Chapter Fourteen

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'' Brian, è tardi! Ti prego, fa' presto. ''

'' Un momento, bimba. Non trovo le chiavi della macchina. ''

Osservo il riccio mentre mette a soqquadro la sua borsa che contiene tutti i suoi vestiti che aveva utilizzato nei quattro giorni in cui aveva alloggiato a casa mia, venendo meno alla punizione, ripetutamente, arrossendo al pensiero.
Afferro il mio cellulare, osservando l'orologio che segna le 09:50, ansiosa, per poi avvicinarmi al suo corpo, tirando un lembo della sua giacca verso il basso, come solo i bambini fanno, guardandolo mentre si gira verso di me.

'' Rossa, che c'è? ''

'' Ti prego! ''

Lo guardo negli occhi, cercando di fargli capire quanto è importante che io mi presenti in orario con lo sguardo, sentendomi completamente tesa, per poi lasciarmi stringere le mani.

'' Le troverò, ma calmati, troveremo sempre una soluzione. ''

Annuisco, avvicinandomi maggiormente a lui, prendendo il suo viso, premendo le mie labbra sulle sue, schioccando un piccolo bacio, cercando di far rilassare entrambi.
Successivamente, indietreggio con un passo, lasciando che ritrovi le chiavi, notandolo ancora immobile, fissandomi con desiderio e dolcezza, per poi riprendere la ricerca, in completo silenzio. Porta le mani in una sua giacca, controllando accuratamente tutte le tasche, esclamando di gioia quando riesce a trovarle, mostrandomele, sorridendogli felicemente, per poi dirigerci fuori casa, insieme, entrando in auto velocemente.
Mi accomodo sul mio sedile, osservandolo mentre aziona il motore, immettendosi in strada, sospirando, sentendomi più tranquilla, portando lo sguardo sulla sua mano quando la posa sulla mia coscia, stringendola delicatamente.

" Quando suonerai con i ragazzi? "

" Penso, fra due settimane. Ora, Roger è abbastanza impegnato. "

Scoppio in una dolce risata, ripensando al biondo con Alena e Sammy, per poi sorridere, contenta per lei e per la sua neo famiglia.
Mi avvicino al riccio, andando a lasciare due piccoli baci sulla guancia e sul collo, notandolo trattenere il respiro, ridacchiando.

" Rossa, non ci provare. Non è il momento. "

" Momento di far cosa? Non so di cosa tu stia parlando. "

" Certo, ora fai l'ignara! Devi andare a lavoro. "

" Dobbiamo. "

" No, devi. Sei tu che hai l'impegno. "

" Bene, allora, posso giocare con te. "

Sorrido soddisfatta quando cade nel mio tranello, posando una mano sul suo viso, senza farlo voltare, sfiorando la sua guancia con la punta del mio naso, schioccando dei baci su essa, scendendo lentamente sul suo collo, notandolo irrigidirsi.
Sposto il palmo sulla sua coscia, scendendo lentamente nell'interno, decisa a provocarlo, aggiungendo con malizia.

" Dai, May! Non vorrai attendere la fine del servizio fotografico. "

" Holland, fermati. Sei crudele. "

" Tu lo sei! Mi ignori! "

'' Io non ti ignoro.. ''

Sorrido maliziosamente quando noto con piacere di essere riuscita nel mio intento di stuzzicarlo, voltandomi verso la strada quando parcheggia in una zona non molto frequentata, ma vicina alla villa in cui avrei lavorato.
Lo guardo mentre si volta verso di me, prendendomi per i fianchi, facendomi sedere a cavalcioni su di lui, osservando le mie gambe per assicurarsi che non stia scomoda, per poi concentrarsi sui miei occhi e le mie labbra.

'' Non ti è bastato quello che abbiamo fatto in questi giorni? ''

Scuoto il capo negativamente, prendendo il suo viso fra le mani, avvicinandomi maggiormente, sfiorando le sue labbra senza baciarle.

You Take My Breath AwayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora