10.47 AM
Entro nell'aria fresca e intrisa di incenso della chiesa vuota e silenziosa, non ho nemmeno aspettato i miei genitori per venire qui stamattina. Ho bisogno di un luogo tranquillo per rilassarmi e arrivare qualche minuto prima dell'inizio della messa sarebbe fantastico per raggiungere una pace mentale essenziale per me in questo momento.
Mi inginocchio posando i gomiti sulla spalliera della panca davanti a me e unisco i palmi premendo la fronte contro le mie dita. Prendo un gran respiro socchiudendo gli occhi e concentrandomi sulle preghiere che mia madre mi faceva recitare a memoria quando ero piccola. Mi diceva che era l'unico modo perché Dio mi riuscisse ascoltare, come se quei testi costituissero una lingua a parte, la lingua di Dio e degli angeli. Me le ricordo, le faccio scorrere tutte nella mia mente leggendole attentamente, ma nessuna mi trasmette più alcuna emozione, recitarle ora mi sembra più che inutile per me. Più le ripercorro parola per parola, più perdono di significato. Un elogio dopo l'altro che nella mia testa non ha più alcun valore. Ed è così triste constatare come le cose cambino così in fretta, soprattutto quando siamo giovani. Cresciamo così in fretta e cambiamo idee continuamente. E poi arriva il momento di fermarci. I nostri lineamenti raggiungono il loro apice e a vent'anni abbiamo smesso di crescere. Abbiamo il nostro corpo, i nostri ideali, che comunque verranno smussati nel tempo, ma da quel momento è difficile cambiare. Ecco perché è importante crescere in modo sano, le esperienze che facciamo ora ci segneranno per sempre e definiranno ciò che saremo da qui a cinquant'anni. Ecco perché è importante imparare a salvaguardarsi da tutto il resto e da tutti gli altri, senza però privarsi della vita stessa.
Sento dei passi silenziosi che non posso proprio ignorare nella quiete irreale della chiesa. Qualcuno si inginocchia accanto a me e l'odore che mi travolge è inconfondibile provocandomi una fitta al petto, la quale mi fa desiderare di non esistere più, di cambiare mondo in questo preciso istante.
Schiudo gli occhi per guardare Chris accanto a me che mantiene lo sguardo sulla grande croce illuminata appesa dall'altra parte della sala. Questa mattina non si è rasato il viso e della corta barba incolta sulla mandibola attira la mia attenzione.
-Posso parlarti?- mi chiede silenziosamente guardandomi di sbieco. Io richiudo gli occhi disfacendo le mie mani unite per stringermi la fronte e sospirare sommessamente.
-Scusami per ciò che ti ho detto, anzi per ciò che non ti ho detto. Ma davvero avevo bisogno di attendere una risposta certa da...-
Alzo la testa rivolgendogli tutta la mia attenzione in un moto di estrema curiosità, e Chris sorride divertito a causa della mia smorfia di fastidio che si fa subito spazio sul mio viso per essermi lasciata leggere così chiaramente.
-Da un'accademia militare molto importante-
Mi acciglio improvvisamente scossa dal disappunto. Un'accademia militare? Vuole fare il soldato? Vuole andare a morire in Iraq o in uno di quei luoghi sperduti sempre in guerra?
-Scusami, e quando lo avresti deciso?- gli chiedo con tono aspro, ma immagini di un piccolo Chris che indossava una divisa militare un po' troppo grande per lui in occasione di un Halloween di diversi anni fa, mi spunta nella mente. Tuttavia è uno di quei ricordi che avevo completamente rimosso. Magari persino allora mi rifiutavo di vederlo così. Maledizione, io mi vestivo da zucca, ma non volevo mica che mi intagliassero e mi usassero come decorazione da giardino.
Chris di sicuro non si sarebbe aspettato tutto questo astio da parte mia, ma non posso assolutamente permettergli di lasciarmi essere la ragazza disperata di turno che incrocia le dita sperando che la morte non sorprenda la persona che ama. Se vuole andare in guerra, deve prima intraprenderne una con me.
-Sinceramente è da mesi che ci sto pensando, e credo di poter affrontare il duro addestramento-
-Il problema non è la probabilità di spuntarla a strisciare nel fango addobbato con armi come un albero di Natale, Chris. Perché vorresti fare una cosa del genere? Non ti ho mai sentito esprimere un desiderio di morte!-
-Non capisco dove sia il problema, Eve. Voglio servire il mio paese e credo che sia un pensiero piuttosto comune, voler entrare nell'esercito per combattere per l'America, intendo. Forse sì, avrei dovuto parlartene prima, ma è successo tutto così velocemente. Non ero completamente convinto quando ho chiesto informazioni per via telefonica, quindi mi hanno consigliato di fare una settimana di prova, e sono partito due settimane fa, mi hanno solamente tenuto qualche giorno in più perché difatti mi hanno accettato in accademia-
Strabuzzo gli occhi sorpresa. Ora mi ricordo come sua madre fosse così sconvolta e poco propensa a dirmi dove si trovasse Chris quando sono andata a casa loro.
-E dov'è che sei andato?- dico, mentre un'ansia irrefrenabile mi assale impetuosa come un'onda durante una tempesta.
-Nel Michigan- mormora distogliendo lo sguardo dal mio.
-Chris- esclamo presa in contropiede -È dall'altra parte degli Stati Uniti!-
-Lo so, ma da queste parti siamo completamente sprovvisti di questo genere di istruzione-
Non riesco a richiudere la bocca. Non riesco a credere che debba andare così lontano. Non posso pensare che stia sinceramente considerando l'opzione di lasciarmi qui senza di lui.
-Inizierò tra un mese, parto tra due settimane, poco prima che compia diciott'anni. Hanno detto che non sarà un problema se ho ancora diciassette anni quando inizierò-
Non so cosa dirgli, davvero. Le persone cominciano ad affluire nella chiesa, ma non mi interessa che sentano ciò che ci stiamo sbraitando contro, però temo che qualcuno stia per cacciarci fuori a calci.
-E io dovrei rimanere qui, con te così lontano? Ti rendi conto di ciò che mi stai chiedendo?-
La mia voce si alza attirando su di noi l'attenzione di tutti i presenti.
-So cosa ti sto chiedendo, e pensavo saresti stata disposta ad accettare i miei desideri perché per me è importante, Eve. Il tempo che ho trascorso lì mi ha aperto gli occhi, e ora sono completamente sicuro della mia scelta. Ho bisogno che tu sia dalla mia parte, Eve. Ti prego, non voglio perderti-
-Bene, perché mi pare tu stia facendo di tutto perché accada il contrario. Non posso essere dalla tua parte se questo significa mandarti via a cuor leggero. Non voglio-
'Non piangere, ti prego. Eve, trattieni queste maledette lacrime e ingoia questo dannato nodo che hai in gola.'
-So che puoi farlo- dice prendendo le mie mani nelle sue e facendo calare il tono della sua voce, per poi aggiungere -Se mi ami-
'Questo è un completo tiro mancino.'
Sto per dirgli che non lo accetto comunque, che non cambia nulla, che ho bisogno di lui qui. Però nessuna delle parole che si scontra contro le pareti del mio cervello arriva alle mie labbra e il viso di Chris si fa sempre più impaziente per ottenere una risposta che la mia bocca si rifiuta di concedergli.
-Eve-
La sua espressione cambia lentamente, si trasforma prima in una smorfia di dolore, come se gli avessi conficcato un pugnale dritto nello sterno, poi il suo viso è attraversato da un fulmine di furia, che va a finire nell'indifferenza più assoluta di un volto spento.
-Ho capito, non vuoi perdermi, e lasciandomi andare, hai solo paura di dimenticarti di me- mormora a poca distanza dal mio viso -Ma se mi amassi davvero, lo faresti comunque, Eve. Se mi amassi, mi ameresti ovunque io possa mai essere-
'Come posso dargli torto?'
Allora sfilo le mani da quel di Chris, evitando di incontrare i suoi occhi afflitti. Mi alzo sentendo gli occhi come un fiume in piena, i brividi mi attraversano la schiena e ho la pelle d'oca sulle braccia scoperte. Ho bisogno di respirare prima che l'ossigeno contenuto nei miei polmoni si esaurisca. Percorro lo spazio tra le panche sotto lo sguardo delle persone congelate ai loro posti. Non mi fido pienamente delle mie gambe tremanti, ma devo uscire da qui. L'uscita è a qualche metro da me, e ho l'insensato presentimento che una volta fuori da questa chiesa, tutto ciò che mi opprime, tutti i problemi spariranno. Però so che non è così, che più mi allontano, più mi sentirò il capro espiatorio di tutta la mia vita. Più mi allontano, più porto via i peccati della comunità come una bestia sacrificata.
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-my psycho luv
Fiksi RemajaEve è una ragazza influenzabile, e fin da piccola ha vissuto una vita dettata da sua madre che però, dopo l'arrivo di Stan, le sta scomoda. Le è sempre stato permesso di sognare nel suo piccolo, e andare oltre sarà difficile e, conoscere la realtà d...