Capitolo 1

2.4K 68 2
                                    

Mi chiamo Cassandra Bennet e sono una Pacifica, stavo tornando a casa dal test attitudinale, ancora non posso crederci, è risultato inconcludente, questo significa che sono una divergente e non ci voleva proprio.
<< Già a casa Cassie? >> mi domandò mia madre non appena aprii la porta di casa: << Sì mamma, il siero mi ha fatto male e si sono raccomandati che tornassi subito a casa >> non volevo che mi facesse altre domande, così corsi in camera mia, senza neanche cenare.
"Che cosa sceglierò alla cerimonia della scelta? Ancora non lo so" così mi addormentai sperando che la notte porta consigli.
<< Cassie sveglia..Oggi c'è la cerimonia e devi essere perfetta >> mi girai nel mio letto, non volevo lasciarlo: << Ancora cinque minuti mamma >> e alzai le coperte fin sopra la testa: << No adesso >> e mi tolse via, del tutto, la coperta, così non mi rimase altra scelta che alzarmi e andare a fare colazione.
La cerimonia iniziò, ed ero super agitata, perché non sapevo cosa scegliere come fazione, l'unica cosa che ero sicura è che non volevo rimanere una pacifica, coltivare campi non faceva per me; iniziarono a chiamare in ordine alfabetico e questo non mi piacque affatto, perché avevo poco tempo per decidere.
<< Cassandra Bennet >> eccomi, "forza ce la posso fare" contai i passi finché non mi posizionai davanti alle coppe di metallo, ognuna conteneva l'elemento simbolo di una fazione: pietre grigie per gli Abneganti, acqua per gli Eruditi, terra per i Pacifici, carboni ardenti per gli Intrepidi, vetro per i Candidi; presi il coltello e mi tagliai il palmo della mano, chiusi gli occhi e pensai: "Abneganti conducono una vita semplice e altruista e sono al comando del governo;
Pacifici credono nella felicità e nell'armonia e si occupano di produrre cibo per la popolazione;
Candidi perseguono onestà e verità, e vengono a loro affidati i tribunali e la legge;
Intrepidi dal carattere coraggioso e spericolato, sono i protettori;
Eruditi perseguono la logica e la conoscenza, sono insegnanti, scienziati e dottori, si dedicano alla ricerca e alla cultura"; quando li riaprii sapevo dove andare, era il sogno che avevo fin da bambina ed ora lo potevo esaudire, chiusi la mano in un pugno e la strinsi, le gocce di sangue caddero sui Carboni ardenti degli intrepidi: "Si ho scelto gli intrepidi, perché mi sento una di loro"; guardai i miei genitori, nei loro volti vedevo rammarico e tristezza, nonostante mi stavano sorridendo.
Quando la cerimonia finì, gli intrepidi iniziarono a correre e urlare come dei matti, così li imitai, per la prima volta mi sentivo libera, leggera, come non ero mai stata; stavamo aspettando il treno e fu lì che incontrai quella che sarebbe stata una delle mie migliori amiche: << Ciao >> mi disse, la guardai e le sorrisi: << Io sono Evelyn e tu? >> portò in avanti la mano e gliela strinsi: << Io sono Cassandra, ma puoi chiamarmi Cassie >> in quel momento arrivò il treno: << Cassie, stanno saltando dentro al treno senza che si fermi, ma dobbiamo farlo anche noi vero? >>
<< Sì Evelyn forza >> e saltai sul treno in corsa, seguita da Evelyn: << Wow che salto >> sospirai e questa era fatta, chissà ora che cosa ci aspettava: << Come mai gli intrepidi Cassie? >> mi chiese così in punto w in bianco Evelyn: << Non volevo rimanere nei Pacifici, così ho analizzato le diverse fazioni e alla fine ho seguito l'istinto e ho scelto gli intrepidi te? >>
<< Stessa cosa, non volevo rimanere una Candida e gli intrepidi mi sono sembrati la scelta giusta >> passammo il nostro tempo a chiacchierare finché qualcuno nel vagone disse: << Stanno scendendo >>
<< Mi sa che siamo arrivati, ti aspetto fuori>> presi una rincorsa e scesi dal treno, stranamente feci un ottimo atterraggio "wow non credevo di saltare così bene", aspettai che Evelyn saltasse, cosa che non tardò a fare, ma al contrario di me, lei si sbucciò le ginocchia, l'aiutai ad alzarsi e raggiungemmo gli altri: << Benvenuti, io sono Max un capofazione, per entrare negli intrepidi, questo è l'ingresso e se non avete il coraggio di saltare diventerete degli esclusi >> guardai Evelyn e le sorrisi, per rassicurarla: << Cosa c'è sul fondo? Dell'acqua? >> domandò un ragazzo: << Ogni anno mi fanno sempre la stessa domanda ed io ogni anno rispondo sempre: lo scoprirete o forse no... Qualcuno deve incominciare chi vuole andare per primo? >> nessuno si muoveva, così decidi di fare il primo passo, mi feci largo tra folla: << Vado io >> mi avvicinai al cornicione e mi affacciai, vidi un grosso buco nero, "Ci dev'essere qualcosa che attutisca il salto, un tappeto elastico o una rete... non credo che vogliano vedere morti... questo secondo me è un test sul coraggio" saltai sul cornicione e mi girai verso Evelyn le feci un occhiolino e dopodiché saltai, non urlai, era bello sentire il vento che ti scompigliava i capelli e ti accarezzava il volto, atterrai su una rete e scoppiai a ridere "Come avevo immaginato", qualcuno mi aiutò a scendere, era un ragazzo alto biondo con gli occhi color del ghiaccio: << Come ti chiami Pacifica? Se vuoi puoi cambiare nome e dopo sarà il tuo nome >>
<< Cassie >> cambiai nome, perché volevo togliermi quel nome che tanto avevo odiato, era troppo lungo e suonava male: << Prima a saltare Cassie >> dopo che ebbero saltato tutti ci radunammo: << Io sono Eric e sono l'altro capofazione; i figli di intrepidi andranno con Quattro, mentre i trasfazione con me, seguitemi >> così ci dividemmo in due gruppi, seguimmo Eric che ci portò a fare il giro turistico della nostra "nuova casa": << Questo é il pozzo, il centro della vita degli intrepidi >> c'era qualcosa che m'incuriosiva in Eric, sempre sull'attenti ed era freddo di carattere, soprattutto quando ha nominato quattro, sembra che ci sua dell'odio tra i due: << Dormirete qui per 10 settimane, ora cambiatevi >> e ci lasciò da soli: << Mamma mia... mi sembrava di morire stando dietro di lui >> disse Evelyn, Eric le faceva paura: << Avete visto il bagno? >> domandò un ragazzo, andai da lui e guardai il bagno: << Pensavo peggio >> e scoppiammo tutti a ridere, ritornai in camera e mi cambiai alla svelta, buttai il mio vestito da pacifica nel fuoco: << Andiamo in mesa? Sto morendo di fame Evelyn >> gli dissi toccandomi la pancia: << Sì andiamo >> senza problemi trovammo la mesa e prendemmo qualcosa da mangiare, ci sedemmo nel luogo più appartato possibile e iniziammo a mangiare: << Questa carne non è niente male >> esclamò Evelyn, "Carne? io sono vegetariana o almeno mi consideravo tale"
<< Non la mangi Cassie? >> e indicò il mio piatto: << Sai... sono vegetariana e non mangio carne >> le confessai senza timore: << Secondo me dovresti... hai sentito Eric? Domani inizierà il vero addestramento e ci servono energia >> presi la forchetta e giocherellai con la carne: << Eddai Cassie, almeno provaci >> infilai la forchetta nel pezzo di carne, chiusi gli occhi e l'addentai: << Brava... com'è? >> mi chiese, era curiosa di sapere cosa ne pensassi, non pensavo che fosse così buona, a casa non avevo mai assaggiato la carne, perché anche i miei erano vegetariani: << È buonissima, non l'avrei mai detto >> così continuai a mangiarla, portai la forchetta alla bocca, ma in quel preciso istante entrò Eric: << C'è il tuo amico Evelyn >> le dissi ridendo, lei si girò e non appena vide Eric sbiancò: << Che stupida che sei Cassie!! >> lo guardai sedersi al tavolo con Max, ma non appena si sentì osservato, alzò i suoi occhi di ghiaccio e mi fissò a quel punto distorsi lo sguardo e guardai la carne sorridendo come una scema che si era fatta beccare.

I'm divergent Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora