Capitolo 13

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Erano giorni che non uscivo dal dormitorio, la litigata con Eric, non era andata a buon fine, più gli chiedevo scusa e più lui si arrabbiava e mi urlava contro, da allora non l'avevo più visto e non mi era nemmeno venuto a cercare; in tutto questo non ce la facevo più a tenermi dentro che ero una divergente, Quattro non mi poteva aiutare più di tanto, sentivo il bisogno di confidarmi con qualcuno e l'unica persona di cui mi fidassi ciecamente lì dentro era Evelyn: << Mi spieghi che cos'hai Cassie? Sono giorni che non esci più e inoltre in mensa mangi quasi niente >> mi disse Evelyn mettendosi a sedere sul mio letto in fondo ai piedi, mi girai dall'altra parte dandole le spalle: << Niente, lascia stare >> soffocai le lacrime, che poco prima avevano iniziato a scendere: << No Cassie, tu hai qualcosa e non lascio stare... hai capito? >> non l'ascoltai: << Cassandra Bennet mi hai ascoltato? >> mi girai verso di lei e accennai un si con la testa: << Finalmente ti degni di cagarmi... allora che succede? >> mi sedetti sul letto con le gambe incrociate e iniziai a giocare con l'orlo delle lenzuola: << Ho litigato con Eric e più gli dico scusa e più lui si arrabbia e mi urla contro >>
<< Questo me l'ero immaginato, ma c'è qualcos'altro sotto non è vero? >> alzai lo sguardo e la guardai: << Sì c'è dell'altro... ma non posso dirtelo, ti metterò in pericolo e potrebbero ucciderti >> non volevo che la mia migliore amica perdesse la vita solo perché sapeva che io ero una divergente: << Cassie sei la mia migliore amica e per te farei qualsiasi cosa, anche di perdere la vita per proteggerti >> a quelle parole l'abbracciai, avevo l'amica migliore del mondo: << Anch'io farei la stessa cosa... vedi Evelyn i-io >> m'interruppi, non riuscivo a dirglielo: << Tu cosa Cassie? Mi stai facendo preoccupare >>
<< Sono una divergente >> le risposi tutto d'un fiato, lei mi guardò e non disse niente: << Mi dispiace non avertelo detto prima, ma avevo paura e non era facile >> lei mi zittì: << Cassie tu sei la mia migliore amica, divergente o no ti vorrò sempre bene, perché sei tu e non un'altra persona... ma stai tranquilla il tuo segreto è al sicuro con me >> mi abbracciò fortemente come se avesse paura di perdere la sua amica.

Pov Eric
Erano giorni che non parlavo con Cassie, la stronzata  che ha commesso, mi ha fatto davvero infuriare, anziché fare di testa sua, poteva chiedere a me, l'avrei aiutata, ma ogni volta che le chiedo com'è andato il test lei mi rispondeva solamente con un bene; mi trovavo in mensa e al tavolo dove sedeva sempre non c'era, c'erano solo i suoi amici, mancava anche la candida, "forse è con lei", mi alzai e non pensavo che mi mancasse molto, così decisi di chiarire con lei, mi diressi verso il dormitorio, dove speravo di trovarla; quando arrivai, sentii delle voci al suo interno: erano di Cassie e della candida:
"<< Ho litigato con Eric e più gli dico scusa e più lui si arrabbia e mi urla contro >>
<< Questo me l'ero immaginato, ma c'è qualcos'altro sotto non è vero? >>
<< Sì c'è dell'altro... ma non posso dirtelo, ti metterò in pericolo e potrebbero ucciderti >>
<< Cassie sei la mia migliore amica e per te farei qualsiasi cosa, anche di perdere la vita per proteggerti >>
<< Anch'io farei la stessa cosa... vedi Evelyn i-io >>
<< Tu cosa Cassie? Mi stai facendo preoccupare >>
<< Sono una divergente >>"
"Sono una divergente..... sono una divergente" queste parole mi rimbombavano nella testa, come se fossero dei proiettili, "non ci credo... è impossibile" non potevo crederci, forse Cassie stava scherzando, corsi subito nella sala dei test e controllai il monitor, cliccai sulla cartella di Cassie e guardai i suoi test.
<< Tre minuti e rotti >> era vero e Quattro lo sapeva, ero l'unico a non saperlo... tornai al dormitorio, la Pacifica doveva darmi un sacco di spiegazioni, aprii la porta e la trovai sdraiata a letto, la sua amica candida non c'era più, meglio così: << Così sei una divergente >> a quelle parole si alzò di scatto e mi guardò spaventata: << E-Eric i-io >>.

Pov Cassie
La porta si aprii e non feci caso chi fosse entrato: << Così sei una divergente >> la sua voce, questa era sicuramente la sua voce, mi alzai di scatto, ero spaventata, poteva succedere di tutto in quei minuti lì: << E-Eric i-io >> non riuscivo nemmeno a parlare, per la prima volta in vita mia, Eric mi faceva paura: << Sai cosa dovrei farti? Ucciderti... Questo è il mio compito >> abbassai lo sguardo, non riuscivo a mantenere il contatto visivo: << Lo so... infatti sto aspettando che tu mi uccida >> tornai a guardarlo, si avvicinò sempre di più a me

 infatti sto aspettando che tu mi uccida >> tornai a guardarlo, si avvicinò sempre di più a me

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<< Non ti ucciderò, però la nostra storia si chiude qua... non voglio vederti e non voglio più parlarti... il nostro rapporto da ora in avanti sarà chiuso in tutto e per tutto >> e se ne andò, solo allora mi ricordai di respirare e di piangere

<< Ti prego, torna da me >> urlai, non sopportavo il dolore che avevo dentro, il mio cuore si era spezzato in mille pezzi "ora niente aveva più senso senza di lui, era il mio tutto e ora? Non ho più niente, niente per continuare a vivere"  mi alza...

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<< Ti prego, torna da me >> urlai, non sopportavo il dolore che avevo dentro, il mio cuore si era spezzato in mille pezzi "ora niente aveva più senso senza di lui, era il mio tutto e ora? Non ho più niente, niente per continuare a vivere"  mi alzai dal letto, sapevo cosa dovevo fare e stavolta non mi avrebbe fermato nessuno e senza accorgermene mi ritrovai davanti allo strapiombo.

<< Ti prego, torna da me >> urlai, non sopportavo il dolore che avevo dentro, il mio cuore si era spezzato in mille pezzi "ora niente aveva più senso senza di lui, era il mio tutto e ora? Non ho più niente, niente per continuare a vivere"  mi alza...

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