Chapter Two

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Tre mesi dopo



'' No, tesoro. Quella tutina per il bambino, no. Il bianco gli starebbe male. ''

'' Ma se non sappiamo ancora com'è. ''

'' Fidati, tesoro. Ne capisco un po' di più di te di moda. ''

'' Sempre la solita! ''

Continuo a camminare nel negozio per bambini, guardandomi attorno in cerca di qualcosa di colorato per il bambino di Alena, decidendo di aggiungere un ultimo completo prima della nascita, sorridendo contenta quando noto una felpa blu con i polsini ed il colletto rosso e bianco, con una stampa che ritrae una macchinina, abbinata ad un pantalone che richiama il secondo colore.

'' Questo sarebbe perfetto per il prossimo inverno e scommetto che Roger impazzirebbe per questo. Lo prendo! ''

La guardo roteare gli occhi, ridacchiando, dirigendomi in cassa, porgendo i capi alla commessa, restituendomeli in busta, pagando il tutto con la carta di credito, attendendo che termini l'operazione, dopodiché ritorno da Alena, notandola stanca.

'' Ehy, tutto bene? ''

'' Si, sì. Scalcia spesso. Ormai, siamo quasi vicini al parto e ho molta paura. ''

'' E tu sei Alena Hale? L'incredibile donna che non ha paura di nulla? Non ti riconosco! ''

'' Andiamo, ti prego. Ho bisogno di sedermi. ''

Mi avvicino al suo corpo, prendendole la mano, intrecciandola alla mia, avvertendo subito la sua stretta per poi uscire, dirigendoci verso la prima panchina che troviamo, ascoltandola gemere appena. Giunte vicino al parco, poco distante dal negozio, la lascio sedersi lentamente sulla panchina, accomodandomi al suo fianco, guardandola.

'' E' molto forte? ''

'' Scalcia spesso quando cammino troppo e quando non lo faccio. Credo sia proprio come suo padre, non sa quello che vuole. Cambia idea sempre. ''

'' Tesoro, ha scelto te e il bimbo. Se parli della quotidianità e delle cose banali, allora sono d'accordo con te. Come si comporta da quando vivete insieme? ''

'' Non è cambiato nulla, se non che mi aiuta un po' in casa quando può e ogni volta che parte con i ragazzi e torna, ha sempre qualche regalo per me ed il bambino. Inutile dirti che litighiamo sempre, ma va tutto bene. ''

Sorrido appena, contenta per la mia migliore amica, perdendomi per un attimo nel vuoto, ripensando alla band, ma in primo luogo al riccio che, da quella sera, non avevo più visto e sentito. Abbasso lo sguardo sulla busta dei capi del bambino, giocando con essa delicatamente.

'' E tu come stai? ''

'' Io sto bene. ''

'' Holland, e di Brian che mi dici? Parlate? ''

'' Non so di chi tu stia parlando. ''

Cerco di fingere tranquillità ed indifferenza, lasciando trasparire un velo di rabbia e delusione, per poi sollevare lo sguardo, incrociando il suo, sorridendole.

'' Holland, ti conosco! Si vede dal tuo viso e dai tuoi occhi che sei furiosa con lui. ''

'' Alena, ti prego. Io sto bene, ho dimenticato Brian il giorno stesso in cui è uscito da casa mia. ''

Ed in realtà, niente è vero.
Penso in continuazione a lui, anche quando non vorrei.
Avevo passato le settimane ed i successivi mesi a guardare online le loro esibizioni ed il loro recenti concerti, notando il riccio impassibile, divertendosi persino.
Certo, non lo avrei mai voluto vedere triste ed amareggiato, ma non mi sarei mai aspettata una reazione del genere da parte sua.

You Take My Breath AwayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora