Pov Eric
<< Sai cosa dovrei farti? Ucciderti... Questo è il mio compito >> abbassò lo sguardo, non riusciva a mantenere il contatto visivo: << Lo so... infatti sto aspettando che tu mi uccida >> disse senza mostrare paura:<< Non ti ucciderò, però la nostra storia si chiude qua... non voglio vederti e non voglio più parlarti... il nostro rapporto da ora in avanti sarà chiuso in tutto e per tutto >> me ne andai, lasciandola lì da sola, ma in lontananza sentii: << Ti prego, torna da me >> stava piangendo; mi trovai nel mio appartamento, chiusi la porta sbattendola, mi appoggiai ad essa e con la schiena scivolai giù, raccolsi le ginocchia al petto e iniziai a piangere, erano moltissimi anni che non piangevo e quando lo facevo, non mi facevo vedere, per paura di essere giudicato male: << E-Eric? Sono Evelyn >> che voleva ora la candida, mi asciugai le lacrime e mi lavai il volto, nessuno doveva sapere, aprii la porta e la trovai davanti a me: << Che vuoi? >> gli domandai secco: << Non riesco a trovare Cassie, l'avevo lasciata per qualche minuto e ora non c'è più, l'ho cercata da per tutto... tu sai dove potrebbe essere? >> mi chiese, guardai il suo viso e notai della preoccupazione: << Non so dove può essere, cercala a modo e vedrai che la troverai >> le chiusi la porta in faccia, non m'interessava dove poteva essere, per me poteva anche buttarsi giù dallo strapiombo, a quelle parole mi si accede un allarme: << No è impossibile!! >> a Cassie non era mai mancato il coraggio, aprii la porta e corsi subito verso lo strapiombo, sperando di non vederla proprio lì.
Quando arrivai, la vidi, era sulla passerella che stava guardando giù: << Cassie?! >> la chiamai, lei si voltò, aveva il viso rigato dalle lacrime che tutt'ora scendevano: << N-non ti avvicinare, se no salto >> mi avvertii, spero solo che non stava parlando seriamente.Pov Cassie
Ero arrivata allo strapiombo e iniziai ad attraversare la passerella, mi sporsi per guardare se vedevo il fondo, ma non si vedeva niente: << Cassie?! >> mi girai e vidi Eric, non so perché ma continuavo a piangere, le lacrime non volevamo fermarsi di scendere: << N-non ti avvicinare, se no salto >> lo avvertii, i miei piedi erano vicino alla fine della passerella:<< Cassie ascoltami, q-quello che ho detto non era vero, non stavo ragionando in quel momento >> pian piano si stava avvicinando: << Eric fermo... se no salto veramente >> lo ammonii: << Va bene... sto qua... però Cassie parliamone ok? >>
<< Parlarne? Non c'è niente da dire... tu hai detto tutto... e poi ti sto facendo un favore a buttarmi, così non mi avrai più nei piedi e avrai un divergente in meno da uccidere >> lo guardai per l'ultima volta<< Addio Eric >> gli dissi, mi avvicinai alla ringhiera, presi la rincorsa e feci per saltare, ma qualcuno mi prese e mi tirò a se stringendomi,
non so il perché ma mi strinsi a lui e non volevo mollare la presa: << Non sopporterei la tua perdita Cassie >> disse con voce roca, alzai lo sguardo e stava piangendo? << S-stai piangendo? >>gli domandai asciugandoci le guance: << Sì, piango perché sono stato uno stronzo e grazie al mio orgoglio ti stavo per perdere per sempre... quando ti ho visto lì, sullo strapiombo, ho capito che non potevo vivere senza di te, senza vederti, senza toccarti e senza nemmeno parlarti, la mia vita sarebbe stata un'inferno, sentendomi colpevole della tua morte e non avendo fatto nulla per salvarti >>
<< E-e non t-t'interessa che sono una divergente? >> gli domandai senza timore, però avevo paura della risposta: << Non m'interessa... tu sei e resterai la mia Pacifica, solamente un po' diversa dalle altre ragazze >> mi baciò la fronte e chiusi gli occhi: << Si sta facendo tardi >> mi prese in braccio a mo di sposa, ed io posai la testa sulla sua spalla per stare più comoda e drogandomi ancora di più del suo profumo. Andammo nel suo appartamento e mi mise giù con una delicatezza disarmante e fu allora che lo baciai con passione mista a dolcezza.Sentivo il suo profumo, quel profumo che tanto amavo e che mi mandava fuori di testa: << Voglio essere tua Eric...>> gli sussurrai a fior di labbra. Non mi rispose e semplicemente si fiondò famelico sulle mie labbra, fino ad approfondire il bacio con la lingua. Stavo in paradiso e toccai il cielo con un dito. Mi tolse la canotta, stringendomi ancora di più a se, posai le mani sul suo petto muscoloso e ben fatto, scendendo lungo i suoi addominali scolpiti e ben fatti. M'immaginai sotto di lui a godere dei suoi baci e morsi sul collo, a tal pensiero stavo iniziando a bagnarmi leggermente in mezzo alle gambe. Aprì la zip dei miei pantaloni in modo lento e snervante, riprese a baciarmi di nuovo, come se le mie labbra fossero delle calamite per lui; piano piano ci avvicinammo al letto e trascinati dalla passione mi sdraiai sul letto, tirai Eric sopra, nonostante fosse il doppio di me. Ci stavamo guardando, desiderosi l'uno dell'altro, ad osservarlo mi persi nei suoi occhi color ghiaccio e arrossi leggermente, erano così magnetici per me...lui mi accarezzò una guancia dolcemente con le nocche e mi sorrise nello stesso modo. Dolce e delicato. Mi baciò il collo con baci focosi e languidi ma delicati, scese sul mio ventre, lasciandomi una scia umida e focosa, mi sfilò delicatamente le mutandine in modo snervante e riprese a baciarmi mentre lentamente lo sentivo entrare dentro di me con la lingua. Inarcai la schiena dal piacere e trinsi le lenzuola. Stavo vedendo le stelle e non volevo che si fermasse: << E-E-Eric... >> facevo una fatica incredibile a finire la frase a causa del piacere, ma per fortuna che capì e finì con quella tortura piacevole. Si alzò e si spogliò da solo. Tornò subito su di me e riprese a baciarmi sulle labbra in modo focoso, mettendosi in mezzo alle mie gambe, facendomi sentire la sua erezione impobente e in un attimo fu dentro di me. Mi baciò la fronte e iniziò a muoversi prima delicatamente per farmi abituare alla dolce intrusione, per poi fare spinte sempre più forti e veloci. Gli graffiai la schiena e a quel gesto gemette contro il mio collo. Il suo appartamento, che prima sembrava così silenzioso e vuoto, in un attimo divenne chiassoso e ricco di passione, riempendosi dei nostri gemiti di piacere per l'altro. Sentivo che ormai eravamo arrivati al limite entrambi. Lui aumentò ancora di più le spinte gememdo più forte, finché non raggiungemmo entrambi il limite, sentendolo dentro di me: << Ti amo Cassie >> mi disse accasciandosi su di me con il suo dolce peso: << Ti amo anch'io Eric e pesi>>.
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I'm divergent
Fanfiction[COMPLETA] Cassandra Bennet è una sedicenne come le altre, anche se in modo appartente, nata e cresciuta in una famiglia di Pacifici, fazione devota al benessere degli altri, nonostante abbia sempre ammirato quella degli Intrepidi. Il test attitudi...