Capitolo quattro.

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Ovviamente non sentii la sveglia e Alis si addormentó come me; avevamo entrambe un sonno pesante.

Mi svegliai che erano le sette e mezzo ed ero in super ritardo; dovevo ancora farmi la doccia, vestirmi, cenare e passare al negozio per prendere le attrezzature che servivano per quel cazzo di servizio fotografico a quella band di sfigati.

Senza perdere altro tempo andai in bagno per fare una doccia veloce e poi vestirmi con un paio di jeans stretti, una canotta bianca e con sopra una giacca elegante nera. In tutto questo tempo maledii Alison mentalmente per non avermi svegliata in tempo e mi diressi al piano di sotto da Louise per una cena veloce che compredeva un panino con prosciutto e formaggio e una ciotola di insalata.

Dopo aver cenato tornai nuovamente in camera per infilarmi le vans nere che mi aveva regalato Alis l'anno precedente e per predere le chiavi dello studio e della macchina. Andai poi in camera di Alis per svegliarla dato che doveva cenare e con gesti molto delicati non riuscii nel mio intento.

"Alis è pronta la cena, Louise ti sta aspettando di sotto. Non tardare altrimenti diventa tutto freddo. " Le dissi con un sorriso e come risposta lei si rigiró dall'altra parte del letto così ridacchiai e lasciai la stanza.

Quel giorno i miei non sarebbero tornati per la notte quindi Alis avrebbe avuto un po' tranquillità in quel casino di casa. Salutai Louise, che era in cucina, e mi catapultai in macchina per dirigermi verso lo studio, il più in fretta possibile.

Erano le nove, fortunatamente ero riuscita a fare tutto in tempo; dovevo essere al locale per le nove e mezzo quindi ce l'avrei fatta senza problemi, non distava tanto dal negozio, forse una decina di minuti.

Parcheggiai la macchina in doppia fila dato che era tutto pieno il posteggio e andai in negozio per prendere la macchina fotografica e le attrezzature necessarie per far luce dato che in quel pub ce n'era davvero poca, per quanto mi ricordassi.

Chiuso lo studio, con la mia adorata Fiat mi diressi in quella specie di locale per drogati, dove l'unica cosa che si faceva era bere, bere e ancora bere ettolitri di alcolici e ballare o per meglio dire, strusciarsi addosso alle persone.

Sapevo perfettamente che Agnes mi avrebbe scaricata. Mi aveva assicurato che mi avrebbe aspettata fuori dall'ingresso del locale, ma la conoscevo, io lo sapevo che non sarebbe venuta, se non a lavoro finito.

Sbuffando entrai nel locale. Classico pub tipico dei film, illuminazione quasi inesistente, un super piano bar contornato di bottiglie di super alcolici e ragazzi poco sobri appicicati a ragazze con abiti molto succinti.

Vidi James con la coda dell'occhio. Bello, bellissimo, come sempre. E, come sempre, seduta su uno sgabello che sembrava urlare al mondo "sono la perfezione fatta persona", c'era la sua bella Julliett, che mi odiava come credo nessuno abbia mai odiato qualcuno al mondo. Sinceramente io non la odiavo poi così tanto, stava con il ragazzo al quale andavo dietro da una vita, ma era molto più bella di me, comprensibile. Ormai ci avevo fatto il callo. James era destinato ad essere il mio amore platonico, ero quasi riuscita ad accettarlo. Solo che ogni volta che lo vedevo mi sentivo come morire. Non so spiegarvi bene, era una sensazione strana, la stessa di sempre e da sempre.

"Sei tu la fotografa?" Una voce profonda pronunciò queste parole alle mie spalle facendomi tornare coscente.

"Uhm sì." Dissi accennando un sorriso mentre mi giravo per vedere chi diamine avesse parlato.

"I ragazzi ti aspettano là dietro." Biascicò questo ragazzo che aveva l'aria di non essere molto sobrio e credetti fosse un amico di quei tipi.

Annuii semplicemente e lo seguii fino ad arrivare dietro a quella specie di palco che avevano allestito per l'occasione. Cioè, in realtà c'era sempre stato quel palco in quel locale, ma era sempre riempito da piccoli tavoli, quindi nemmeno te ne redevi conto della sua esistenza.

Erano sfigati, per quanto mi riguardava, per andare a cantare in quel locale ci voleva del coraggio, ma certo non si poteva dire che fossero brutti ragazzi. Non ci giurerei ma ebbi la sensazione che i miei occhi brillassero nel momento in cui me li ritrovai di fronte.

"Piacere sono Elisabeth, la fotografa." Sorrisi facendo un semplice gesto della mano.

"Liam." Sorrise il primo, quello più vicino a me, stringendomi la mano. Io ricambiai la stretta e sorrisi appena.

"Io sono Louis." Disse poi il ragazzo di fianco sorridendo timidamente.

"Niall ma noi già ci conosciamo." Disse il ragazzo biondo sorridendo. In un primo momento non capii, poi realizzai. Il ragazzo al negozio! Quello delle foto per la carta di identità.

"La carta di identità!" Sorrisi.

"Esatto." Rispose nuovamente sorridendo.

"Zayn." Disse in fretta il quarto ragazzo che aveva l'aria di essere il più timido.

"Bene, adesso iniziamo che poi dovete cantare." Sospirai. Erano bei ragazzi ma volevo andarmene a casa. Mi sentivo in ansia a sapere che James era a pochi metri da me con la sua "Jul".

"Aspettate!" Urlò qualcuno all'improvviso. Io guardai gli altri quattro confusa. Credevo fossero tutti.

"Manca Haz!" Mi spiegò Liam.

Mi guardai in giro confusa poi spuntò all'improvviso un ragazzo decisamente molto bello. Occhi chiari, forse verdi, non riuscivo a vederli bene in quella luce soffusa, capelli ricci, molto alto, anche un bel sorriso.

"Harry." Sorrise.

"Piacere, Elisabeth."

#SPAZIOAUTRICE

Buonasera ragazze! scusate ma ieri sera non abbiamo avuto tempo di aggiornare, ci faremo perdonare in qualche modo. Questo capitolo non è molto lungo ma a me e a Ben piaceva un sacco l'idea di finirlo con il dialogo che abbiamo messo nella descrizione. Che ne pensate? commentate e fate i sapere.

un bacio

Fe e Bi xx

ComplicatedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora