Ho perso la mia Stella #2

Capitolo 35

Leslie

Dopo la rivelazione di Isabella mi sentivo un po' stordita. Quando poi Sebastian tornò a casa e asserì che si sarebbe chiuso in camera sua senza volere che io ed Isabella ci entrassimo, mi sentii improvvisamente colta da un dolore al petto. Avrei tanto voluto parlare con lui di ciò che Isabella mi aveva parlato, ma lui da oltre la porta continuò a ripetere che aveva bisogno di un po' di tempo per stare da solo e pensare a sé stesso, così io me ne andai, dispiaciuta e delusa. Avrei davvero voluto parlare con lui, ma alla fine mi ritrovai a guardare un film drammatico –Colpa delle stelle, maledizione! Quello per cui piangevo ogni singola, dannata volta– insieme ad Isabella.

Era stato lei a volerlo scegliere dicendo che voleva disperarsi per la storia d'amore finita male di qualcun altro piuttosto della sua e che voleva piangere come se non ci fosse un domani. Io non volevo stare da sola o la mia mente avrebbe subito pensato a Levi, a tutto ciò che era successo e così poi mi sarei ritrovata a pensare a quanto tutta la mia famiglia e i miei amici dovessero odiarmi per averli abbandonati un'altra volta.

Non facevo altro che abbandonare le persone da Novembre. Prima, quando provai a sacrificare me stessa per tutte le persone sul ponte al porto –sebbene poi mio zio avesse intervenuto–, subito dopo quando morii e tornai in vita, poi partendo dall'Australia per venire qui e ultimamente quando avevo promesso che sarei tornata e poi alla fine non lo avevo fatto per stare con i miei migliori amici ed aiutarli. Facevo veramente schifo ad essere una figlia premurosa o una migliore amica per le persone che mi incontravano. Prima o poi avrei fatto qualcosa per allontanare persino Sebastian e Isabella, ne ero sicura. E avrei meritato di restare da sola.

Così alla fine guardai Colpa delle stelle con Isabella e alla fine del film fummo entrambe in lacrime per Augustus. Non era giusto che lui morisse!

«Perché lui? Perché non far finire bene la storia?» urlò Isabella disperata per Gus.

«L'autore ha voluto così. Non puoi farci nulla. Augustus sarà pure morto, ma la sua storia con Hazel non finirà mai» mi riasciugai le lacrime e continuai a concentrarmi sulla parte finale del film invece di pensare che la loro storia sarebbe continuata nonostante ogni ostacolo al contrario di quella tra me e Levi, ma quando poi mi arrivò una video chiamata da parte di Cassidy, sprofondai in quei pensieri e sentii il buco nero al posto del mio cuore risucchiare ogni piccolissimo pezzetto rimasto fuori da quella spirale oscura ferendomi maggiormente.

Avrei voluto piangere fino a non avere più lacrime, ma invece di far uscire fuori i miei sentimenti per poi dire come erano andate realmente le cose a Cassidy, indossai una maschera che li nascondeva. Non le avrei detto com'erano andate veramente le cose o altrimenti poi mi avrebbero odiata sia perché avevo mentito, sia perché ero rimasta per stare con Isabella e Sebastian sia per aver mentito a Levi e averlo fatto stare male come probabilmente immaginavo che lui stesse. E lo immaginavo perché anch'io stavo soffrendo da impazzire eppure avrei seppellito tutto dentro di me. Non potevo permettermi di dimostrarle che stavo soffrendo come Levi.

E poi non avrei mai detto nulla nemmeno a Isabella e Sebastian. Non erano ancora pronti a sapere che in realtà ero rimasta solo perché stavano soffrendo da impazzire. Se avessi detto loro che se non fosse successo, sarei tornata in Australia, loro mi avrebbero odiata e a quel punto sarei rimasta completamente sola.

E forse lo meritavo. Meritavo di rimanere da sola. Ero una persona orrenda che pretendeva di essere una persona altruista. Isabella aveva totalmente torto quando aveva detto che era fortunata ad avere un'amica come me. Io non meritavo né lei, né Seb, né nessun'altra delle persone che mi ero lasciata dietro in Australia.

«Isa, io sto andando in camera mia. Mi sta chiamando Cassidy, probabilmente vuole sapere come sta andando» mentii alla mia migliore amica.

Isabella si voltò a guardarmi e mi fissò dritta negli occhi, poi sospirò e mise su un sorriso triste. Probabilmente aveva capito che le stavo mentendo e probabilmente si stava domandando perché continuassi a mentire da prima, soltanto che non le avrei mai risposto.