Capitolo 8

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Eravamo sul treno che ci avrebbe portato nel luogo esatto in cui dovevamo, ancora non ci credo, giocare a ruba bandiera: << Mi manca il mio letto e il mio cuscino >> mi lamentai con Evelyn: << A chi lo dici Cassie, speriamo di finire presto, così possiamo ritornarcene a letto... e poi vorrei riprendere il bellissimo sogno che stavo facendo >>
<< Beata te, io stavo avendo un incubo >> sbadigliai come un orso: << Incubo? Non mi dire che... >>
<< Sì hai capito, ci stavamo baciando e poi non so come, ero nel suo letto a fare >> non continuai perché a parlare di certe cose, diventavo rossa in viso: << Più che un incubo credo che tu abbia avuto un bellissimo sogno >>
<< Non è il sogno ad essere brutto, ma il soggetto >> soggetto che a quanto pare si stava avvicinando a noi

 >><< Sì hai capito, ci stavamo baciando e poi non so come, ero nel suo letto a fare >> non continuai perché a parlare di certe cose, diventavo rossa in viso: << Più che un incubo credo che tu abbia avuto un bellissimo sogno >> << Non è il sogno a...

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<< Eric dobbiamo fare le squadre >> lo informò Quattro: << Inizio io >> e mi guardò

<< Pacifica >> andai vicino a lui, ora era il turno di Quattro: << Evelyn >><< Peter >><< Jackson >> e via di seguito finché non fummo chiamati tutti: << Dato che Eric hai iniziato per primo, ci dovete dare cinque minuti di vantaggio

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<< Pacifica >> andai vicino a lui, ora era il turno di Quattro: << Evelyn >>
<< Peter >>
<< Jackson >> e via di seguito finché non fummo chiamati tutti: << Dato che Eric hai iniziato per primo, ci dovete dare cinque minuti di vantaggio... squadra? Noi scendiamo qui >> la squadra di Quattro saltò dal treno, "come ero nella stessa squadra di Eric, perché proprio io?"
<< Possiamo scendere >> ordinò Eric è così anche noi ci buttammo dal treno e iniziammo a correre verso un posto riparato, dove avevamo la visuale a 365 gradi: << Allora, dobbiamo trovare un posto per la bandiera e dovremmo scoprire dove la tengono loro >> disse Eric guardandoci tutti, ma a me venne un idea, iniziai ad arrampicarmi sull'albero: << Pacifica cosa credi di fare? >> mi domandò alterato Eric: << Sto facendo quello che hai appena detto tu... cerco la bandiera di Quattro >> e continuai ad arrampicarmi, ma senza volere misi male un piede e scivolai per qualche metro di altezza, finché non riuscì ad aggrapparmi a un ramo: << Tutto bene? >> << Sì Eric tutto bene >> arrivai in cima all'albero e la vidi, era sulla ruota panoramica, senza farmi male iniziai la discesa e quando toccai terra con i piedi mi avvicinai alla mia squadra: << La bandiera è sopra alla ruota panoramica, il problema è dove mettiamo la nostra? >> ci guardammo attorno e vidi un edificio abbandonato: << Che ne dite di quell'edificio? Ha solo una porta d'ingresso e riusciremo a vedere chi entra e chi esce >> Eric analizzò bene l'edificio: << Sì va bene... allora Peter, Keira e Jonathan voi state di guardia alla bandiera, mentre io e Cassie cerchiamo di recuperare la bandiera di Quattro >> gli ordini che da Eric non andarono contradetti, anche se io preferivo giocare in difesa, anziché in attacco: << Andiamo Pacifica >> e iniziammo a correre tra gli edifici abbandonati, sempre sull'attenti: << Eric? >>
<< Shh, potrebbero sentirci >> mi bisbigliò il ragazzo dallo sguardo di ghiaccio: << Perché mi hai scelto? Potevi scegliere subito Peter, dato che è più forte di me e... >> rallentò la corsa, fino a quando non si fermò: << Pacifica... stammi a sentire... ti ho scelto per prima perché tu sei più forte di chiunque dei trasfazione, quindi mettiti il cuore in pace e stai attenta >> in quel preciso istante la squadra di Quattro iniziò a sparare, ci accasciammo per terra: << Hai un'idea migliore capo? >> lo sfottei ridendo: << Sì tu farai da esca, mentre io ti copro >>
<< Quindi sacrifichi me per salvarti il culo... bel capitano che abbiamo >> non aspettai neanche che Eric iniziasse a sparare, che mi alzai e iniziai a correre verso il fuoco nemico; correvo a zig zag cercando di non farmi colpire, finché non scivolai dietro a un albero, caricai il fucile e sparai colpendo quasi tutti, quando mi rialzai camminai sull'attenti e mi guardavo intorno, quando ad un certo punto qualcuno mi puntò il fucile sulla pancia: << Corsa finita Cassie... mani in alto >> era Quattro "forza Quattro sparami, se vuoi vincere devi spararmi" << Dov'è Eric? So che è insieme a te, non ti lascerebbe mai da sola >>
<< E che ne so dov'è quello... l'ho lasciato in mezzo a un campo >> e scoppiai a ridere perché era la pura verità: << Dai Cassie, sii seria almeno una volta... dov'è Eric? >> non riusciva più a trattenere le risate: << Che ne so!! Magari è morto, oppure si è andato a nascondere da qualche parte >> qualcuno sparò nel buio e andò a colpire Quattro, quel qualcuno era Eric: << Morto? Nascosto da qualche parte? >> mi rimproverò serio, iniziai ad arrampicarmi sulla ruota, seguita da Eric: << Dovevo inventarmi una scusa del perché non c'eri >>
<< Ero sempre dietro di te, nascosto nell'ombra >> arrivai dentro alla cabina e la presi, l'allungai ad Eric, scendemmo senza ammazzarci e quando fummo a terra urlai: << Abbiamo vinto... abbiamo vinto >> Quattro che fino a quel momento era disteso a terra "morto" annunciò che la squadra di Eric (ovvero anche la mia) aveva vinto e che potevamo tornare a letto, guardai l'orologio e segnava le 5:30, ormai albeggiava, mi staccai dal gruppo, che stava rientrando e mi arrampicai sulla ruota, andando verso la cabina più alta, l'aprii e mi sedetti al suo interno, dando le spalle all'ingresso: << Che cosa ci fai qua Cassie? Dobbiamo rientrare >> non mi ero neanche accorta che mi aveva chiamata per nome, dal che ero impegnata a guardare il cielo, che pian piano si stava colorando di  arancione: << Sta albeggiando.... com'è bella >>

Eric si sedette vicino a me, sentivo il suo sguardo su di me: << È bella come te >> mi voltai per guardarlo e il suo viso era vicinissimo al mio, mi specchiai nei suoi occhi di ghiaccio e gli accarezzai le guance, si stava avvicinando sempre di pi...

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Eric si sedette vicino a me, sentivo il suo sguardo su di me: << È bella come te >> mi voltai per guardarlo e il suo viso era vicinissimo al mio, mi specchiai nei suoi occhi di ghiaccio e gli accarezzai le guance, si stava avvicinando sempre di più a me finché le sue labbra non si posarono sulle mie, fu allora che mi sentii come non ero mai stata prima, pensavo e mi chiedevo se lo volevo veramente, se potevo o no accettare il bacio di Eric oppure mi sarei allontanata e gli avrei tirato uno schiaffo, ero assalita dai miei mille dubbi, ma poi sentii il mio cuore battere a mille, così posai una mano sul petto e con grande sorpresa scoprii che anche il suo batteva a forte quanto il mio, le nostre labbra giocavano armoniosamente l'una con l'altra, mi strinse di più a se, finché non mi alzò e mi mise seduta sulle sue gambe, lo strinsi di più a me, con la paura che potesse scappare via, via da me e chi lo avrebbe mai detto che quel gioco così tanto tradizionale avrebbe portato Eric, l'intrepido dal cuore di ghiaccio, a baciarmi sulla ruota panoramica durante l'alba: << È ora che andiamo Pacifica >> mi sussurrò sulle mie labbra: << Lo credo anch'io >>.

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