Capitolo 1

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«Welcome to Sydney» annunciò una voce femminile all'altoparlante.
Le nuvole soffici e candide che avevano definito il paesaggio al di fuori del finestrino fino a quel momento, erano ormai scomparse, lasciando il posto ad alcuni aerei fermi e numerose persone intente a caricare o scaricare i bagagli dei passeggieri. Forse questi ultimi erano appena tornati da una vacanza in chissà che luogo interessante del mondo, o forse stavano per partire alla ricerca di una semplice avventura o per iniziare una nuova vita. In quest'ultimo caso, allora, non erano i soli. Scarlett ad esempio, si era lanciata in una nuova, spaventosa, ma anche incredibile esperienza di incominciare la propria vita in una città dall'altra parte del mondo.
Invece tutte quelle persone potevano aver pianificato di raggiungere Parigi, New York, Mosca, Roma o qualsiasi altro posto dove il destino li voleva condurre.
I luoghi potevano essere infiniti ed uno di questi era di certo Sydney, una delle più belle e armoniose città dell'Australia. Era lì che la nuova vita della giovane Scarlett sarebbe cominciata di lì a poco.
  La ragazza riuscì finalmente ad oltrepassare l'ingorgo di persone che si era formato sul corridoio dell'aereo e quando toccò terra con un piede sospirò facendo fuoriuscire la tensione del viaggio. Ce l'aveva fatta.
La sua vita passata le sembrava ormai lontana, dispersa tra le nubi grigie e il clima umido dell'Inghilterra. Era amareggiata dalla consapevolezza che non avrebbe più visto la sua famiglia ogni giorno, che non avrebbe più percorso le strade che conosceva a memoria, ma si continuava a ripetere che ne era valsa la pena, specialmente per il fatto che in questo modo si sarebbe lasciata alle spalle anni di dolore e insicurezze.
Una nuova vita in Australia significava vedere posti incredibili e unici al mondo, conoscere nuove persone, studiare in una nuova scuola e chissà quante altre cose che il futuro aveva in serbo per lei. E tutto questo lo avrebbe condiviso con la persona che fin dal giorno zero le era sempre stata accanto: sua sorella maggiore, Sam.
Era meraviglioso il rapporto che si era creato tra le due ragazze nel corso dei ventitré anni trascorsi insieme dopo la nascita di Scarlett; nessun segreto vagava misterioso tra di esse, ma c'era solo fiducia e sincerità e di conseguenza l'una poteva sempre contare sull'altra. E il fatto che avessero deciso entrambe di trasferirsi in quella nuova città assieme aveva solo rafforzato ulteriormente il loro rapporto rendendole più unite che mai.
  Così, le due ragazze si avviarono verso l'uscita del grande aeroporto e fortunatamente trovarono un taxi disponibile a pochi metri di distanza. Una volta caricati i numerosi bagagli, salirono sul veicolo e il tragitto verso il loro futuro appartamento iniziò.
Quel pomeriggio le strade erano occupate dal traffico di automobili e mezzi pubblici e per questo motivo il tragitto durò più del previsto. Ma a Scarlett non dispiacque, anzi la considerò come un'opportunità per osservare quella splendida città sistemata comodamente sul sedile posteriore del taxi.
Il paesaggio era caratterizzato da alti palazzi che scorrevano veloci al di fuori del finestrino; inoltre, persone di ogni età passeggiavano tranquille sul marciapiede e gli automobilisti guidavano con una calma che Scarlett non aveva mai visto in Inghilterra. Sembrava tutto così tranquillo.
Il sole splendeva nel cielo limpido e, nonostante la stagione estiva stesse per giungere al termine, la temperatura era ancora elevata permettendo così alle persone di godersi piacevoli pomeriggi in spiaggia. Infatti quando Scarlett abbassò il finestrino del taxi, un flusso di aria calda le scompigliò la lunga chioma nera e l'odore di salsedine le invase le narici. Era una sensazione splendida.
Dopo aver superato porti, palazzi e monumenti di vario genere, il taxi arrivò finalmente a destinazione e le due giovani si ritrovarono davanti ad una palazzina rossa di tre piani.
«Sembra molto accogliente» commentò Sam, la sorella maggiore.
Difatti bastava osservare l'ingresso decorato da ghirlande di fiori bianchi e rossi o alcuni balconi da cui fuoriuscivano piante di ogni genere per farsi un'idea positiva di quell'ambiente.
L'atrio principale era ancora meglio: le pareti erano decorate con varie fantasie e dei quadri raffiguravano la città di Sydney nelle sue più famose attrazioni; al centro della stanza c'era un bancone di legno chiaro abbellito da vari gingilli provenienti da paesi orientali e dietro di esso c'era una donna che le attendeva sorridente.
«Voi dovreste essere Sam e Scarlett Walker» disse la donna, dopo averle salutate amichevolmente. Era una donna di mezza età, ma l'espressione giovanile e la folta chioma bionda ingannavano di certo gli anni: secondo Scarlett ne dimostrava addirittura una trentina.
In seguito alle presentazioni, la portinaia offrì gentilmente il suo aiuto per trasportare i bagagli dall'ingresso fino al terzo piano, ovvero dove si trovava l'appartamento delle ragazze.
«Vostro padre è un uomo d'oro» commentò la donna non appena ebbero messo piede nell'appartamento. Era di medie dimensioni, ma la cosa che catturò l'attenzione delle ragazze fu l'arredamento completo già sistemato: nel soggiorno c'era un ampio divano bianco accompagnato da cuscini con un motivo di piume grigie, di fronte si trovava una libreria colma dei libri preferiti di entrambe e un tavolo rotondo era posizionato in fondo alla stanza, accanto ad una dispensa per le stoviglie. Il tutto era illuminato dalla luce che entrava dalla grande portafinestra e da lì si poteva accedere al balcone. Inoltre, a destra del salotto si trovava la cucina con dimensioni un po' ristrette, ma l'arredamento era bellissimo per il semplice fatto che era composto tutto da legno bianco, cosa che sia Scarlett che Sam adoravano.
«Non me lo sarei mai aspettata!» esclamò Sam entusiasta.
«Dovete sapere che vostro padre è passato qualche settimana fa per concludere l'acquisto e ha preso l'occasione per farla arredare direttamente. Quindi è tutto grazie a lui» spiegò la portinaia sorridendo subito dopo.
Dopo di che, le due ragazze ringraziarono la donna e la osservarono scomparire lungo il corridoio che portava all'ascensore. Quindi rimasero sole.
Il primo pensiero che vagò nella mente di Scarlett fu il fatto che tutti quei favori ricevuti dal padre, erano solo un triste modo per guadagnarsi il perdono delle figlie, ma erano tutte azioni inutili. Scarlett aveva deciso di lasciarsi alle spalle la vita con quel uomo e si augurò di non vederlo mai più.
Scosse la testa per allontanare quei pensieri e si rivolse a Sam: «Non dobbiamo neanche scomodarci per comprare i mobili»
Sam per tutta risposta alzò gli occhi al cielo e spintonò la sorella in modo da rimproverarla.
Le due ragazze esplorarono il resto della casa. Riguardo al bagno c'era da fare qualche manutenzione, ma nulla di urgente, mentre per il resto entrambe lo trovarono spazioso e adeguato. Infine c'erano due camere da letto ed una di esse offriva una splendida vista sul porto di Sydney; questo fece scatenare una lotta tra le ragazze che si precipitarono di corsa nella stanza per occupare il letto. Si trovarono entrambe sdraiate sul letto e scoppiarono a ridere di gusto.
«Non penserai di avere tu la camera più bella» disse Sam cercando di scansare la sorella, ma quest'ultima non sembrava aver nessuna intenzione di arrendersi.
«A Londra sei sempre stata tu quella privilegiata, adesso tocca a me» rispose sicura Scarlett. Iniziarono a discutere come se fossero tornate all'età di dieci e undici anni, quando la madre dopo un lungo viaggio portava a casa dei regali per le figlie ed ognuna voleva quello più grande. Alla fine Sam ne usciva sempre vincente, ma anni dopo le cose sembravano essere cambiate.
Infatti dopo una vivace discussione, Sam si arrese e acconsentì a lasciar alla sorella quello che preferiva, quindi si diresse al di fuori della stanza.
«Sam» la richiamò Scarlett e aspettò che la testa biondo tinto della sorella riapparve sulla soglia della porta. «Sono contenta che tu sia qui» aggiunse.
Sam si lasciò scappare un sorriso pieno di dolcezza e si fiondò sulla sorella per stringerla forte a sé. «Anche io Scarlett»

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