Chapter Eighteen

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Sei mesi dopo

'' Tranquilla, Al! Sto mangiando, credimi! Ho perso cinque chili, sì, ma è tutto dovuto al fatto che non sono un attimo ferma. ''

'' Va bene. Quando verrai qui, anche per poco? ''

Dopo esserci scambiate alcune foto tramite chat, Alena mi aveva chiamata ripetutamente per informarsi riguardo la mia salute, chiedendomi, senza troppi giri di parole, se stessi mangiando, mentendole appena.
Da mesi, ho smesso di mangiare tutto ciò che compromette il mio fisico, cominciando ad assumere alimenti più sani, ma non è tutto. A volte, salto i pasti, non sentendo il desiderio di cibo, nascondendo tutto ciò agli occhi di Aeron, dello staff e di Alena.
Alla sua domanda, quasi sento mancare il respiro, ripensando a Londra e a tutto ciò che ho passato lì, cercando un modo per fuggire alla questione.

" Non saprei. Aeron mi ha detto che c'è del lavoro da fare. Lo sai che, adesso, sono anche una sua specie di segretaria. "

" Non ti basta finire sulle copertine dei giornali? Dai, vieni da me per qualche giorno. "

" Non insistere, ti prego. "

" E se venissi io? "

" Cosa?! Roger non ti permetterebbe di allontanarti così! "

" Roger sa che voglio vederti, approverebbe. Verrei con Sammy. "

Resto in silenzio per qualche istante, realizzando l'idea di avere Alena e suo figlio in casa, come ospiti, spalancando gli occhi quando mi fermo davanti allo specchio, osservando il mio corpo, ora un po'più esile, privo dei fianchi pronunciati che avevo prima, notando la mia pancia piatta. Impallidisco al pensiero che la mia amica possa vedermi così, scuotendo il capo, spaventata.

" Va bene, ma fai con calma. Vieni quando sei libera. Se ora hai degli impegni, puoi tranquillamente raggiungermi fra qualche settimana, mese. "

" Mia cara, io ho già i biglietti per l'aereo, fra due giorni siamo da te. Immaginavo la tua risposta e la tua reazione, sono consapevole del fatto che tu non verrai mai più a Londra. "

" Non è così.. "

" Oh, no, certo! Ora, ti lascio. Roger è tornato. Ti voglio bene. "

" Ti voglio bene anch'io. "

Allontano il mio cellulare dall'orecchio, concludendo la conversazione, posando il cellulare sul comodino, sedendomi a letto, portando le mani sul mio viso, coprendolo, sbuffando.
Ed ora cosa faccio?
Cosa le dico?
Impallidisco all'istante quando ricordo di non averla informata riguardo una cosa.
Due settimane fa, dopo un party organizzato a casa di Susan, dopo aver esagerato con qualche drink, Aeron mi aveva baciata con passione, fermandolo giusto in tempo, mentre mi portava in una camera da letto. Da quel momento, il nostro rapporto era diventato un po' più intimo, ma allo stesso tempo distaccato, a causa mia, per una sola ragione : Brian.
Nonostante siano passati tanti mesi dal mio trasferimento a Dublino, non riesco a togliere il riccio dalla mia mente, ritrovandomi a pensare a lui costantemente, anche in presenza di Aeron, che ha notato i miei sbalzi d'umore repentini.
Se solo potessi sapere cosa fa..
Meglio di no!
Non voglio domandare nulla ad Alena, si insospettirebbe.
Mi sollevo dal letto, sedendomi dietro la scrivania, accendendo il mio computer in stand-by, digitando la password, per poi ricercare le date dei concerti dei Queen e qualche scoop sui componenti, non trovando nulla di interessante se non qualche foto di Roger in compagnia di Alena e Sammy, al parco. Decido di focalizzare la ricerca su Brian, notando una video-intervista concentrata su una nuova canzone scritta da lui per la band, leggendo attentamente il testo, senza ascoltare la canzone.

You Take My Breath AwayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora