Capitolo 29

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Quando mi svegliai era tutto confuso... non capivo dov'ero e mi faceva male la testa, mi pulsava da morire.

Cercavo in vano di mettere a fuoco, ma non riuscivo, la testa mi girava, la vista si annebbiò e fu buio.



Il buio era ancora intorno a me, ma sentivo delle voci. Non le riconoscevo.

<<Eva?>>

Finalmente il buio iniziò a diradarsi, misi bene a fuoco e... <<Oddio!Dove sono?>> ero terribilmente spaventata. Cosa diavolo era successo? Dov'ero?

<<Mia piccola e dolce Eva, come stai?>> ora riconoscevo quella voce, Aaron! Pian piano riaffiorarono tutti i ricordi.

Con lo sguardo iniziai a cercare da dove proveniva il suono della sua voce, e finalmente la individuai. Era lì, attaccato alla parete di fianco a me, mi voltai, più arrabbiata che mai.

<<Aaron!>>

<<Finalmente ti sei svegliata. Pensavo non riaprissi più gli occhi. Ma ero certo di non averti colpito così forte da ammazzarti! >>

Era quasi simpatico come il suo caro fratellino Arn. Per quanto fossi abituata a queste situazioni, visto che me ne erano capitate molte ultimamente... l'ansia mi veniva sempre, e infatti non tardò ad arrivare. Paura, ansia, nervosismo e infine panico.

Mi stavo agitando e le mani sfregavano su un qualcosa di metallico.Faceva terribilmente male!

<<Che succede? Ti fa male immagino.>>

<<Che cosa sono?>>

Aaron sorrise, e venne vicino a me <<Manette Eva! Così sono certa che non potrai scappare! Tra l'altro anche se in qualche strano modo riuscissi a scappare... bè... non sapresti dove andare!>>

Il cuore sussultò, che voleva dire? <<Che cosa vuoi fare di me?>>le lacrime iniziarono a scendere, ero stanca, ero stanca di questa situazione di merda! Anzi... di queste situazioni di merda che mi trovavo ogni santa volta!

Credevo di essere in grado di cavarmela da sola, credevo di essere pronta,invece non era così, non lo era per niente. Perché se lo fossi stata non sarei qui, legata a una fottuta sedia, da sola...

Aaron si chinò, mi tirò su il viso e mi costrinse a guardarlo.

<<Ho in mente una cosina carina per te, mia cara Eva!>> e rise...una risata diabolica.

<<Quindi non mi ucciderai?>>

Aaron si alzò e mi accarezzò la testa. << No no... ti ucciderò e come. Inizialmente avrei voluto ucciderti all'istante, ma poi ho pensato che sarebbe stato meglio ucciderti non appena Micene ti avrebbe raggiunta. Magari proprio mentre ti guardava! Ma niente,nemmeno questa tua, anzi, vostra morte non mi soddisfaceva. Così ne ho pensata un altra, molto più dolorosa. Sia per te che per lui!>>

Sgranai gli occhi!

Non gli avrei permesso di uccidermi. Se l'avesse fatto Micene si lascerebbe morire. E io questo non posso permetterlo.

<<Sono dura a morire, sai com'è... ci ha provato anche tuo fratello! Quello morto è lui!>> i suoi occhi diventarono oro in un batter d'occhio. Mi guardava con odio.

Con la sua mano mi colpì, prendendomi in piena faccia. La sedia volò con me ad un paio di metri da dove eravamo.

<<Non osare capito!?! Non osare!>>

L'avevo fatto incazzare parecchio. Iniziai a ridere, forte e di gusto. Aaron si avventò subito su di me, mi prese dal giubbotto e mi alzò,rimettendomi seduta.

<<Hai poco da ridere Eva! Quando arriverà la tua morte, sarò io a ridere!>>

<<Bè nel fra tempo... sarò io a ridere!>> forse ero stupida a ridere, ma dato che molto probabilmente questa volta io e Micene nonne saremmo usciti vivi, tanto valeva far incazzare per bene Aaron.

Mentre sorridevo beffarda, si avvicinò a pochi centimetri da me. Quegli occhi oro mi incantarono, erano profondi e ipnotici, ma allo stesso tempo spaventosi. Aaron anche se era uno dei "cattivi", era tremendamente bello, assomigliava pazzescamente ad Arn.

Si allontanò, i suoi occhi brillavano al buio.

E con voce calma <<I tuoi genitori hanno avuto una morte violenta e dolorosa. Tu... avrai una morte peggiore della loro Eva. Stanne certa!>>

Non appena uscì dalla stanza mi misi a piangere ed a urlare.

Micene!Dove sei? MICENE ti prego...

Come sempre la mia mente ricostruì alla perfezione l'immagine di Micene,bello e vivido e come sempre con quel sorriso beffardo. Quegli occhiazzurri, che potevano penetrarti fino dentro l'anima.

Mi mancava la sua arroganza, le sue prese in giro, la sua stronzaggine... ma ancor di più mi mancava il suo sguardo dolce, il suo abbraccio, i baci e quella bellissima voce.

Sapevo che in questo momento anche lui stava pensando a me, lo sentivo...dal profondo del mio cuore.

Altre lacrime scesero lungo il mio viso.

Alla mente mi vennero in mente vecchi ricordi, la prima volta che lo vidi,e che vidi tutti loro, Atreo, Argo e Malia... tutti e quattro perfettamente belli!

Alla mente scorrevano una miriade di ricordi, riuscivo a sentire le loro voci, il calore degli abbracci di Micene, le risate di Malia e la voce calda e calma di Atreo, lo sbuffare di Argo. Quanti ricordi...

Non mi resi nemmeno conto che stavo sorridendo. Uno stupido sorriso. Ero felice. Ma rintanarsi nei ricordi non fa bene.

Quando riaprì gli occhi tornai triste.

<<Non voglio morire... voglio tornare a casa, a casa con tutti voi Micene!>> davo per scontato che tutti loro fossero vivi, sani e salvi e che mi sarebbero venuti a salvare. Ma quando li avevo lasciati, sia Argo che Malia non erano messi bene...

Per quanto ne sapevo io... potevano essere tutti morti tranne Micene. Aaron non aveva accennato agli altri.

Guardai in alto e vidi delle finestre, c'era la luna e il cielo stellato.

Un altro piccolo sorriso.

Volevo fortemente tornare a casa con Micene. Avrei combattuto per sopravvivere, lo avrei fatto con tutte le mie forze.

Arn non aveva avuto il privilegio di ucciderci, e nemmeno suo fratello lo avrebbe avuto!

Ad Aaron non avrei concesso nemmeno di uccidermi facilmente! Combatterò con tutte le mie forze, fino alla fine.

Strinsi forte gli occhi e mi abbandonai nuovamente ai ricordi.


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