Capitolo 7

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Leslie

«Sveglia! Preparati che dobbiamo partire per andare al Duomo! Ci sono quaranta minuti di macchina circa senza contare il traffico quindi meglio se partiamo presto, così abbiamo meno fila. Alzati, dormigliona! È domenica!»

Mi tappai le orecchie con il cuscino e mi rimisi a dormire. Avevo un casino di sonno, mio Dio! Come faceva Sebastian ad essere così sveglio, invece?

«Okay, allora non mi lasci altra scelta. C'è Levi che ti aspetta in cucina!»

«Cosa?» mi alzai e corsi velocemente fino in cucina aspettandomi di trovare Levi davanti che mi aveva organizzato una sorpresa, ma quando vidi la cucina vuota, capii di essere stata imbrogliata così tornai lentamente in camera mia.

«Ti odio, Sebastian» dissi uscendo dei vestiti puliti dall'armadio e ignorandolo completamente «Menomale che ho fatto la doccia ieri sera, altrimenti non avrei avuto il tempo, stamattina»

«Già. Quando sono tornato alle due di notte, sembrava che ti fossi addormentata da poco»

«Sì, non riuscivo ad addormentarmi così mi sono concentrata su una cosa che mi piaceva finché sono crollata nel mondo dei sogni»

«Scommetto che hai pensato a me» sogghignò.

«No, non stai sempre al centro dell'attenzione, Sebastian»

«Dillo!» disse cantilenante.

«Non lo dirò mai» risposi con la sua stessa tendenza cantilenante.

Sebastian fece finta di rabbuiarsi. «Peccato. Comunque preparati che andiamo tra poco»

«Sì, mi vesto e andiamo»

«Sbrigati!» urlò un'ultima volta fuori dalla porta. Scossi la testa divertita e decisi di indossare qualcosa di comodo e caldo. Indossai le scarpe da tennis perché sapevo che avremmo esplorato anche le zone intorno al Duomo e uscii dalla mia camera portandomi dietro una borsa con dentro il portafogli, il cellulare e una bottiglietta d'acqua per ogni evenienza.

Quando andai in cucina l'odore di cornetto caldo mi colpì subito le narici ed io inspirai più che potei quel buonissimo odore. Sebastian mi spiegò che stamattina si era svegliato presto e aveva deciso di comprare la colazione fuori. Io lo ringraziai e mangiai quel cornetto godendomi ogni singolo morso.

Dopo la colazione chiudemmo casa e salimmo in macchina.

«Sono eccitata!» confessai «Non vedo l'ora di vedere il Duomo!»

Sebastian mi sorrise prima di mettere su un sorrisetto malizioso «Pensavo che fossi eccitata per qualcos'altro... o magari qualcun altro» indicò sé stesso e poi ammiccò. Buttai fuori l'aria divertita e lui uscì dal garage e partì in direzione del Duomo.

Dopo circa un'ora –per colpa della confusione di domenica– e altri quindici minuti alla ricerca del parcheggio, trovammo finalmente un posto per l'auto. Andai subito a pagare per la sosta al posto di Sebastian perché alla fine stamattina aveva fatto la spesa e non mi aveva voluto far spendere nemmeno un soldo e quando tornai in auto per mettere il foglietto sul cruscotto, Sebastian mi rivolse un'occhiataccia. Io gli sorrisi innocente e poi ci mettemmo in cammino verso il Duomo.

Dopo dieci minuti di camminata, riuscii finalmente a vedere il Duomo di Milano in tutta la sua bellezza. Scattai fotografie ovunque immaginando quanto sarebbe potuto piacere a Peter. Sicuramente avrebbe anche potuto trarre ispirazioni per nuove storie.

«Les, guarda! Non è fantastico?» chiese Sebastian entusiasta aprendo le braccia. Dietro di lui si ergeva la Cattedrale ed io annuii estasiata.

«La Cattedrale è proprio meravigliosa!»

Ho perso la mia Stella #2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora