Capitolo 26

20 3 1
                                    

Levi

Mi svegliai da solo. La luce entrava dalle persiane della stanza e illuminava in uno strano modo il corpo nudo e tra le mie braccia di Leslie, che ancora stava dormendo con il sorriso sulle labbra.

Dio, era così bella! Cosa avevo fatto di così speciale per meritarmi una ragazza così meravigliosa come lei? Aveva la bellezza di una dea e il carattere di un angelo sceso dal Paradiso per donare la redenzione a tutti. Che fortuna che lei fosse solo mia e di nessun altro e sarebbe sempre stato così.

La strinsi più forte a me, il suo petto coperto dal mio braccio, le coperte le coprivano dalla vita in giù e le sue curve si intravedevano. Bastò solo uno sguardo sul suo corpo per farmi eccitare, soprattutto perché il mio corpo era vicinissimo al suo e i suoi capezzoli, sotto la mia mano, erano già turgidi per me.

Quanto amavo la risposta del suo corpo al mio tocco! Lo amavo come amavo anche l'attrazione fisica che ci legava. Nessuno dei due poteva resistere al magnetismo tra i nostri corpi e ogni volta che mi diceva di amarmi, mi sentivo l'uomo più fortunato nell'intero universo, soprattutto perché credevo di esserlo sul serio.

Un colpo alla porta dell'ingresso mi risvegliò dal guardarla dormire e mi domandai se fosse Peter o qualcuna delle mie fan che avevano trovato l'indirizzo dell'hotel in cui alloggiavo.

Distolsi dolcemente il mio braccio dal petto di Leslie e lei si smosse lievemente, ma il secondo dopo continuò a dormire.

Per un attimo, alla vista del suo seno, ebbi voglia di restare lì con lei, di svegliarla e di fare ancora all'infinito l'amore con lei, ma c'era qualcuno dietro la porta dell'ingresso e dovevo scoprire assolutamente chi fosse.

Distolsi anche l'altro braccio che le cingeva la vita e le sistemai la coperta coprendole tutto il corpo, dopo di che mi occupai di togliere le mie gambe dalle sue, che erano rimaste intrecciate tutta la notte.

Mi misi a sedere lentamente e senza cercare di fare rumore, mi alzai e indossai un paio di boxer puliti dalla valigia, poi uscii dalla stanza da letto e mi diressi direttamente all'ingresso guardando dallo spioncino. Vidi Peter e allora aprii la porta facendogli cenno di fare silenzio.

Peter mi guardò dall'alto in basso e ritornò sul mio viso con un sorrisetto.

«Leslie è qui, immagino» sussurrò.

«Diciamo che starà con me tutto il tempo che rimarrò qui» ribattei in risposta «Comunque che ci fai qui?»

«Hai dimenticato che non sei qui per spasso, ma per lavoro, genio? Oggi andiamo a Verona a filmare nella casa di Giulietta e Romeo»

«Cavolo, è vero! Lo avevo completamente dimenticato con Leslie qui con me. A che ora partiamo? Lei può venire con noi?»

«Partiamo tra un'ora. Un taxi ci porta alla stazione e poi prendiamo il treno. Per quanto riguarda Leslie, non so se può venire con noi, ma passo tra cinque minuti per farti sapere» mi disse, poi sul suo viso si materializzò un sorrisetto «Adesso, invece di utilizzare tutta l'ora per fare sesso, non sarebbe meglio prepararsi?»

Gli mandai un'occhiataccia «Certo che tu e Cassidy siete fatti l'uno per l'altra»

«Già» sorrise lui, i suoi occhi si addolcirono e la sua mente si perse nei ricordi «Mi manca così tanto, però allo stesso tempo sono felice come non mai di essere qui perché anche lei mi è mancata tantissimo»

«Lei è mancata a tutti. Cassidy o John o la sua famiglia farebbero di tutto pur di essere al nostro posto in questo momento» mandai un'occhiata alla stanza da letto in cui ancora il mio angelo stava dormendo e Peter rivolse il suo sguardo lì insieme a me.

Ho perso la mia Stella #2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora