Capitolo 16

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Natale era vicino, e fino ad oggi avevo schivato chiunque. Anna e Lidia avevano provato tutti i giorni a chiamarmi e vennero a trovarmi... ma io mi rifiutavo anche solo di uscire. Era Micene che aveva il spiacevole compito di mandare tutti via.

Mentre l'acqua calda della doccia mi cadeva sulle spalle iniziai a pensare... in realtà pensavo solo ad una cosa, Aaron non si era più fatto vivo. Ma era ovvio, aveva vendicato la morte del fratello uccidendo i miei genitori.

Era stato un vigliacco, doveva colpire me, non loro. Stringevo i denti talmente forte che quando rilasciai la tensione la mandibola mi faceva un male boia.

Ma non l'avrebbe passata liscia. No!

Mi vestii in fretta, mi voltai un secondo allo specchio, fissavo i miei occhi, feci un piccolo sorriso. <<È da molto che non mi trucco!>> presi a truccarmi, e lo feci anche in modo esemplare,acconciai per bene i capelli, presi i miei coltelli d'argento e uscii.

Ero a casa da sola e questo era una fortuna, fortuna anche che avessi insistito per far uscire Micene. Non si staccava da me nemmeno per un istante, mi seguiva anche quando facevo la doccia.

Andai diretta nella mia casa, aspettai un istante poi entrai.

Era rimasto tutto come avevo lasciato, il cuore perse un colpo, e mi venne da piangere. Presi le chiavi della mia nuova macchina,ringraziai il cielo di aver preso in tempo la patente. Mi sedetti e strinsi le mani al volante.

<<Si parte!>>

Sapevo dove andare. Li avrei colpiti uno ad uno, fino ad arrivare ai due alpha. Avrei ucciso Aaron e la sua compagna in modo brutale, avevo già ucciso un licantropo... e lo avrei rifatto.

Dopo aver sbagliato strada almeno quattro volte, imboccai la stradina giusta.

Lasciai la macchina nascosta tra i cespugli e mi diressi a grandi passi per il piccolo sentiero dissestato.

Respiravo piano avevo una paura folle che mi potessero scoprire. Ad un certo punto mi fermai, mi guardai intorno; <<Che diavolo sto facendo?>> mi resi conto di essere una completa stupida, ero li ad affrontare un intero branco, che tra l'altro l'alpha mi voleva morta, senza un piano e senza pensare a come nascondere il mio odoro.Dio quanto ero scema. E ora?

Un rumore.

Mi voltai di scatto, i pugnali stretti. Fu la mia occasione.

Vicino ad un albero c'era Daniel, aveva uno sguardo afflitto e sembrava vagare senza meta. Qualcosa non andava.

Lo raggiunsi e con uno scatto lo inchiodai ad un albero, il pugnale stretto nella sua gola.

<<EVA!>>

Lo guardai con rabbia. <<Quel psicopatico del tuo alpha morirà e voi altri lo seguirete!>> Daniel aveva uno sguardo spaventato.Non accennava a ribellarsi, se avesse voluto si sarebbe potuto liberare tranquillamente.

<<Eva aspetta!>>

Calcai la mano e una goccia del suo sangue colò dalla lama. Lo sentii gemere, l'argento faceva ancora più male. <<Perché i miei genitori? Loro non centravano niente!>> ero furiosa. Daniel alzò le mani in segno di resa. Lo presi dal giubbotto e lo lanciai a terra.

<<Eva aspetta!>>

<<Dové Aaron?>> era un ringhio di rabbia.

<<Mi hanno cacciato Eva...>>

Rimasi di stucco, feci un passo in dietro, mentre lui si rialzava sistemandosi i pantaloni.

<<Metti giù quei pugnali, per carità...>>

Se Tu Vuoi - Saga Occhi BluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora