Harry Styles.
Come diamine faceva ad avermi trovata? Non mi ricordavo di aver detto il mio cognome in quelle due occasioni in cui ci eravamo visti. Che avesse chiesto ad Agnes? No, direi di no. Era sempre stata con me, me ne sarei accorta. Forse aveva chiesto a chi aveva organizzato quel servizio fotografico prima del piccolo show che lui e i ragazzi avevano avuto al locale dove lavorava James; oppure Niall aveva prestato attenzione a qualche foglio con su scritto il mio nome e cognome quando era venuto in negozio per fare le foto per la sua carta d'identità. Sinceramente non avevo la più pallida di come fosse riuscito a trovarmi su Facebook, sapevo solo che avevo la sua richiesta di amicizia lì, ancora in sospeso. Non so per quale motivo ma esitai prima di premere su 'accetta'. Avevo detto ad Agnes che sarei uscita con lui ma se dove o essere sincera lo facevo solo per lei, o meglio più per lei che per me; Harry ai miei occhi era solamente un ragazzo molto bello, niente di più. In ogni caso accettai quella richiesta ma poi chiusi Facebook. Forse per paura che mi contattasse per messaggio, cogliendomi di sorpresa e lasciandomi spaesata, forse perché non mi sentivo okay a parlare con lui dopo che avevo anche semplicemente rifiutato di uscirci quando adesso avevo promesso ad Agnes che invece lo avrei fatto. Ero sempre stata una frana in tutto questo. Amore, amicizia, rapporti civili con le persone in generale...non erano una cosa super fantastica per me.
A cena, quella sera, ci furono entrambi i miei genitori e con loro anche un'altra coppia, dei loro amici, Sam e Carol, anche lui medico. Fui quindi obbligata a cambiarmi e presentarmi a cena puntuale e vestita in modo consono, odiavo tutta quella fiscalità. Non avrei mai obbligato i miei figli, in un futuro molto anteriore, a mangiare a cena con due persone praticamente sconosciute che parlavano solo di medicina o di gossip su famiglia ricche del nostro quartiere o di quelli vicini. Era una snervante sopravvivere a quelle cene.
Guardai mia sorella Alison che continuava a giocare con le verdure che aveva nel piatto e le mimai un 'mangia' con le labbra. Non mangiava verdura nè frutta, quasi mai, e questo non le faceva per niente bene. Lei sbuffò in risposta e butto giù una forchettata di carote.
"Posso andare? Devo finire di studiare." Bofonchiai appoggiando il tovoglialo sul tavolo.
"Elisabeth non essere maleducata." Mi riprese mia madre facendomi cenno di sedermi nuovamente.
"Mamma, ti prego."
"Elisabeth!" Si intromise mio padre.
Guardai entrambi e poi sbuffai, per quale motivano mi obbligavano a rimanere lì quando non potevo interagire durante la conversazione, avevo finito di mangiare e mi annoiavo a morte? Mi urtavano parecchio.
"Elisabeth Sam ha insegnato per qualche anno a Stamford, la tua università..." Disse mio padre con la solita voce noiosa.
Niente panico El, niente panico.
"Ah, sì e allora?" Bofonchiai disinteressata.
"Il professor Stevenson è ancora il più temuto dagli studenti?" Chiese questo Sam.
Okay Elisabeth, pensa bene. Hai sentito parlare di un certo Stevenson? Magari qualche compagno di corso ne ha parlato...come se interagissi con i compagni di corso! Manco sanno chi sono a momenti in quella università.
Ma certo! William Stevenson docente di anatomia, il più stronzo trai professori, in assoluto. Lo aveva detto una ragazza bionda il giorno in cui andai a dare il mio primo esame in quella università quell'anno.
"Sì, William Stevenson, se non erro." Sospirai.
"Anatomia." Aggiunse questo tipo con voce allegra. Già mi stava sul cazzo sto tipo qua.
Gli rivolsi un mezzo sorriso poi mi alzai lasciando la sala da pranzo senza scusarmi o aggiungere altro. Nessuno dei miei due genitori mi avrebbe dato il permesso di farlo e anche se odiavo essere scortese e maleducata dovetti farlo. Fu istinto di sopravvivenza.
Mi gettai sul letto sprofondando la testa sul cuscino. Avevo bisogno di silenzio. Le voci di quei due tizi mescolate a quelle dei miei genitori mi aveva invaso la testa per troppo tempo.
Aprii Facebook sul mio portatile dimenticandomi totalmente del fatto che avessi un plausibile Harry Styles pronto ad attaccare bottone con me in quel momento.
Infatti dopo nemmeno dieci minuti passati a fare avanti e indietro da un profilo all'altro e a girovagare per la home mi ritrovai a chiacchierare con questo Harry Styles che si faceva una ragazzo interessante. Forse avevo sbagliato a negargli una possibilità sin dall'inizio. Per la prima volta da quando avevo visto James mi posi il dubbio che forse James non era l'unico ragazzo al mondo. Mi domandai se avesse davvero senso andare dietro ad un tipo che mi ignorava spudoratamente. E, per la prima volta, fui sicura e consapevole nel rispondere che no, non ne valeva la pena perché al mondo c'era pienondi altri ragazzi degni di me. Harry, per esempio, sembrava essere un bravo ragazzo oltre ad essere anche molto bello.
#SPAZIOAUTRICE
Ehi ragazze come state? scusate se in questo giorni non abbiamo aggiornato ma entrambe eravamo completamente sommerse dai compiti.
Che ne pensate di questo capito? fateci sapere!
un bacio;
Fe e Bi xx
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Complicated
Fiksi Remaja"Harry." Sorrise. "Piacere, Elisabeth." Nessuno, tanto meno lei, in quel momento, avrebbe mai pensato cosa sarebbe successo dopo quella stretta di mano.