui come risposta non andava bene.
Perché è stato traumatizzante? Per il cavallo dei pantaloni,mi ha chiesto ogni volta come lo vedo...
Alla fine gli ho detto di prendere delle tute.
Ora è il mio turno.
Non posso prendere dei vestiti e neanche dei reggiseni. Dove posso andare?
Fanculo. Siamo solo amici no?
Così indicai il negozio di Calvin Klein vorrei vorrei comprare un reggiseno sportivo e delle mutandine.
<<ehm...noi non entriamo là dentro con te>>,incrociai le braccia.
<<andiamo non fate i bambini...>>,si guardano e capii che non entreranno mai.
Così entrai da sola.
Presi due reggiseni sportivi e due mutandine.
I ragazzi sono dovuti andare per diversi impegni. Così rimasi da sola con Patrick.
Non è la prima volta ma oggi c'è qualcosa che non va.
Non lo conosco poi così bene,una cosa so,che voleva molto bene a sua madre.
Misi la mia mando sinistra sulla sua mano destra come per confortarlo in qualche modo.
<<ti manca tanto vero?>>,chiesi guardando davanti a me.
So che se lo avessi  guardato negli occhi sarei scoppiata a piangere,di nuovo,quindi non mi sembrò il caso e cominciai ad accarezzargli il braccio.
<<lei era speciale. Non nego che voglio più bene a lei che a papà. Anche nei momenti più tristi,lei riusciva sempre a farci sorridere>>,disse parcheggiando vicino al parco,misi una mano sopra la sua e lui me la strinse subito .
<<quando ho saputo che era morta,ho sentito una gran parte di me svanire>>,disse mettendosi l'altro braccio negli occhi.Vidi una goccia scendere sulla sua guancia destra.Sta piangendo.
Strinsi di più la presa sulla sua mano e mi maledissi in quel momento,stavo cominciando a piangere anche io,anche se sto' facendo di tutto per nasconderlo.
<<ti manca tanto tuo padre?>>,mi chiese con la voce spezzata.
<<più di quanto immagini>>.
Trascorremmo la sera così,parlando del passato,dei ricordi dei nostri genitori,ormai deceduti.
Dentro la sua auto,finché non fu buio.
Scoprì che anche lui ha un lato molto fragile che tiene nascosto.
Averlo visto piangere mi ha rattristito molto.
Sono le due del mattino e io non riesco ancora a chiudere occhio.
Così decisi di scendere al piano di sotto a bere qualcosa di caldo.
Stanno tutti dormendo,che palle.
Dopo aver bevuto una tazza di tè,mi sedetti sul divano senza far rumore.
Prima che qualcuno mi afferri una mano e mi tappò la bocca.
Così cominciai a dimenarmi.
<<cazzo,stai calma sono io>>,rispose il mio 'aggressore'.
Si siede accanto a me.
<<pensavo che stessi già dormendo>>,dissi appoggiando la testa sulla sua spalla.
<<non riesco a chiudere occhio. Pensa avrò fumato quattro sigarette in un'ora,non ha funzionato>>,disse ridacchiando.
<<mi canti qualcosa?>>,chiesi.
Ci fu un minuto di silenzio.
<<io non canto>>,disse appoggiando i piedi sul tavolino di vetro.
<<non dire cazzate ,ti ho sentito cantare un paio di volte mentre eri sotto la doccia>>,dissi sorridendo.
<<perché entri in camera mia mentre sono sotto la doccia?>>,mi chiese.
Sono sicura che ha il suo sorrisino da stronzo.
<<per rubarti le sigarette e le felpe>>,dissi pizzicandogli il braccio.
Mi spinge sul divano,mi abbraccia e si sdraia accanto a me.
<<sei davvero una rompiscatole>>,disse respirando sul mio collo.
Non sapevo che fosse così intonato, prima di averlo sentito un paio di settimane fa.
Sono rimasta una decina di minuti in camera sua mentre lo ascolto cantare.
Comincia a farmi i grattini sulla testa e sento che sto cominciando a rilassarmi.
Sentii i primi versi di Too Good At Goodbyes  uscire dalla sua bocca.
Improvvisamente sentii una stanchezza tremenda.
<<buonanotte bradipo>>,dissi avvicinandomi di più a lui.
<<notte terremoto>>,sento che mi sta abbracciando.
Non riuscì a tenere gli occhi aperti e finalmente mi addormentai,fra le braccia di Patrick...

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