Capitolo dieci.

3.1K 110 3
                                    

Stavo ancora messaggiando con Harry da più di mezz'ora e devo ammettere che era un ragazzo davvero simpatico, oltre ad essere bellissimo, così mi decisi finalmente a dargli occasione.

"Senti Harry mi dispiace per essere stata scortese oggi, è ancora valido l'invito?"

Riuscii a scrivergli sulla chat di Facebook e dopo nemmeno dieci secondi mi rispose; prima di aprire la conversazione esitai un attimo, avevo paura che mi respingesse o qualcosa del genere dato che la ero stata io in qualche modo 'stronza' con lui; ma mi feci forza e la aprii.

"Certo che si, facciamo domani? Picnic al parco x"

Oddio. Okay Elis stai calma. Io un appuntamento al parco con un ragazzo che non sia James? Sta succedendo davvero?

Ritornai alla realtà e con un sorriso a 360 gradi accettai il suo invito.

"Certo, ora vado a dormire che domani ho l'apertura allo studio di fotografia. Buonanotte Harry :* "

So che erano solo le dieci di sera ma gli diedi la buonanotte perchè ero davvero stanca e avevo del sonno arretrato. Prima di spegnere il pc aspettai una sua risposta che non tardò ad arrivare.

"Buonanotte Elisabeth x"

Sorrisi alla vista della sua buonanotte e subito dopo spensi il computer posandolo sulla scrivania, dirigendomi poi nel mio amato letto pensando a quello che sarebbe potuto succedere l'indomani.

La solita sveglia delle sei e mezzo iniziò a squillare emanando quel rumore cosí fastidioso, soprattutto al mattino presto. Con riluttanza spensi quell'aggeggio e mi diressi verso il mio bagno per la solita doccia. Ero stra agitata per l'appuntamento con Harry, mi sarebbe passato a prendere quando avrei finito il mio turno di lavoro, ovvero sette ore dopo. Sette fottute ore e non sapevo ancora cosa avrei dovuto indossare; certo non era uno di quegli appuntamenti eleganti ma comunque volevo presentarmi decentemente così puntai ai jean stretti e il mio amato maglioncino bordeux con le vans dello stesso colore, amavo quelle scarpe. Non sapevo se avrebbe fatto caldo o meno ma mancavano pochi giorni all'inizio di dicembre. Amavo quel mese, amavo il freddo e la neve; qui a Los Angeles nevicava solo nei mesi di dicembre e gennaio, infatti erano i miei preferiti. Amavo stare sotto le coperte a bere una tazza di cioccolata calda fumante insieme alla mia piccola Alis mentre vedevamo il suo film preferito.

Misi da parte tutti questi pensieri per uscire dalla doccia e asciugarmi i capelli; quel giorno decisi di cambiare un po' così mi feci dei boccoli invece di stirarli come al mio solito e devo dire che mi piacevano un sacco anche in quel modo.

Scesi di sotto per fare colazione e vidi che stranamente c'erano anche i miei genitori.

Non ci sono mai, perchè stamattina non erano a lavoro? Ovvio per rompere il cazzo a Elisabeth.

Tutto quello che pensavo si riveló la verità quando mamma inizió a guardarmi male.

"Elisabeth ieri sera dovevi rimanere a cena fino alla fine, quante volte ti devo ripetere di non essere maleducata? Probabilmente apprendi poco perchè a me pare di averti insegnato ad essere educata."

Sputó quella donna che mi vergognavo di avere come madre.

"Ah perchè tu hai insegnato a me qualcosa mamma? Non ci siete mai in questa fottuta casa e io sono decisamente stanca di fare tutto da sola."

Le dissi tutto d'un fiato, mi stava facendo incazzare e questa litigata mattutina non l'avevo prevista. Intanto c'era Louise che sentendosi a disagio andò nell'altra stanza; povera donna.

Mia madre mi guardó

con uno sguardo di ghiaccio, non trasmetteva nessuna emozione, forse l'avevo colpita nel punto debole.

"Elisabeth noi abbiamo un lavoro che richiede di stare via parecchio tempo e lo sai, lo facciamo solo per far star bene tu e tua sorella, smettila di dire cavolate!"

Disse piuttosto arrabbiata.

"Sono stanca di fare tutto da sola, sono stanca di non avere dei genitori nella mia vita, sono stanca che Alis non abbia una madre e un padre su cui contare ma ha solo una sorella, sono stanca di lavorare quasi tutt-"

Continuai ma mio padre che fino a quel momento era stato zitto mi interruppe.

"Lavorare Elisabeth? Fino a prova contraria tu non vai all'università o..?"

Ero fottuta. Ero stata una cretina a stra parlare, che cazzo avrei detto ora?

"Considero lo studio come un lavoro." Dissi diretta e il più credibile possibile.

Mi guardarono entrambi come se fossi stata un alieno così decisi di interrompere quel piccolo momento di silenzio.

"Se non vi dispiace ora vado o arrivo tardi al lav- scuola, arrivo tardi a scuola."

Dissi titubante ma mi pareva di non aver causato dubbi vedendo le loro facce, cosi senza dir nulla me ne andai e chiusi la porta sbattendola.

La giornata era iniziata all'opposto di come l'avevo immaginata, speravo solo che Alis sarebbe riuscita a gestirla.

Arrivai al negozio un po' in ritardo ma ora era l'ultima cosa di cui mi importava. Aprii la porta, accesi le luci e andai dietro il bancone per mettere nei soliti scaffali tutti gli attrezzi arrivati, fortunatamente erano pochi così avrei avuto tempo per studiare per l'esame di psicologia che avrei avuto il mese prossimo, ero davvero troppo indietro, in quei giorni non avevo studiato niente di niente e avevo minimo un centinaio di pagine arretrate, perfetto.

Dopo aver messo tutto al loro posto, afferrai gli appunti di psicologia e inizia a leggere sperando di memorizzare qualcosa.

Passarano due ore e fortunatamente qualcosa ero riuscita ad apprendere e decisi che per oggi sarebbe bastato così. Mentre stavo sistemando gli appunti nella mia borsa vidi entrare al negozio Emma, rimasi sorpresa dalla sua visita dato che veniva davvero raramente allo studio. Entró velocemente e arrivo fino al balcone quasi allarmata.

"Elisabeth Moone tu esci con mio cugino e non mi dici niente?" Domandó alzando un sopracciglio.

"Em è solo un'uscita, niente di particolare."

Le dissi più calma di quanto avevo previsto.

"Si certo, valla a raccontare a qualcun altro, comunque volevo solo sapere se fosse una cosa vera o era mio cugino che aveva iniziato a raccontare cazzate ma a quanto pare è vero." Sorrise e non potei evitare di fare lo stesso sentendomi un po' in imbarazzo.

"Comunque ora ritorno al bar, è pieno di gente oggi e miraccomando, poi voglio sapere tutto!"

Continuò e nemmeno il tempo di risponderle che era già corsa via. Ero sorpresa dal fatto che Harry le avesse parlato di me, non me lo aspettavo, anzi credevo lo sapessimo solo io, lui e Agnes ma a quanto pare le voci si diffondevano in poco tempo.

Era arrivata finalmente la chiusura del negozio così andai sul retro per prepararmi psicologicamente ed esteticamente per il pranzo che avrei fatto con Harry, pregando per il fatto che sarebbe andato tutto bene, per una volta.

#SPAZIOAUTRICE

Buonasera fanciulle!

come stanno andando questi giorni di scuola? Io e la Bi abbiamo già un sacco di compiti infatti a volte ci capita di aggiornare dopo vari giorni ma oggi ce l'abbiamo fatta, speriamo che vi piaccia il capitolo e fateci sapere che ne pensate(:

un bacio;

Fe e Bi xx

ComplicatedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora