Capitolo 30

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La luce che entrava dalle finestre mi colpì in pieno viso. Non era esattamente un bel risveglio, ci avevo messo ore per addormentarmi,ero stanca e avevo male ovunque. Non è per niente facile dormire attaccati su una sedia e con le mani legate dietro, con delle manette. Mi facevano un male cane.

La pancia iniziò a brontolare di brutto. Che vergogna... proprio in una situazione del genere? Ma a pensarci bene era dal giorno del combattimento che non toccavo cibo. Mi guardai bene in torno, la luce illuminava bene quello che sembrava una fabbrica o un magazzino. Non capivo bene cos'era. Non sapevo nemmeno dove si trovasse e quanto grande fosse.

Chiedere era fuori discussione. Figuriamoci se mi avessero detto qualcosa.

Sospirai.

Il portone davanti a me si aprì rumorosamente. Doveva essere una struttura molto vecchia e abbandonata da moltissimi anni. Speriamo solo che non mi crolli in testa, ci mancherebbe anche questo!

Questa volta non venne Aaron, ma la sua cara metà, Gena.

In mano aveva un piatto e nell'altra un bicchiere.

<<Buongiorno Eva!>>

La sua finta gentilezza era parecchio fastidiosa. Abbassai lo sguardo,ero parecchio giù, sia moralmente sia mentalmente.

<<L'educazione non te l'hanno insegnata?>>, continuavo a tenere lo sguardo basso. Parlava di educazione? Non mi pareva il caso sinceramente.

<<Guarda che ti ho portato la colazione e un bicchiere di acqua!>>

<<Come faccio a mangiare e a bere?>> chiesi ironicamente. Con le mani così legate come avrei fatto?

<<Non preoccuparti, ti imboccherò io!>>

<<Perché fate questo?>> Gena si fermò davanti a me, perfettamente immobile. <<Avete ucciso Arn, tu e Micene vi meritate di morire...>>, alzai lo sguardo e incrociai subito i suoi occhi castani, <<Arn era ossessionato da me! E poi... non volete uccidere solo me e Micene, ma anche Atreo.>> feci una piccola pausa e un lieve sorriso <<Aaron c'è l'ha con Atreo da sempre... la morte di Arn è capitata a fagiolo per lui, così avrebbe avuto il pretesto per annientare Atreo... l' alpha degli alpha!>>

Gena strinse forte il piatto e il bicchiere, udì un piccolo ringhio.<<Fesserie! Aaron amava suo fratello!>>

Sospirai.

<<Non metto in dubbio Gena... non metto in dubbio che volesse un bene dell'anima a suo fratello. Ma ammettiamo che Aaron voleva uccidere Atreo da moltissimo tempo. Non prendiamoci in giro!>>

Gena non aprì bocca. La verità gli rodeva parecchio a quanto pare.

Fece cadere il piatto e il bicchiere, che si frantumò a terra. Il poco cibo che mi aveva portato si sparpagliò tutto a terra.

Gena se ne andò verso la porta a grandi passi e se ne uscì sbattendola violentemente.

E io... rimasi nuovamente senza cibo ne acqua.



Probabilmente era pomeriggio quando quella stra maledetta porta si aprì.

Lamia pancia brontolava più che mai. Speravo solo che non si sentisse.Che vergogna, anche se non aveva tutti i torti a brontolare.

Avevo una fame e una sete da morire!

Entrò nuovamente Gena.

Come l'ultima volta, nelle mani aveva un piatto e un bicchiere d'acqua.Chi sa se questa volta sarebbe arrivato al mio stomaco e non per terra.

Se Tu Vuoi - Saga Occhi BluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora