Capitolo 12

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Il mattino seguente il sole splendeva nel cielo, ma di tanto in tanto alcune nubi bianche velavano i raggi luminosi avvolgendo la camera di Scarlett nella penombra totale.
La ragazza si svegliò lentamente, dopo di che aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu il dipinto che aveva realizzato il pomeriggio precedente. Essa lo aveva sistemato in una cornice attaccata alla parete di fronte al suo letto e in questo modo ogni mattina avrebbe potuto ammirarlo.
Fin dal primo istante in cui aveva terminato il disegno, Scarlett ne era stata molto soddisfatta e inoltre era la prima volta che dipingeva senza aver davanti agli occhi il soggetto o il paesaggio da cui prendere spunto. Inoltre era riuscita a ricreare l'ambiente circostante alla perfezione: c'erano numerosi pesci colorati che nuotavano in varie direzioni, alcuni branchi di pesci più piccoli, coralli di ogni genere e la piccola stella marina appoggiata ad una roccia, la quale rendeva il dipinto completo e bellissimo agli occhi di Scarlett. A completare il tutto c'era il riverbero dell'acqua, realizzato con più difficoltà di quante se ne aspettasse la ragazza.
  In seguito Scarlett si alzò dal letto e decise di iniziare a prepararsi, dato che quella mattina sarebbe stata impegnata con il lavoro al chiosco. Decise di vestirsi con abiti comodi e, dato che il sole caldo non sarebbe stato presente durante la mattinata, prese una felpa abbastanza pesante.
Dopo venti minuti fu pronta per uscire; salutò la sorella maggiore, che di lì a poco sarebbe andata a seguire delle lezioni in università, e si diresse verso il parcheggio. Le due sorelle si erano accordate su chi avrebbe usato l'auto quella mattina e fortunatamente era il turno di Scarlett.
Il tragitto dall'appartamento al luogo di lavoro si rilevò molto più veloce con la macchina rispetto ai mezzi pubblici e difatti arrivò prima del previsto. Il bar non era ancora aperto, ma Scarlett scorse in lontananza il proprietario del locale che si stava avvicinando. Così attese.
«Buongiorno Scarlett» disse il proprietario una volta raggiunto il chiosco. La ragazza ricambiò il saluto con un sorriso e dopo di che i due si avviarono all'interno del bar.
Come prima cosa dovettero sistemare i nuovi rifornimenti di cibo, dopo di che si dedicarono alla pulizia del locale e alla sistemazione dei tavoli all'esterno. Finirono un po' più tardi rispetto al solito a causa dell'assenza dell'altro collega.
Una volta finito, Scarlett e il proprietario si ritrovarono affacciati al bancone che dava una splendida vista della spiaggia e il suono delle onde turbolente era udibile fino a lì. Questo rilassò molto la ragazza e per qualche istante chiuse gli occhi per godersi al meglio quella sensazione. Inoltre c'era una pace assurda a causa dell'assenza temporanea della clientela, quindi di conseguenza non c'era nessuna mansione da svolgere.
  Ad un certo punto Scarlett sentì uno sbuffo provenire dai tavoli posti all'esterno del chiosco, così si avvicinò. Il proprietario era intento a leggere la sua copia di giornale quotidiano e qualcosa che aveva appena letto gli fece corrugare la fronte.
«La polizia dovrebbe impegnarsi di più» commentò l'uomo, dopo aver percepito la presenza di Scarlett. Quest'ultima si avvicinò al tavolo e si sedette su una delle sedie, dopo di che attese che il proprietario si spiegasse meglio.
«Guarda un po' qui» disse lui. In seguito porse il giornale alla ragazza e attese che essa leggesse l'articolo che occupava una delle prime pagine.
Scarlett lesse con attenzione quelle parole e una volta finito riconsegnò il giornale al suo capo, guardandolo con un'aria confusa. L'articolo parlava di un aumento progressivo di ragazze e ragazzi che dopo varie feste o uscite serali si ritrovavano in ospedale con una strana ferita in corrispondenza del collo. Le lesioni non erano gravi, ma in tutti i casi era presente un continuo sanguinamento come se fosse stato perforato un vaso sanguigno importante. Inoltre nessuno dei ragazzi era in grado di spiegare cos'era accaduto, cosa alquanto strana.
In seguito a numerosi eventi del genere era intervenuta la polizia, ma non c'era stato nessun miglioramento, anche perché per scoprire cosa fosse accaduto era necessaria la collaborazione dei feriti.
«Cosa pensi che sia successo?» domandò Scarlett. Il proprietario scosse la testa e le rispose che non ne aveva la minima idea.
  Qualche istante dopo Scarlett si ricordò una cosa importante: la ragazza bionda che era presente alla festa di Nolan riportava la stessa ferita sul collo e quando Scarlett le aveva chiesto spiegazioni lei le aveva riferito che non si ricordava come fosse successo. Anch'essa si era ferita ad una festa e questo era un altro aspetto che accomunava il suo caso a quello di tutti gli altri giovani riportati sul giornale.
Ma Scarlett ancora non riusciva a capire. Cosa c'entrava una ferita sul collo in alcune feste universitarie? E il proprietario del chiosco sembrava starsi domandando la stessa cosa.
«Potrebbe essere stato un animale» disse l'uomo. Scarlett ci pensò qualche secondo, ma si trovava in un punto ceco perché non aveva mai visto con precisione il tipo di ferita sul collo della bionda. E inoltre Justin sosteneva che la ragazza si fosse tagliata con un pezzo di vetro.
«Un animale presente a tutte le feste e che colpisce sempre nello stesso punto?» fece notare la ragazza. Il proprietario si trovò in assenso con lei e non fu in grado di trovare un'altra spiegazione logica.
«La cosa certa è che la polizia non ha fatto abbastanza» concluse l'uomo con una smorfia. Scarlett non aggiunse altro, ma la voglia di sapere cos'era davvero successo la tormentava nel profondo.
Successivamente i due furono interrotti dall'arrivo di un giovane cliente, quindi si alzarono dal tavolo e si prepararono per servire il ragazzo.
  La mattinata passò abbastanza velocemente e Scarlett fu impegnata a servire varie persone, anche se l'affluenza era molto minore rispetto ad altri giorni.
Al termine del suo turno lavorativo salutò il suo capo e nell'uscire dal chiosco incrociò l'altro ragazzo che lavorava lì, pronto per sostituirla nel pomeriggio.
Dopo di che si diresse verso casa, ma prima decise di passare a prendere sua sorella all'università. Scarlett dovette aspettare svariati minuti prima che Sam arrivasse; una volta salita in auto la sorella le raccontò della sua mattinata in università.
Quando arrivarono al loro appartamento iniziarono a preparare subito un buon pranzo e nel frattempo accesero la televisione. A quell'ora veniva trasmesso il telegiornale e l'argomento del quale si stava discutendo catturò l'attenzione di Scarlett. La donna sullo schermo stava parlando degli incidenti ad alcuni giovani, ma Scarlett sapeva già tutto a riguardo.
«Che cosa è successo?» domandò Sam prestando attenzione al notiziario. Scarlett raccontò alla sorella l'articolo di giornale che aveva letto quella mattina e inoltre le ricordò anche l'episodio della ragazza bionda alla festa di Nolan.
«Che strano. Cosa potrebbe essere stato?» domandò la sorella maggiore. Ma Scarlett non le seppe dare una risposta e così si limitarono a continuare la preparazione del pranzo.
Quando si sedettero al tavolo del salotto per cominciare a mangiare, il telegiornale era ormai terminato e l'argomento delle varie ferite  dei ragazzi passò in secondo piano.
Le due giovani si gustarono il loro pasto e iniziarono a chiacchierare allegramente.
«Sai che domani c'è la mostra d'arte, non è vero?» domandò Sam dopo un momento di pausa. Scarlett sospirò e inchiodò lo sguardo nel suo piatto di pasta ormai quasi vuoto.
Non voleva pensarci, ma questo non avrebbe risolto il problema. Dopo tutto si trattava solo di andare a ritirare un premio e basta, quindi non sarebbe stato così orribile come invece temeva lei.
«Dopo le lezioni dobbiamo tornare a casa il più veloce possibile in modo da riuscire a prepararci» disse Sam. La sorella minore annuì e nel frattempo iniziò a giocherellare con l'ultima penna di pasta rimasta nel piatto.
«Non sarà così male suvvia» Sam cercò di tirare su il morale della sorella, ma quest'ultima alzò gli occhi al cielo.
Scarlett, però, apprezzava gli sforzi della sorella per farle trovare il lato positivo di quella situazione e questa sua abilità funzionava sempre.
  Anche svariati anni prima quando le due sorelle erano solo due bambine, Sam cercava di aiutare la sorella in ogni modo possibile e ci riusciva sempre grazie al suo carattere solare e la sua positività. A volte, nel corso degli anni Scarlett aveva trovato questo suo lato insopportabile, ma solo per il semplice fatto che lei invece vedeva sempre il lato negativo delle cose.
E anche stavolta il metodo di Sam sembrava funzionare alla perfezione.
«Potrai vedere moltissimi dipinti di pittori famosi!» disse Sam entusiasta.
L'espressione di Scarlett si illuminò e un lieve sorriso comparve sul suo volto, nonostante stesse cercando di non darlo a vedere. Ma la sorella maggiore lo notò subito e questo la rese molto soddisfatta del suo lavoro.
«E un giorno potranno esserci anche i tuoi dipinti in quella mostra» commentò Sam.
«Si, così prenderò tutta la fama che nostro padre sta ricevendo ora con i suoi disegni» osservò Scarlett, con un ghigno malefico sul volto. Sam non potè fare a meno di scoppiare a ridere, anche se in fondo sapeva che la sorella era seria.
  Il pranzo proseguì tranquillo e dopo di che le due ragazze furono impegnate con lo studio di varie materie. Scarlett si concentrò specialmente su chimica perchè di lì a poco avrebbe dovuto sostenere un esame e voleva prepararsi al meglio. Così, iniziò a riordinare gli appunti presi durante le lezioni e in seguito cominciò lo studio vero e proprio.
Ma non durò a lungo: dopo pochi istanti di concentrazione il cellulare della ragazza vibrò ed essa non potè fare a meno di guardare cosa diceva il messaggio. Era la sua amica Grace e le chiedeva di passare la serata assieme in un locale che riteneva il migliore di Sydney.
Inizialmente Scarlett non fu molto entusiasta riguardo all'idea dell'amica, anche perchè avrebbe preferito passare il tempo in un bar tranquillo e appartato. Ma fece uno sforzo e accettò l'invito, dato che aveva molta voglia di passare del tempo con Grace.
Dopo aver risposto al messaggio Scarlett riprese a studiare e gran parte del pomeriggio lo passò così, tra varie pause composte da snack e musica rilassante.

Verso l'ora di cena Scarlett andò in camera di Sam e le comunicò che quella sera non sarebbe stata a casa. La sorella maggiore era intenta a finire alcune ricerche di filosofia e per questo motivo sarebbe rimasta in casa tutta la sera.
Scarlett uscì di casa e si diresse verso la sua auto, dopo di che mise in moto il veicolo per raggiungere il locale deciso da Grace.
In un quarto d'ora arrivò a destinazione e la ragazza trovò l'amica ad attenderla al di fuori del luogo d'incontro.
«Buonasera occhi belli!» disse Grace, usando il soprannome inventato da lei per l'amica. Quest'ultima sorrise e ricambiò il saluto, in seguito le due ragazze decisero di entrare nel locale dal quale fuoriusciva della musica da alto volume.
Una volta entrate, Scarlett e Grace si ritrovarono in una grande stanza occupata da svariati tavoli e un bancone di legno sul quale venivano serviti i pasti e le bevande. Successivamente le due giovani si sedettero ad un tavolo libero e aspettarono che la cameriera arrivasse a prendere le loro ordinazioni.
«Oggi in laboratorio ho rovesciato una fiala che ha bruciato il mio libro di chimica!» disse Grace, coprendosi gli occhi con le mano dalla disperazione. Scarlett scoppiò a ridere e in seguito le raccontò dell'incidente avvenuto un po' di tempo fa nello stesso laboratorio, ma nel suo caso aveva creato una schiuma incontrollabile che era finita direttamente sui pantaloni del suo compagno di banco. Questo provocò la stessa reazione divertita a Grace.
Dopo alcuni minuti le due ragazze ordinarono la loro cena e l'ordinazione arrivò con un leggero ritardo, causato dal fatto che il locale era colmo di persone. La maggior parte di esse si divertiva a ballare a ritmo di musica in una sala appartata o a sorseggiare i drink alcolici che servivano al bancone.
Difatti dopo aver finito di cenare le due ragazze si diressero nella sala dalla quale proveniva la musica ed entrambe si divertirono a ballare.

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