Chapter Twenty-One

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Dopo essermi lavata e vestita, corro velocemente nella camera, dove, da alcuni giorni, dorme Sammy, osservandolo piangere per via della fame, chinandomi in avanti per prenderlo in braccio, stringendolo al mio corpo, cullandolo per farlo calmare, guardando, intanto l'orologio, che segna l'ora di pranzo per il bambino.

'' Va bene, panzerottino. Adesso, facciamo la pappa. ''

Mi dirigo con lui in cucina, ascoltandolo piagnucolare, poggiandosi con il capo sulla mia spalla, quasi in cerca di attenzioni e coccole.
Tale e quale sua mamma!
Ridacchio al pensiero mentre afferro il biberon con i biscotti sbriciolati all'interno, avvertendolo caldo al punto giusto, provandolo sulla mia mano, come faceva Alena per misurare la temperatura.

'' Su, tesoro! Oggi, mangi con me. ''

Mi siedo comodamente sul divano della sala, sistemando Sammy nella posizione più comoda per poter farlo mangiare, dopodiché gli avvicino il biberon alle labbra, osservandolo muovere le mani nella stesa direzione, afferrandolo con entrambe, cominciando a sorseggiarlo con decisione, rallentando gradualmente. Sorrido dolcemente, per poi guardarmi intorno, sospirando a causa del silenzio.
Alena era uscita in prima mattina con Roger, dirigendosi con lui nell'albergo dove quest'ultimo alloggiava, per stare da soli per qualche ora, lasciandomi un biglietto scritto con cosa dovevo fare con il bambino, ringraziandomi infinitamente per essermi offerta la sera prima.
Dio, che serata!
Dopo il mio crollo, avevo accompagnato Brian in hotel, lasciandoci con un semplice saluto, evitando il contatto fisico.

'' Mi farò vivo. Voglio vederti prima di partire. Sarò qui per altri cinque giorni. ''

'' Non sei costretto. Io devo anche lavorare. ''

'' Lo faccio con piacere. A presto, allora. ''

'' Ciao. ''

Okay, forse ero stata un po' cattiva, ma non volevo fargli capire affatto che per me era acqua passata, anche perché non ho dimenticato nulla di quel maledetto giorno.
Abbasso lo sguardo su Sammy, ammirandolo mentre termina di bere il suo amato latte con i biscotti, per poi pensare ai piani della giornata.
Devo andare da Aeron per aiutarlo a scegliere una foto fra le centinaia da inviare al direttore di un magazine molto famoso.
Poso il biberon vuoto sul tavolino di fronte a noi, posizionando Sammy nella posizione più consona per aiutarlo a digerire. Mi sollevo dal divano, cominciando a camminare, avvicinandomi alla carrozzina, ascoltandolo sbadigliare dopo aver fatto il suo piccolo ruttino, ridacchiando.
Lo cullo per alcuni minuti, provando a farlo addormentare, crollando subito dopo senza insistere molto, per poi posizionarlo nel passeggino, abbassando lo schienale per farlo dormire comodamente, avvolgendolo con una calda coperta.
Mi avvicino silenziosamente allo specchio, osservando il mio riflesso, sorridendo per via del mio outfit, simile a quello di Alena : una maglia gialla con gli omeri scoperti, a maniche lunghe, abbinata ad una salopette con gonna in jeans e ad un paio di decolletè del primo colore, per poi afferrare la mia borsa ed il necessario per la merenda per il bambino.
Prendo le chiavi di casa ed il cellulare per poi uscire dalla mia abitazione, indossando gli occhiali da sole ed il mio cappello blu con visiera, dirigendomi verso l'ufficio di Aeron, poco distante da casa mia.
Ogni tanto, do una rapida occhiata al piccolo dormiente, sorridendogli mentre stringe l'orsacchiotto che gli avevamo regalato io e Brian.
Poco dopo, avverto il mio cellulare vibrare nella borsa, fermandomi per strada, afferrandolo e rispondendo frettolosamente, riprendendo il percorso.

'' Pronto? ''

'' Ehy, rossa. ''

Dannazione, Brian.
Ed ora?

'' Ehy. ''

'' Dove sei? ''

'' Sto andando a lavoro, da Aeron. Ho Sammy con me. ''

You Take My Breath AwayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora