Capitolo 13

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Io e Micene eravamo seduti sul divano a guardare la televisione, quando il campanello suonò, più e più volte.

<<Accidenti!>>mi alzai nervosa, mentre Micene metteva in pausa.

Aprì la porta e rimasi pietrificata. La polizia...

Non avevo la più pallida idea di cosa fare, ero scioccata, rimasi li impalata all'uscio della porta. Micene mi raggiunse.

<<Chi è Eva?>> e rimase sorpreso nel vedere li la polizia. Però gli aprì il cancello.

Si avvicinò a loro, mentre io me ne stavo li dalla porta.

<<Signorina Eva Gray?>>

Micene si voltò verso di me; <<Che hai combinato?>>

<<Io?Niente!>> almeno credevo... e se avessero scoperto che io e lui avevamo ucciso Arn? No era impossibile perché il governo aveva fatto sparire le tracce.

Gli agenti si guardarono, i loro volti era scuri significava brutte notizie. Trattenni il respiro.

Poi si rivolsero a Micene, <<Lei chi è?>>.

<<Il suo ragazzo...>>

L'agente mi guardò e si schiarì la voce; <<Signorina, deve venire con noi in centrale.>>, Micene li guardò storto.

Dovevo andare con loro in centrale?

<<Perché agente? Che cosa ho fatto?>>

<<Lei niente...>> sembrava che non sapessero bene cosa dirmi, o come dirmelo. Ero parecchio nervosa.

Poi continuò <<Le devo comunicare che i suoi genitori sono morti...>>.

In quell'istante il mondo crollò.

La scena che si propose era come a rallentatore... Micene si girò con gli occhi sbarrati e venne verso di me, i suoi occhi pieni di terrore... non sentivo ma credo pronunciasse il mio nome.

Caddi con le ginocchia, tutto sembrava svanire, non potevo crederci... le lacrime iniziarono a scendere. Micene mi fu a dosso in mezzo secondo... forse anche meno.

Respiravo velocemente e piangevo a dirotto.

Come poteva essere? I miei genitori erano morti? Come?

Mi aggrappai a Micene con tutta la forza che avevo e urlavo di dolore.

<<Eva!>>Micene non sapeva che cosa dire.<<Ne siete certi? Come...>>non fini la frase, uno degli agenti ci raggiunse.

<<Non sappiamo ancora come sia successo. Dovete venire in centrale.>>.

Continuavo a piangere a dirotto, mi sembrava di morire, mi stringevo il più possibile a Micene. Non riuscivo a fare a meno di pensare a loro.

<<Aspetti!Ci dia un momento!>> mi prese in braccio e mi portò dentro. Si sedette sul divano con me.

<<Eva ascoltami...>>

I capelli erano tutti fradici e si attaccavano al viso. Le parole di Micene erano come incomprensibili in quel momento.

Prese il mio viso tra le mani e mi costrinse a guardarlo.

<<Eva ascolta... dobbiamo andare. Devi essere forte ok?>>

Come potevo essere forte?

<<Sono morti Micene!>> non riuscivo a calmarmi, il cuore mi faceva male, era come stretto in una morsa di ferro.

Se Tu Vuoi - Saga Occhi BluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora