Capitolo 9

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Aaron tornò solo dopo due settimane.

Argo ci avvertì solo il giorno dopo, Micene era furioso. Il tentativo di riportare il corpo del fratello a casa era fallito. Argo disse che il suo ululato di dolore si udiva a chilometri di distanza. Talmente disperate che gli si strinse il cuore.

La morte di una persona cara fa male.

I miei allenamenti erano sempre più duri ed estenuanti. Tutti e quattro non mi davano tregua. Mi allenavano ogni giorno per due volte. Alla sera mi ritrovavo talmente distrutta che non appena mettevo la testa sul cuscino mi addormentavo.

Ero pronta... ma non abbastanza mi dicevano.

A volte capitava che durante le sessioni di allenamento Malia mi feriva, Micene andava su tutte le furie... ma un alpha è sempre un alpha, Malia lo bloccava e lo atterrava con una forza mostruosa. Dopo ogni doccia... guardavo il mio corpo allo specchio... sodo e muscoloso, ma mantenevo le mie forme formose e aggraziate.

Ogni tanto facevo la scoperta di un nuovo taglio, il più delle volte non ricordavo nemmeno come me lo ero fatto.

Le cicatrici mi donavano, così mi diceva Micene e io ridevo mentre lo baciavo.

Stranamente Aaron non si era ancora fatto vivo.

Però aveva notato la presenza di Argo e fu mandato via dal suo territorio a calci in culo. Argo dovette abbandonare il compito... tentare di avvicinarsi di nuovo... era troppo rischioso. E ora? Ora non avevamo idea delle mosse del branco.





Scesi in lavanderia con un coltello dalla lama d'argento in mano. La lama era affilata come un rasoio.

Lo appoggiai sopra la lavatrice, mi spogliai ed entrai in doccia.L'acqua fresca era una goduria. In queste settimane mi capitava spesso di fare dalle due alle tre docce. Dovevo sempre chiudermi a chiave... Micene cercava sempre di entrare.

Strizzai forte i capelli e mi avvolsi nel mio accappatoio arancione.

Mi voltai verso lo specchio e mi misi a guardare la mia immagine riflessa. Stentavo a crederci... quella ero davvero io?

Ero cambiata in modo esorbitante. Quella non era la Eva di un anno fa. Da quando avevo incontrato Micene era cambiata... in meglio a pare mio.Ero più forte, più decisa, mi facevo valere ed ero più combattente che mai.

Ripresi a fissarmi intensamente, socchiusi gli occhi e feci un gran respiro.

Allungai la mano afferrando il coltello.

Passai la lama sulle miei morbide labbra e mi guardai sugli occhi decisa,scappo un piccolo sorriso.

Presi una ciocca dei miei capelli... la tagliai di netto.

I capelli caddero a terra appesantiti dall'acqua.

Ciocca dopo ciocca li taglia, poi piano piano li scalai. Lasciai il ciuffo un po più lungo, come quelli davanti.

Tornai a guardarmi allo specchio. Sorrisi. Il taglio mi donava parecchio. Si dice che quando una donna taglia i capelli... significhi cambiamento.E il mio è più una trasformazione. Non ero più la ragazzina di una volta.

Presi l'asciugamano e iniziai ad asciugarmi i capelli. Ero soddisfatta al cento per cento. <<Potrei fare la parrucchiera!>>

Non avevo la più pallida idea di cosa avrebbe pensato o detto Micene. Malo stavo per scoprire. Salii le scale lentamente.

Se Tu Vuoi - Saga Occhi BluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora