Ero sdraiata sul letto a piangere, stringevo forte a me il cuscino, per soffocare i singhiozzi, "Perché Eric non me l'aveva detto?" Mi sentivo ferita sia nell'orgoglio e sia nel cuore, per l'ennesima volta mi aveva dato prova di non fidarsi di me.
<< Cassie vieni a cena? >> mi domandò Evelyn sulla soglia: << Non ho fame... andate voi >> mi girai dandole le spalle: << Cassie, così non va bene, è una settimana che non mangi, di questo passo morirai >> voltai solo il viso: << Allora lasciami morire >> chiusi gli occhi e mi addormentai, sperando di non risvegliarmi più.
<< Cassie... Cassie... Cassie >> mi girai e seduto sul mio letto c'era Quattro: << Quattro cosa ci fai qui? >> pian piano mi tirai su e mi sedetti sul letto: << Mi hanno riferito che questa settimana non hai toccato cibo.. è vero? >> mi squadrò, per vedere se quello che gli avevano detto fosse vero: << Cassie così non andiamo bene >> abbassai lo sguardo come se fosse stato mio padre a sgridarmi: << Ora però verrai con me... ti serve una spalla su cui piangere >> mi aiutò ad alzarmi e indossai la giacca, andammo al pozzo, non era il posto adatto per confidarsi con qualcuno: << Siediti qui, vado a prendere qualcosa da bere >> gli sorrisi e lo vidi allontanarsi. Mi guardai in giro, per vedere se vedevo Eric e per mia fortuna non c'era: << Ecco a te, una birra analcolica >> l'osservai e scoppiai a ridere: << Mi stai prendendo per i fondelli Quattro? >> non disse niente, mi sorrise solo<< Allora Cassie, sfogati, picchiami, piangi, urla insomma fai qualcosa, ma l'unica cosa che non dovrai fare è startene chiusa in camera a piangere e a disperarti per uno come lui >> portai la bottiglia alla bocca
<< Lo so >> e bevvi un sorso: << Quattro questa birra fa davvero schifo >> e scoppiammo a ridere entrambe e fu in quel momento che lo vidi, ci stava fissando, ma restò poco, perché si allontanò con una ragazza mora: << Torno subito >> posai la birra e seguii Eric.
Pov Eric
Ero andato al pozzo per distrarmi un po', non la vedevo da una settimana, in mensa non era mai venuta, così come per fare i test, forse l'avevo davvero ferita e forse dovevo parlarne con lei del piano di Janine, anche perché riguardava lei.
Quando arrivai al pozzo la vidi, era seduta con una bottiglia di birra in mano, ma non era da sola, con lei c'era quell'inetto di Quattro e... e stavano ridendo, chissà cos'avevano da ridere: << Ciao Eric >> mi voltai e vidi una mia ex trombamica: << Che vuoi Camille? Non sono dell'umore adatto per parlare >> tagliai subito corto: << Non ci vorrà molto... vieni >> alzai gli occhi al cielo, ormai avevo preso anch'io quest'abitudine di Cassie, la seguì e ci appartammo lontano dal pozzo: << Allora? >> gli domandai irritanti, alzando persino il sopracciglio, non parlò si fiondò subito sulle mie labbra, ma la staccai immediatamente: << Che cazzo fai? >> l'ammonii serio: << Ti voglio Eric.. in questo momento voglio baciarti e scoparti come facevano una volta >> e mi baciò nuovamente, ero sbalordito di come fosse dannatamente sfacciata, tentai più di una volta di staccarla da me, ma mi aveva stretto in una morsa di ferro: << E-Eric? >> girai lo sguardo e vidi Cassie, era lì, ferma immobile che ci fissava: << Che vuoi trasfazione, lasciaci soli >> le rispose sgarbatamente Camille, Cassie non rispose e se ne andò con le lacrime agli occhi: << Dov'eravamo rimasti? Ah si.. >> avvicinò le labbra alle mie, ma la spinsi che: << Vattene Camille... sei fuori... vai dalla tua nuova famiglia >> e corsi dietro a Cassie, sperando di raggiungerla.
STAI LEGGENDO
I'm divergent
Fanfic[COMPLETA] Cassandra Bennet è una sedicenne come le altre, anche se in modo appartente, nata e cresciuta in una famiglia di Pacifici, fazione devota al benessere degli altri, nonostante abbia sempre ammirato quella degli Intrepidi. Il test attitudi...