Capitolo cinque.

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"Per quanto altro tempo avete intenzione di rimanere a fissarvi voi due?" Ridacchiò il biondino che fino a quel momento mi era sembrato il più simpatico.

Rimossi lo sguardo dagli occhi di Harry, si ero certa di aver capito che si chiamasse Harry, e presi ad armeggiare con la mia attrezzatura fotografica.

"Allora, iniziamo." Dissi in totale imbarazzo. Pregavo mentalmente per non arrossire in modo troppo notevole.

Il servizio fotografico a quei cinque ragazzi non fu impegnativo se non fosse stato per il fatto che gli sguardi che Harry mi lanciava mi facevano sentire in soggezione e poi ero ancora livida di vergogna per quanto Niall aveva detto. Probabilmente dovevamo essere rimasti a fissarci per un bel po', anche se a me, sinceramente, non era sembrato per niente vero.

"Bene, qua abbiamo finito." Sospirai iniziando a riporre gli obiettivi della mia macchina fotografica.

"Allora noi andiamo, grazie mille." Sorrise il ragazzo un po' timidino, con qui bei capelli scuri. Risposi con un mezzo sorriso già pronta ad armene quando il ragazzo che credevo di ricordare si chiamasse Liam parlò.

"Ci farebbe piacere se rimassi a vedere il concerto." Disse sorridendo appena.

"Devo andare a casa da mia sorella, ma magari riesco a sentire qualche canzone." Mentii in parte.

Era vero che mia sorella era sola a casa, ma con lei c'era quella santa donna di Louise e molto probabilmente aveva pure invitato delle sue compagne di scuola per trascorrere la serata. Era sabato, di certo non potevo prendere che per il mio ritorno fosse stata già a letto.

Li intravidi sparire sul palco con la coda dell'occhio e in quel momento più che mai volevo andarmene via da quel posto. Sentivo gli occhi di Julliet puntati addosso e mi sentivo morire ogni secondo.

Attraversai la sala diretta verso l'uscita proprio mentre i ragazzi ai quali avevo appena fatto le foto iniziarono a cantare. Saranno pure stati degli sfigati ma cantare c'era da ammettere che cantavano bene.

Mi fermai per un momento indecisa se andare o rimanere. Li guardai su quel palco, un po' mi dispiaceva non restare a sentire nemmeno una canzone; poi però vidi James dietro quel bancone e mi sentii un'esplosione nello stomaco. Come alle adolescenti pazze, in preda agli ormoni,stessa identica cosa. Ma "Jul" che aveva gli occhi ovunque mi sorprese mentre ammiravo, sì ammiravo, il suo fidanzato e mi fulminò con lo sguardo. Per un istante ebbi come la sensazione che si sarebbe alzata per venire a farmi uno dei suoi soliti discorsetti da bambina capricciosa che odiavo tanto.

Sbuffando a lungo diedi le spalle al palco intenta ad andarmene da quel posto ma mi ritrovai praticamente addosso ad Agnes che era appena entrata.

"Ho fatto tardi, scusa." Disse appena con la solita voce allegra e quel sorriso idiota stampato sulla faccia.

"Ti aspettavo circa un'ora fa, me ne sto andando." Sbuffai alzando gli occhi al cielo mentre cercavo di superarla per raggiungere l'uscita.

"Oh no cara mia! Tu adesso rimani qua con me e vediamo un po' se questi tipi sono bravi come dicono." Disse stringendomi in fretta il polso e impedendomi di fare altri passi verso l'uscita.

"Ho sentito mezza canzone, sono bravi." Borbottai.

"El, tu non esci di qui." Sorrise compiaciuta trascinandomi di nuovo nel bel mezzo della massa di gente.

"Ti odio." Sputai mentre la seguivo.

Il loro "concerto" non fu per niente male; cantarono cover di band famose e alcuni singoli importanti pop. Avevano delle belle voci, oltre ad essere comunque dei bei ragazzi. Mi sorpresi a pensare che secondo me avrebbero dovuto essere più conosciuti e che non era alla loro portata un semplice pub. Io li vedevo tipo in tour, magari con un disco. Ma io fantasticavo troppo, come sempre d'altronde.

Liam poco prima di scendere dal palco mi fece cenno di tornare là dietro da loro, o almeno mi sembrò così, e pensai che fosse per altre foto. Feci quindi alzare Agnes e ce ne andammo la dietro.

"Altre foto?" Sospirai cercando di farmi sorprendere mentre guardavo Harry, di tanto in tanto, che stava continuando a fissare me.

"No, volevamo semplicemente salutarti." Sorrise il ragazzo che credevo di ricordare si chiamasse Louis.

"Cosa te ne è parso delle nostre cover?" Chiese Niall.

"Siete bravi." Sorrisi senza imbarazzo.

Nel frattempo avevo Agnes, che pur essendo fidanzata già da un po' di tempo, mi tirava delle gomitate per cercare di farmi capire che voleva essere presentata. Non era nel suo stile non farsi notare. Era molto egocentrica, certe volte, cosa che io non ero per niente. Lei sapeva come fare a stare sempre al centro dell'attenzione, io invece me ne stavo bene anche in disparte, lontana da tutto e tutti.

"Lei è la mia amica Agnes, è la mia socia." Ridacchiai.

Lei e tutti i ragazzi si scambiarono in fretta una stretta di mano e qualche sorriso poi ci fu un imbarazzante momento di silenzio durante il quale continuavamo a fissarci tutti quanti.

"Comunque perchè la tipa seduta al bancone con i capelli lunghi scuri ti guardava così male?" Chiese Harry interrompendo quel silenzio.

"Chi Jul?" Esclamò Agnes scoppiando a ridere. "Quella quanti anni ha? Quattordici?" Aggiunse senza smettere di ridere un secondo. I ragazzi la guardavano un po' interdetti.

"Ignoratela." Sospirai guardandola con amorevole disprezzo. "Comunque non è nessuno di importante."

"Lei ha una cotta per il suo ragazzo, di questa tipa, da sempre praticamente e nonostante si sia arresa al fatto che mai la vorrà lo guarda come se avesse visto un angelo sceso dal celo e questa tipa la odia." Ridacchiò Agnes.

Alzai gli occhi al cielo furiosa. Le volevo bene ma in quel momento avrei voluto ucciderla. Non sta mai zitta, nemmeno per un cazzo di microsecondo. Mi sentii avvampare e notai Harry fissarmi intensamente. Era decisamente troppo.

"Devo andare, mia sorella mi aspetta a casa." Dissi raccogliendo in fretta le mie cose e avviandomi fuori. "Tu vieni Nes?" Domandai ad Agnes; volevo ucciderla con le mie stesse mani proprio in quel momento.

"No, io rimango ancora un po' qui, sono simpaticissimi questi ragazzi." Sorrise facendomi l'occhiolino.

Borbottai un 'ciao' e me ne andai senza aggiungere altro. Di figure di merda da collezionare ne avevo già fatte più che del necessario quella sera.

Me ne andai in fretta, volevo solo tornare a casa, farmi una doccia, buttarmi sul letto e dormire fino alla mattina dopo senza essere disturbata e soprattutto senza pensare a quanto accaduto. Vedere James con Julliet mi faceva male, sempre più male ogni volta. Magari credevo davvero di aver accettato la cosa ma in realtà non ci sarei mai veramente riuscita.

#SPAZIOAUTRICE

ehi belle, come state? speriamo che questo capitolo vi piaccia, entrano in scena i ragazzi e da qui in poi inizierà la vera e propria storia.

Comunque io e Bi volevamo dirvi che d'ora in poi non riusciremo più ad aggiornare tutti i giorni per la scuola dato che ci occupa un sacco di tempo ma promettiamo di aggiornare il prima possibile.

un bacio,

Fe e Bi xx

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