5.47 PM
Stiamo aspettando Mr.Turner da precisamente diciassette minuti su queste poltroncine di pelle rossa che abbiamo posizionato a schiera contro l'unica sedia dall'altra parte del tavolo. Stamattina Dione ha ricevuto diverse telefonate da quell'uomo, inizialmente aveva deciso di non rispondere, ma soppesando la situazione e dopo un consulto veloce con Penny, alla fine ha risposto. Voleva incontrarla e chiarire la situazione una volta per tutte. Dione ha categoricamente negato un incontro in un luogo appartato e ora siamo qui ad aspettarlo in questo bar praticamente sconosciuto a tutta la cittadina. Nell'atmosfera tetra e country di questo locale vedo un uomo di mezza età con un cappellino azzurro sbiadito sulla testa e la visiera calata sulla sua bottiglia di birra, un nonnetto che cerca di cambiare una canzone anni ottanta su un jubox di un'epoca ancora precedente alla sua data di nascita e una barista corpulenta che non smette mai di pulire quel dannato bicchiere da un quarto d'ora. Sembra essere entrati in un mondo rimasto agli anni sessanta, e questa atmosfera vintage mi attira molto.
-Ci ha dato buca- mormora Penny con la bocca scomposta posata pesantemente sulla sua mano, mentre con l'altra continua a far girare la cannuccia colorata nella sua bibita posata sul tavolo davanti a noi.
-Sempre così ottimista tu- la accuso alzando gli occhi al cielo. Aveva già predetto la morte di Dione a casa del professore, quindi non ha nessun diritto di mettere ansia alla nostra amica che difatti le rivolge uno sguardo agitato. Stan se ne accorge e le posa una mano dietro la nuca, ma noto dal suo volto contratto che sta stringendo i denti, per la tensione o forse per il nervosismo. Devo distogliere lo sguardo e condurlo altrove, ma ormai ho studiato l'intero locale e mi fremono le mani. Mi sono ripromessa di non mettere più da parte i pensieri, ma non credo di aver ancora pensato davvero alla relazione tra Dione e Stan. Sento che qualcosa non va, ormai so che Stan in realtà non la ama. E so che è sbagliato, ma comprendo le sue motivazioni. Ma non credo sia questo quello che non va. Anche Dione sembra lo stia usando per superare Ronald, e questa relazione è semplicemente qualcosa di malfunzionante, ma allo stesso tempo conveniente. Spero solo che si lascino al più presto e che le cose ritornino alla normalità, anche se non ne conosco una molto affidabile. La normalità prima di Stan era piuttosto squilibrata.
'Ma perché lo spero con tutto il cuore?'
-Eccolo- dico guardando l'uomo entrare dalla porta a vetri del locale e guardarsi attorno. Prima lo avevo visto solamente steso sul pavimento di casa sua, privo di sensi, e questa cosa mi fa ridere e infuriare allo stesso tempo.
Sento gli occhi di tutti seguire il mio sguardo incontrando quello di Mr.Turner che ora si avvicina a noi con passo svelto. Prima di sedersi sulla sedia davanti a tutti noi che continuiamo a guardarlo in modo torvo, la fissa per un attimo facendo scorrere lo sguardo su ognuno di noi.
-Pensavo che saremmo stati soli- dice a Dione senza nemmeno salutare, avrà inteso che nessuno di noi avrebbe ricambiato, probabilmente.
-Non starò mai più da sola con te nella stessa stanza, Ron... ald-
Primo errore, gli ha quasi abbreviato il nome, penso che lo chiamasse così quando tutto andava bene tra di loro. Però non è proprio il momento. Lui sospira abbandonandosi sulla sedia e posando i gomiti sul tavolo. Penny, intanto, porta più vicino a sé il suo bicchiere, guardando con occhi a fessura Mr.Turner, come se non volesse in alcun modo essere contaminata dall'uomo.
-Allora...- mormora lui, sentendo su di lui la pressione di tutti i nostri occhi giudici.
-Allora- ripete Dione con tono beffardo. Adoro come gli stia dimostrando di essere superiore a lui.
'La mia piccola guerriera.'
-Sappiamo entrambi che questa relazione si sta complicando. Tu... be', sei in quella condizione- continua lui scuotendo la testa e guardando l'addome di Dione.
-Incinta- ribatte decisa lei, stringendosi la pancia con le mani -Del tuo bambino-
Mr.Turner annuisce guardandosi intorno, ma le altre poche persone nel locale hanno già sentito tutto, anche se continuano a far finta di nulla.
-Sì, e io ho tremendamente sbagliato a far quello che ho fatto-
-Per ben due volte, hai sbagliato, che caso fortuito- dice Penny non riuscendo a contenersi.
-Attentando persino alla vita del tuo stesso figlio- aggiunge Dione cercando di mantenere un tono di voce fermo, ma avverto tutta la sua vulnerabilità in questo momento.
'Lo stiamo massacrando.'
-Venendo a questo. Io ho già una famiglia...-
-E tu pensi che voglia una famiglia con te?-
-Sto dicendo che sono un insegnante, ho una vita, e quel bambino potrebbe potenzialmente distruggermela-
Nessuno parla, e io temo dove voglia arrivare Ronald, allora chiedo rudemente: -Cosa intende?-
-Ho bisogno che tu abortisca, Dione-
Sento la mia amica irrigidirsi accanto a me, e il mio cuore stringersi.
-Cosa ti fa pensare che tu possa deci...- sbotta Penny, che viene subito interrotta da Dione.
-Va bene- risponde lei sommessamente sfidando con gli occhi il suo vecchio amante. Ora tutti gli occhi sono rivolti a lei, siamo increduli. Ovviamente l'aborto sarebbe stata la scelta più logica, Dione ha pur sempre diciassette anni. Ma avrebbe dovuto lottare almeno un po', e rivendicare le sue scelte sul proprio corpo. Tuttavia si è abbandonata alla decisione di Ronald così passivamente. Però nel suo sguardo vedo così tanta determinazione. Sono fiera di lei, e voglio sapere che possa scegliere sempre autonomamente, ma questo cosa significa?
-Ok. E un'altra cosa, tu stai bene?- le chiede l'uomo squadrandola.
'Che razza di domanda è? Ha passato l'inferno per colpa sua!'
-Voglio dire- continua Mr.Turner sfregandosi la fronte con due dita -Mi conosci, sai che non sono una persona violenta-
-Ah, sì, dici?- interviene Stan e lo vedo stringere i pugni sotto il tavolo.
'Lo so, vorresti affondargli la faccia nel jubox, ma rimani calmo, per favore, Stan.'
-Comunque- riprende Ronald -Non penso che far intervenire la polizia sia una buona idea, no? Io perderei tutto, e, insomma, tu ci rimetteresti la credibilità-
Lo stiamo guardando tutti a bocca aperta, e sento la nausea che mi dilaga dentro. Poi l'uomo fa una risata nervosa per riprendere subito con le sue stronzate: -Diciamolo, una ragazza che seduce il proprio professore, non può essere di certo vista di buon occhio-
-Perché un insegnante che usa violenza contro una minore, sarebbe trattato come un eroe?- sbotto alzando la voce contro Mr.Turner che mi guarda interdetto.
Ok, non sono riuscita a contenermi, e ora le altre tre persone nel locale ci guardano incerti. Io mi schiarisco la voce sistemandomi sulla sedia e abbassando lo sguardo sulle mie mani.
-Lo so, Ronald. È stato tutto uno sbaglio, e entrambi abbiamo bisogno di seppellire tutto sotto una valanga di pietre-
Deglutisco frustrata. Lei voleva che marcisse in galera, non che trotterellasse libero nei prati. Non so, forse ha paura di lui. Ma Dione ha noi, i suoi amici, e sa che la proteggeremo sempre. Maledizione, non posso alzare lo sguardo su nessuno in questo momento. Mi viene quasi da piangere, perché non voglio che Dione si lasci mettere i piedi in testa così. Voglio che sia forte, perché in vita si ritroverà spesso da sola ad affrontare l'impossibile, e ho bisogno di sapere che riuscirà ad affrontarlo anche senza l'aiuto delle persone che avrà accanto. Ma il suo tono è così fermo, che anche nella debolezza, lei riesce a decidere lucidamente.

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-my psycho luv
Ficção AdolescenteEve è una ragazza influenzabile, e fin da piccola ha vissuto una vita dettata da sua madre che però, dopo l'arrivo di Stan, le sta scomoda. Le è sempre stato permesso di sognare nel suo piccolo, e andare oltre sarà difficile e, conoscere la realtà d...