Capitolo 37

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Una mattina Scarlett si svegliò di soprassalto e una sensazione di pericolo le invase il corpo. Si guardò attorno con attenzione, ma vide solo i familiari mobili e i dipinti appesi al muro che occupavano la sua stanza, nient'altro.
Forse aveva semplicemente fatto un brutto sogno e le sensazioni che aveva provato erano rimaste anche una volta svegliata completamente, ma le sembrava comunque strano. Cercò di non pensarci e così si alzò dal letto.
Quel giorno avrebbe dovuto occupare il turno di lavoro della mattina e per questo motivo si affrettò a prepararsi. Una volta pronta, raggiunse il piccolo chiosco in riva al mare e da quel momento iniziò ufficialmente a lavorare.
«Scarlett» la chiamò il proprietario del chiosco. «Oggi, se non è un problema, potresti recuperare le ore che hai perso i due giorni dove non sei venuta a lavorare» propose l'uomo. La ragazza annuì all'istante e capì che per il resto della giornata non avrebbe fatto altro che servire clienti.
Ma d'altronde il suo capo aveva ragione: quando era stata rapita da Herman ovviamente non aveva avuto la possibilità di avvisare che sarebbe stata assente al lavoro, quindi adesso si sarebbe impegnata a recuperare il tutto.
Passò l'intera giornata a svolgere numerose attività e qualche volta dovette far ricorso a tutto il suo autocontrollo per non rispondere male a certi clienti davvero arroganti. Quindi arrivò a fine giornata davvero stanca e con una grande voglia di tornarsene a casa per rilassarsi.
Così, salutò i suoi colleghi e dopo di che si avviò verso la strada ormai del tutto familiare che le avrebbe permesso di passare per strade non troppo trafficate. Quel giorno preferì andare a piedi piuttosto di attendere che arrivasse l'autobus, quindi iniziò ad incamminarsi.
Dopo circa un quarto d'ora la ragazza iniziò a sentirsi inquieta, ma senza una vera ragione. Era come se le sensazioni strane che aveva provato quella mattina una volta essersi svegliata fossero ricomparse all'improvviso.
Si impose di calmarsi e in un primo momento sembrò essere tornato tutto alla normalità, ma subito dopo quell'ambigua sensazione riapparve di nuovo. Per di più il cielo stava iniziando a scurirsi e per le strade c'era sempre meno gente, quindi non era il caso di soffermarsi a lungo in quella zona.
La ragazza aumentò il passo e quando finalmente vide in lontananza la via alberata che costeggiava il suo appartamento si rilassò all'istante. Ma durò poco.
Di fianco a lei passò una giovane ragazza che non le staccò gli occhi di dosso finché non la ebbe superata e in seguito Scarlett ebbe la netta sensazione di essere osservata. Così, si voltò di scatto e i suoi dubbi ottennero una risposta: quella ragazza si trovava a svariati metri di distanza, ma Scarlett riuscì a intravedere che il suo sguardo era ancora puntato su di lei.
Non riuscì a capire quel comportamento strano anche perchè era certa di non aver mai visto in vita sua quella ragazza. La osservò meglio e vide che essa aveva una lunga chioma mossa, dove in alcuni punti si formavano dei piccoli ricci; inoltre la sua attenzione venne catturata dagli occhi di essa, i quali avevano una bellissima colorazione verde visibile anche da lontano.
Scarlett iniziò a sentirsi davvero a disagio in quella situazione e numerose domande le occuparono la mente. Chi era quella ragazza? E soprattutto era una ragazza umana o faceva parte del mondo sovrannaturale? Quell'ultimo pensiero si fece sempre più insistente e così arrivò a dedurre che essa poteva essere un vampiro o una delle altre creature.
Non attese altri istanti per avere una risposta, quindi si voltò e camminò velocemente fino a che non raggiunse il portone della palazzina dove abitava. Quando rivolse un ultimo sguardo alla strada non vide altro che buio. La ragazza era scomparsa nel nulla e questo non era per niente un buon segno.
  Salì le scale di corsa e una volta entrata nell'appartamento si diresse velocemente in camera sua, evitando di dar retta alla voce di Sam che le chiedeva se andava tutto bene. Chiuse la porta alle sue spalle e solo a quel punto notò che il ritmo del suo respiro era davvero agitato. Così, fece dei profondi respiri in modo da calmarsi e cercò di convincersi del fatto che quello strano avvenimento non significasse nulla di anormale in realtà. Ma in fondo era certa che si sbagliava.
Scarlett si avvicinò frettolosamente al letto e si sedette, dopo di che tirò fuori il cellulare e digitò il numero di Justin. Quest'ultimo fortunatamente rispose dopo pochi squilli e quando parlò la sua voce era calma ed allegra.
«È successa una cosa strana poco fa» disse la ragazza senza nemmeno salutarlo. Justin capì all'istante che doveva trattarsi di un problema serio e così chiese immediatamente cosa fosse accaduto.
«Ho incontrato una ragazza che non smetteva di fissarmi, ma sono sicura di non averla mai vista in vita mia e inoltre sembrava strana» disse Scarlett, non trovando altre parole per descrivere quell'incontro.
«Che aspetto aveva?» indagò subito Justin. La ragazza descrisse ogni particolare che ricordava della sconosciuta e in seguito sentì solo silenzio dall'altra parte del telefono.
«La conosci? Sai se è umana o invece dovrei preoccuparmi?» domandò Scarlett con impazienza.
«Da come l'hai descritta mi sembra familiare e se è chi penso che sia, allora abbiamo dei grossi problemi» rispose Justin con un tono alquanto grave. «Tu resta in casa fino a domani e se noti qualcos'altro di strano avvertimi subito» aggiunse.
«Va bene, ma chi è quella ragazza? E cosa vuole?» indagò Scarlett sempre più preoccupata.
Da quando aveva chiarito la situazione sia con Nolan che con Justin, Scarlett aveva sperato che le sorprese e gli avvenimenti terrificanti fossero finiti lì, ma evidentemente non era così. Era riuscita a riprendere la sua vita normale e inoltre non si sentiva più del tutto terrorizzata di trovarsi davanti qualche strana creatura, insomma viveva tranquilla.
Ma adesso sembrava essere tornato tutto come poco tempo fa, dove un costante sentimento di paura le attanagliava lo stomaco.
«Sistemo tutto io, non ti devi preoccupare» Justin fece per riattaccare, ma Scarlett lo chiamò a gran voce.
«Smettila di comportarti così! Ormai non mi devi nascondere più niente e puoi dirmi ogni cosa, lo sai bene. Quindi per favore dimmi cosa diavolo sta succedendo, in modo che insieme possiamo affrontare la faccenda con calma» disse Scarlett in preda alla rabbia. In seguito prese un profondo respiro e si calmò, quindi attese la risposta dall'altra parte del telefono.
Si udì un lieve sospiro e poi la voce di Justin, più calma che mai: «Hai ragione, scusami. Ma non parliamone al telefono. Domani mattina, durante la prima ora di lezione»
Scarlett fece per obbiettare e dirgli che lei aveva bisogno di parlarne ora, ma dopo pochi secondi sentì solo il suono del termine della chiamata. Essa sbuffò rumorosamente e dopo di che si sdraiò sul letto, rimanendo per svariati minuti a fissare il bianco soffitto.

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