Chapter Eight

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Dopo aver trascorso l'intera giornata insieme, la sera, il riccio aveva deciso di tornare a casa per preparare le valigie e partire per le prossime tappe del loro tour, portando con sé, chiaramente, anche Roger che non sentiva ragione di lasciare Alena e Sammy da soli.
Per tranquillizzare il biondo, gli avevo annunciato che sarei stata a casa sua per qualche giorno, per poi lasciare anch'io Londra per dirigermi a Liverpool per il servizio fotografico che avrei dovuto fare con una famosa casa di moda per pubblicizzare il marchio attraverso di capi d'abbigliamento che avrei indossato.
Eccitata all'idea di comparire sui giornali, mi ritrovo a sorridere come una sciocca davanti al balcone della camera da letto della mia amica.

'' Quel sorriso è per Brian o sei contenta di andartene per poter riposare un po'? Lo capisco, sai? Sammy si sveglia molto spesso di notte. ''

Mi soffermo a pensare per un momento a Brian e ai tre giorni che erano passati senza vederlo, sentendone già l'estrema mancanza.
Mi volto verso la mia amica con in braccio la piccola peste, sorridendole dolcemente, avvicinandomi a loro silenziosamente, ammirando il quasi biondino dormiente.
Quel bambino era davvero adorabile quando mangiava e dormiva.
In quei tre giorni che avevo alloggiato con Alena ed il '' fagottino con le guanciotte rosse '' – come lo chiamo spesso – avevo visto Sammy richiamare spesso l'attenzione della madre, ma a volte nemmeno lei riusciva a calmarlo, incolpando Roger per tutte le notti che lo aveva viziato, facendolo dormire fra le sue braccia.
Che scena adorabile!

'' Questa peste? Oh, no, tesoro. Non mi avrà fatto dormire molto, ma lo capisco. Ha bisogno del calore materno. ''

'' Tu sei pronta per la partenza? ''

'' Sì! Ho preparato tutto, fra poco verrà il taxi così tu starai buona qui con Sammy e Betsy. ''

'' Holland, ricordati di non immischiarti molto in quel mondo. Non voglio perderti. ''

'' Ehy, sono solo delle foto pubblicitarie. Sono felicissima che abbiano scelto me, non vedo l'ora di conoscere questa casa di moda. Spero che mi diano la possibilità di lavorare con altri marchi. Oh, Alena, sono tanto contenta! ''

'' Lo so, ma mantieni i piedi per terra e non volare troppo! ''

'' Va bene, guasta feste! ''

'' Mi mancherai! ''

'' Anche tu, tesoro. Parlo anche per te, monellaccio. Proprio come suo padre, no? ''

'' Puoi dirlo forte! E' il cocco di papà. ''

'' Aspetta che arrivi la femminuccia e cambierà idea. ''

'' Tu credi? Oh, ma adesso non è il momento per sfornare un altro bimbo. ''

'' Sono d'accordo. Riprenditi presto. ''

'' Sì! Quando tornerai? ''

'' Fra quattro giorni. Non so se incontrerò Brian lì, so che hanno un concerto fra due giorni. Mi manca. ''

'' Anche a me manca Roger. ''

Pronunciate quelle parole, notiamo Sammy dimenarsi debolmente fra le braccia della madre, facendomi ridacchiare silenziosamente, per poi decidere di afferrare la mia giacca nera, indossandola sopra una tshirt bianca con una stampa floreale gialla e rossa al centro del petto, inserita all'interno di un paio di skinny jeans neri, calzando delle semplici sneakers per essere più comoda nel viaggio che avrei affrontato in aereo.

'' Tesoro, ora vado. Ti voglio bene. ''

'' Ciao, rossa. Ti voglio bene anch'io. Sii prudente. ''

Le sorrido amorevolmente per poi schioccare un piccolo bacio sulla fronte del piccolo Sammy, lasciandoli, successivamente, nella camera, portando con me la valigia, dirigendomi fuori casa, chiudendo dietro di me la porta, raggiungendo il taxi, lasciando all'autista il mio bagaglio, inserendomi, poi, nei sedili posteriori, sistemandomi comodamente, posando la borsa sulle mie gambe, attendendo che si riparta per l'aeroporto.

You Take My Breath AwayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora