Capitolo 32

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Leslie

«Seb, sto uscendo» urlai dalla mia stanza per farmi sentire da Sebastian, rinchiuso nella stanza con il pianoforte a provare una canzone che avrebbe suonato a Lexie per l'imminente mesiversario.

Sebastian smise improvvisamente di suonare e qualche secondo dopo sentii che bussava alla porta della mia stanza. Lo faceva sempre da quando mi aveva beccata nuda con Levi e quest'ultimo aveva dovuto coprirmi con il suo corpo.

«Puoi entrare!» gli dissi ancora e lui entrò all'interno di camera mia. Misi il mio cellulare dentro la borsa e mi portai dietro il portafogli in caso ci fermassimo a prendere qualcosa o da mangiare o da bere.

«Stai uscendo nuovamente con Levi? Ma non lo hai visto stamattina?»

Sì, l'ho visto stamattina e tra l'altro mi ha ricordato che dovrei dirti addio perché dopodomani tornerò in Australia con loro e probabilmente non vedrò mai più nessuno di voi, però mi mancherete e rimarrò per sempre in contatto con voi. Non è che potreste venire a trovarmi quest'estate, quando in Australia sarà inverno?, gli risposi interiormente, quando in realtà la mia bocca disse tutt'altro evitando di toccare l'argomento.

«Esco con Peter e non con Levi. Andiamo al centro e passiamo un po' di tempo insieme visto che praticamente sono stata tutto il tempo con Levi e con il mio migliore amico pochissimo. E poi dobbiamo parlare di un sacco di cose importanti!»

Sebastian aprì la bocca per ribattere, ma poi la chiuse, per poi riaprirla «Sai, da un lato mi mancherà vederti così felice, però dall'altro sono felice che Levi e Peter se ne vadano. Mi manchi da morire ogni giorno. Lo stesso vale per Isabella, anche a lei manchi. In queste due settimane ti abbiamo vista raramente il pomeriggio e la mattina a scuola eri così persa nei tuoi pensieri su Levi che ci sembrava che fossi ancora con lui. Rivoglio la mia coinquilina indietro... e voglio anche che tu ammetta che sono sexy una volta per tutte» aggiunse infine per stemperare il suo discorso, ma non lo fece per niente, al contrario, mi fece sentire maggiormente in colpa perché in realtà quando Levi e Peter se ne fossero andati, sarei andata via anch'io e ancora non gli avevo detto nulla, ma non ci riuscivo.

Se gli avessi detto che me ne andavo gli avrei spezzato il cuore e uno, Sebastian non lo meritava e due, lui mi aveva sempre trattata come se fossi stata nella sua vita da sempre e adesso non potevo uscirmene come se non ci fossi mai entrata e non lo avessi fatto affezionare a me. Lo stesso valeva per Isabella e per chiunque con cui avevo fatto amicizia.

Non avrei mai dovuto entrare nelle loro vite sapendo che prima o poi me ne sarei andata. Non sarei mai dovuta partire per venire in Italia e non restare. Prima o poi sarei tornata comunque in Australia e nel frattempo avrei abbandonato i nuovi amici che avevo, ma allo stesso tempo avevo abbandonato i miei amici in Australia e adesso loro avevano bisogno di me. Mio Dio, ero così confusa!

«Tranquillo Seb, capisco ciò che provi. Anche se sono con Levi questo non significa che non mi manchi passare del tempo con te e Isabella. Per quanto riguarda, invece, il fatto di ammettere che tu sia sexy oppure no, ti ricordo che non lo ammetterò mai»

Lui mise su un finto broncio, però poi aprì le sue braccia per attirarmi a sé ed io lasciai che mi stringesse forte. Mi erano mancati i suoi abbracci, ma non dovevo ricordarmene o altrimenti non ce l'avrei fatta a lasciarlo andare.

Mi distaccai da lui e lo salutai. Lui mi augurò di passare una bella giornata ed io uscii di casa portandomi dietro tutto ciò che mi serviva.

Una volta essere arrivata all'ingresso, aspettai solo pochi minuti prima che Peter e il suo taxi arrivassero per portarci al centro di Milano. Quando lo vidi, salutai garbatamente il conducente in italiano e poi salutai il mio migliore amico stringendolo forte a me.

Ho perso la mia Stella #2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora