6.35 PM
No, non ce la faccio. Non sono riuscita a parlare con Penny e Dione. Come non detto. E l'unica cosa che potessi ovviamente fare, è stata proprio evitarle come la peste. Non ho il coraggio di affrontare nessuna di loro e loro non mi hanno cercata allo stesso modo. Non so se sia un bene o un male. Forse se fossi costretta a confrontarmi con loro potrei dirgli tutto ciò che penso e le conclusioni alle quali sono arrivata in questi ultimi giorni di continua riflessione, o forse mi guarderebbero con un cipiglio sulla fronte non capendo di cosa io stia parlando.
L'unica cosa positiva di questa settimana è Chris e l'appuntamento che abbiamo questa sera. Mi ha proposto di farmi svagare, farmi distrarre da ciò che sta accadendo, sebbene sia l'ultima cosa di cui io abbia bisogno. Però ho accettato per un altro motivo, si merita un momento dedicato solo a noi, in cui la mia attenzione sia concentrata esclusivamente su noi due.
Mia madre mi volteggia attorno agitata. Maledizione, non avrei dovuto dirle dell'appuntamento, me ne pento amaramente. Per non parlare del dettagliato discorso sul sesso che mi ha riservato. A suo parere 'due corpi non possono unirsi all'infuori del matrimonio, perché siamo ancora troppo giovani e non possiamo essere sicuri di voler avere un bambino'. 'Ma, mamma, questo è il nostro primo appuntamento', mi sono sentita di precisare.
-E tu credi di uscire con quegli strappi sui jeans?- mi accusa fermandosi solo per qualche secondo di fronte a me e squadrandomi -Dove li hai presi? Non ricordo di avertene mai comprato un paio. Ti vado a prendere qualcos'altro da indossare, magari quella gonna gialla...-
Alzo gli occhi al cielo guardandola fuggire su per le scale. Si è volatilizzata tanto velocemente da non darmi nemmeno la possibilità di elaborare uno straccio di scusa plausibile per il fatto che io abbia sforbiciato i miei jeans preferiti. Solo perché ieri avevo visto una ragazza con dei fantastici skinny martoriati che mi avevano ricordato i miei. In qualche modo, che non saprei spiegare, mi hanno attirato. Devo ammettere di essere particolarmente influenzabile. E comunque no, mamma, non ti dirò la verità, altrimenti Chris dovrebbe uscire con un cadavere questa sera.
Sbuffo alzandomi dalla sedia del tavolo della cucina gettando nel lavandino ciò che rimane della tisana abbandonata da mia madre nel momento in cui le ho confessato i miei piani per la serata. Percorro il corridoio senza far rumore, aspetterò Chris fuori da questa casa, prima che l'uragano Mamma mi travolga.
Sto per posare una mano sulla maniglia della porta d'ingresso quando questa si spalanca improvvisamente entrando in collisione con il mio naso. Getto la testa all'indietro per riflesso al dolore lancinante che mi ruba il fiato dai polmoni. Sento gli occhi pizzicare mentre mi tengo stretta la parte lesa con le dita e guardo mio padre che varca la soglia indisturbato. Gemo dal dolore per fargli notare la mia presenza agonizzante e solo allora si accorge di me: -Eve, tutto ok? Stai uscendo?-
Annuisco facendo un cenno nella sua direzione a mo di saluto incapace di trasformare il poco ossigeno nei miei polmoni in parole. Lo sorpasso uscendo all'aria fresca della sera che cerco di respirare invano con le narici. Per fortuna vedo Chris arrivare e camminare nella mia direzione con passo misurato. Adoro come si muove tenendo le mani nelle tasche dei jeans. L'ho sempre osservato di nascosto, sembra avere una naturale posatezza che fa invidia alla mia goffaggine. Potrei guardarlo per ore fare qualsiasi cosa senza stancarmi mai.
Scosto la mano dal mio viso portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio presa dal panico di non saper cosa fare mentre lui continua a fissarmi con uno sguardo che, man mano che si avvicina a me, sembra sempre più accigliato. Sicuramente ho qualcosa fuori posto, ma sorprendentemente non mi interessa, mi dà solo fastidio il fatto che con il suo sguardo perplesso pretende indirettamente che io sia perfetta per il nostro appuntamento.
-Cosa?- chiedo acida non rendendomene conto appena Chris mi è davanti.
-Stai bene?-
La sua mano si posa sulla mia guancia per poi far scorrere un dito sopra le mie labbra catturando qualcosa di umido della cui presenza me ne accorgo solo adesso. Allontana la mano da me mostrandomi il sangue scuro che macchia le sue dita illuminato dalla luce bianca dei lampioni sopra di noi. La mia mano scatta sul mio volto a coprirmi il naso portando d'istinto la testa all'indietro.
'Ti prego, dammi un attimo per riprendermi dalla mia stupidità.'
E dire che avevo pensato a lui come un perfettino solo un momento fa. Sono proprio una malfidata.
-Scusa-
-Eve, dimmi cosa è successo-
Il suo tono è sempre più agitato e preoccupato. E dire che è stata la cosa più stupida del mondo.
-No, nulla, davvero- dico con voce soffocata.
Sembro uscita da uno di quegli anime che guardavo qualche anno fa, ora sono la tizia di turno alla quale esce il sangue dal naso dopo aver visto un ragazzo affascinante.
Le mani di Chris si posano ai lati della mia testa coprendomi le orecchie e costringendomi a chinarla in avanti.
-Il sangue ti va a finire in gola se stai così-
Osservazione intelligente, ma io vorrei comunque sprofondare.
-Ora mi dici cosa è successo?- mi sussurra una volta avvicinatosi a me per abbracciarmi e avermi posato la guancia sui capelli.
Sospiro sconfortata, cosa dovrei dirgli?
'Senti qua, tesoro, mio padre mi ha appena sbattuto la porta in faccia, non ti stavo sbavando dietro perché ti stavi avvicinando a me da sex symbol. Oddio, anche, forse è colpa tua, mi hai sferrato il colpo finale.'
-Credo che mi stia per venire un po' di raffreddore- rispondo sommessamente ma sicura della mia bugia, devo esserlo.
Chris si scosta da me prendendomi le spalle nelle mani e cercando i miei occhi che stanno fingendo disperatamente di non essere incerti.
-Ok, ma se c'è qualche problema- inizia a parlare, ma per un momento sembra esitare -Sappi che io ci sono, per qualunque cosa-
Cosa intende? Pensa che i miei mi usino violenza? Che poi alla fine è colpa di mio padre, ma non credo l'abbia fatto di proposito. Crede che mi sia data di testa al muro?
Glielo vorrei chiedere, ma mi prende la mano e mi precede sulla strada.
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-my psycho luv
Roman pour AdolescentsEve è una ragazza influenzabile, e fin da piccola ha vissuto una vita dettata da sua madre che però, dopo l'arrivo di Stan, le sta scomoda. Le è sempre stato permesso di sognare nel suo piccolo, e andare oltre sarà difficile e, conoscere la realtà d...