Harry's pov.
L'avevo decisamete fissata per troppo tempo, se ne doveva sicuramente essere accorta, merda. Niall avrebbe potuto evitarsela quella fottuta domanda, nessuno gli aveva detto niente, avrebbe semplicemente dovuto stare zitto.
Ormai era già andata via da un po', Elisabeth, mi pareva si chiamasse cosí, e noi eravamo ancora al pub per recuperare tutta l'attrezzatura usata durante la serata, non mi ricordavo che avessimo portato cosi tanta roba.
Quel locale era il più frequentato a Los Angeles e forse anche uno tra i più alla moda e belli ma a dir la verità di bello non ci vedevo proprio niente; era un normalissimo bar, come tutti gli altri, niente di più, a pensarci bene l'unica cosa bella era il fatto che si trovavano un sacco di ragazze sexy con cui passare la serata.
Dopo aver preso tutto e aver liberato la mente da questi pensieri maliziosi, mi diressi insieme ai ragazzi fuori dal locale; erano le tre e mezzo del mattino, ma nonostante ció era ancora molto pieno, infatti impiegammo minimo un quarto d'ora per uscire. Louis salutó Zayn, Liam e Niall e dopo di lui lo feci anche io ma mi rifiutai di salutare il biondo, ero ancora un po' incazzato con lui.
"Amico non saluti? Non dirmi che te la sei presa per la battuta." Disse Niall all'apparenza offesso e poi ridacchió facendomi salire ancora di più il nervoso.
"A domani." Dissi solamente e continuai a camminare con Lou dalla parte opposta agli altri, per andare dove avevamo parcheggiato la macchina. Avevamo un'appartamento insieme io e lui, ci conoscevamo da quando eravamo bambini e ormai ci consideravamo come fratelli.
"Harry dove hai la testa? ti sto parlando da cinque minuti." Mi richiamò Louis, il mio migliore amico, abbastanza incazzato.
"Scusa Lou, sono stanco e non stavo ascoltando." Mentii dicendo la prima cosa che mi passò per la mente; in realtà stavo pensando ad Elisabeth, ai lineamenti del suo delicato viso, ai suoi lunghi capelli biondi e ai suoi occhi, era davvero una ragazza bellissima anche se aveva un bel caratterino. Mi piaceva come tipo. Dovevo provarci, non mi sarebbe costato nulla, no? Mi sarei divertito un pochino, niente di più. "Haz dove cazzo vai? La macchina l'ho parcheggiata qui." Mi disse Lou a tono indicandomi la macchina e vedendo che stavo continuando a camminare avanti. "Ehm, scusa amico, sono davvero stanco e non riesco più a far funzionare la testa." Mi scusai per la milionesima volta con Louis.
Entrammo in macchina senza dirci una parola e il viaggio continuò così fin quando Lou non ruppe il silenzio
"Questa ragazza ti ha dato alla testa." Canzonò e come risposta ricevette il dito medio e un "vaffanculo" da parte mia.
Che poi l'avevo vista solo una volta, non poteva piacermi, volevo solo divertirmi un po' ma lui doveva sempre prendere tutto sul serio. Parcheggiamo la macchina nel garage, dove a volte facevamo le prove con la band e poi ci dirigemmo verso l'appartamento; non era grandissimo, ma diciamo che per due persone bastava. La stanza più bella era il salone, era davvero grande e infatti lo utilizzavamo soprattutto per dare delle feste o per vedere dei film con i ragazzi.
"Lou io vado a dormire, buonanotte." Gli dissi accenando un sorriso e lui mi diede a sua volta la buonanotte, cosi lasciai la cucina, dov'ero andato per mangiare uno yogurt dato che non avevo mangiato nulla per tutto il corso della serata e mi diressi nella mia camera pronto per spegnere definitivamente il cervello e abbandonarmi al sonno profondo pensando se ne sarebbe valsa la pena di conoscere di più quella ragazza.
Era domenica, grazie a dio non c'erano quelle fottute lezioni all'università e quindi sarei riuscito a dormire un po' di più anche se io e Lou avevamo appuntamente con gli altri ragazzi al bar all'angolo gestito da mia cugina Emma. Lei era una ragazza molto solare e sempre disponibile.
Alle undici e mezzo con tutta la forza che avevo mi alzai e mi diressi ancora assonnato in camera di Lou per svegliarlo.
"Lou svegliati, abbiamo poco tempo per prepararci." Gli dissi con la voce impastata dal sonno.
"Prepararci per cosa?" Mugugnò da sotto le lenzuola, aveva il vizio di dormire coperto fin sopra la testa da sempre, che fosse stata estate o inverno.
"I ragazzi ci aspettando da Em." Dissi strattonandolo un po'.
Dopo vari minuti si alzò e mi raggiunse in cucina dove avevo iniziato a preparare il solito caffe mattutino; presi dallo scaffale i miei amati biscotti alla cannella, li amavo più di qualsiasi altra cosa, mentre Lou preferiva quelli al cioccolato, poi presi anche quelli. Alla fine decidemmo di bere solamente il caffe dato che poco dopo avremmo pranzato, cosi andammo ognuno nelle rispettive camere per prepararci.
"Harry muoviti, siamo im ritardo." Mi richiamò Louis. Non riuscivo a trovare l'altra scarpa cosi dovetti mettere quegli stivaletti un po' strani, ma che in fondo amavo e poi, erano davvero comodi.
"Ci sono!" Urlai al mio amico e intanto mentre camminavo verso Lou mi misi il secondo stivale cercando di restare in equilibrio.
"Pronto?" Mi chiese Louis e dopo aver annuito ci incamminammo verso il bar, sperando che Niall non fosse in ritardo come al suo solito.
"Ehi ragazzi!" Disse Zayn dopo averci visti
"Ehi Zayn!" Risposi a mia volta. "Niall e Liam?" Domandai. Strano che Liam non fosse già stato lì, era sempre il primo.
"Liam non sta molto bene, probabilmente ha la febbre." Mi rispose."Niall si sa, è sempre ritardatario." Ridacchió e dopo pochi secondi intraveddemmo una chioma bionda dall'altro lato della strada.
"Come non detto" disse Zayn.
"Ehi ragazzi scusatemi, non ho sentito la sveglia." Ci disse col fiatone e mettendosi una mano sul petto per respirare meglio.
"Non preoccuparti" disse Louis. "Tanto si sa che ormai sei il ritardatario del gruppo." Continuó.
Il biondino lo fulminó con lo sguardo e senza perdere altro tempo ci dirigemmo nel bar. Non ero più arrabbiato con Niall, alla fine era solo stata una stupida battuta, non aveva fatto niente di male in fondo. Spinsi la porta del bar ed entrammo tutti insieme salutando all'unisono Emma.
"Em dove ci mettiamo?" Chiese sorridente Louis e come risposta ci indicò il tavolino vuoto vicino alla vetrata. Noi la ringraziammo e ci dirigemmo al nostro posto ma prima di sedermi notai due ragazze al tavolo vicino, una bionda e l'altra mora. Improvvisamente si girarono per chiamare la cameriera per l'ordine e potei vederle bene in viso: erano Elisabeth e Agnes. Sisi, erano proprio loro, ne ero certo.
Fui piacevolmente sorpreso.
#SPAZIOAUTRICE
Ehi belle, come va la scuola? Fortunatamente siamo riuscite ad aggiornare anche oggi, speriamo che il capitolo vi piaccia.
un bacio;
Fe e Bi xx
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Complicated
Teen Fiction"Harry." Sorrise. "Piacere, Elisabeth." Nessuno, tanto meno lei, in quel momento, avrebbe mai pensato cosa sarebbe successo dopo quella stretta di mano.